I PROTAGONISTI
STAGIONE 2018-2019: TEAM NUOVA FLORIDA E PRO CALCIO TOR SAPIENZA
LE CLASSIFICHE FINALI
GIRONE A
GIRONE B
Com’era accaduto per la stagione precedente, in estate il Comitato Regionale Lazio si trova nella condizione di dover dividere le squadre romane, che si presentano al via del campionato in un numero particolarmente elevato, da record per la categoria. Sono infatti 12, al momento della composizione dei due gironi, le squadre dalla capitale, un numero che è impensabile considerare per un solo girone. E al quale si arriva dopo un’estate piuttosto turbolente, per quanto concerne i ripescaggi e le iscrizioni ai campionati.
Dalla serie D scende solo l’Anzio 1924, che però viene subito ripescato, e questo porta alla necessità di aver un numero elevato di ripescaggi già in avvio di estate. Ai sette posti che devono essere assegnati in base alla graduatoria predisposta per i ripescaggi (al netto delle 4 promosse sul campo, ovvero di Ottavia, Villalba Ocres Moca, Lavinio Campoverde e Itri), si rendono disponibili altri tre posti, a causa delle mancate iscrizioni di altrettante società. L’addio di Città di Ciampino, Lepanto e del Serpentara Bellegraolevano portano appunto a 10 i posti da colmare, ma in graduatoria ce ne sono soltanto nove.
UN GRIFONE DA DIECI
Pertanto, non bastano i ripescaggi delle retrocesse Montespaccato, Real Monterotondo Scalo, Boreale DonOrione e Colleferro, della vincitrice della coppa Italia di Promozione (il Montalto) e del gruppo delle seconde della Promozione, ovvero Pro Roma, Sporting Genzano, Sora e Ronciglione United. Serve una decima squadra, che viene individuata attraverso una nuova graduatoria predisposta d’urgenza dal Comitato Regionale Lazio e che premia un’altra squadra romana, il Grifone Gialloverde, che così approda per la prima in Eccellenza. Un’altra novità nel gruppo delle squadre romane è rappresentata dalla Vigor Perconti, che per la seconda volta si affaccia sul principale palcoscenico regionale.
E lo fa acquisendo il titolo sportivo del Monte Grotte Celoni, il cui presidente, Emilio Piervincenzi, diventa dirigente del club rossoblù, più volte campione d’Italia con la propria squadra juniores. Cambia denominazione, ma non sostanza, il Play Eur, che diventa Campus Eur, prendendo il nome del centro sportivo di Ponte Marconi a Roma.
APPUNTAMENTO A TIVOLI
E alla Festa dei Calendari a fine agosto che le dodici squadre romane conoscono quali sono le avversarie da affrontare. Per Astrea, Montespaccato, Atletico Vescovio, Campus Eur, Casal Barriera e Almas Roma ci sono le trasferte nel Nord del Lazio (Viterbo e Rieti) ma anche un paio di puntate ai Castelli Romani e sul litorale romano, per la presenza nel girone A delle due squadre di Genzano (per la prima volta la città castellana raddoppia la sua presenza in Eccellenza, anche se lo Sporting sceglie come sede di gioco la vicina Nemi), l’Unipomezia e il Team Nuova Florida, che abbassa all’altezza di Ardea la linea di demarcazione dei due gironi.
Grifone Gialloverde, Pro Calcio Tor Sapienza, Vigor Perconti, Pro Roma e le “nordiste” Boreale DonOrione e Ottavia vengono invece inserite nel girone B, nel quale spicca la presenza del Pomezia, considerato da tutti lo squadrone capace di “mettere tutti d’accordo”. Non sarà invece così, perché tra i propositi di vittoria e i successi conseguiti sul campo c’è un passo bello lungo da compiere. Sono il Latina Sermoneta e la Cavese 1919 a manifestare propositi ambiziosi, ma sarà la sorpresa Tor Sapienza, alla fine, a mettere tutti d’accordo tagliando per prima il traguardo finale. A Cave, ritrovata l’Eccellenza, si prova a salire ancora, con l’ingresso in società dell’imprenditore veliterno Antonio Luciani, che dà impulso e slancio al lavoro di composizione della squadra.
MONTESPACCATO E CRECAS
Nel girone B l’Audace si presenta ai nastri di partenza in una situazione particolare. Ufficialmente ha ancora il sostegno dell’Asilo Savoia, ma materialmente il presidente dell’associazione, Monnanni, sceglie un’altra strada. In collaborazione con la Regione, subentra nella gestione della società Montespaccato, che le autorità giudiziarie hanno tolto ad una famiglia locale accusata di essere di stampo mafioso. Regione Lazio e Asilo Savoia ottengono in gestione dal Tribunale l’impianto sportivo e i suoi annessi, che erano stati posti sotto sequestro. A Montespaccato vengono portati molti dei calciatori che, con la maglia dell’Audace, avevano aderito al progetto Talento e Tenacia, al quale dà il suo supporto anche l’ex portiere della Roma, del Milan e della Nazionale, Marco Amelia. In campo, si vedranno, nel corso della stagione, anche Aimone Calì, il “bomber” dell’Eccellenza 2017-2018 che si conferma “Re” anche in questa stagione (29 reti per lui), e Fabrizio Romondini, ex professionista del calcio.
Nel girone A, l’avvio del campionato è tormentato per il Crecas Palombara, che non arriverà a finire neppure il girone d’andata. Il club in estate chiede di “lasciare” l’Eccellenza per una meno costosa Promozione, ma con un improvviso dietrofront la squadra di Palombara torna sui suoi passi perché l’ex patron della Flaminia Civita Castellana, che ha lasciato la “sua creatura” ad altri dirigenti civitonici, si offre per gestire la società del patron Valentini.
L’idea è quella di portare a giocare l’Eccellenza a Campagnano, ma non si concilia con le norme federali e già alla vigilia della prima di campionato, il Crecas vive la sua prima crisi tecnica. Marco Scorsini, che ha effettuato tutta la preparazione estiva, preferisce lasciare, annunciando l’addio alla vigilia dell’esordio in campionato, giusto in tempo per non rimanere “vincolato” al club giallorossoblù (che a stagione in corso andrà ad allenare il Civitavecchia…). Il suo posto viene preso da Pierpaolo Lauretti e la squadra viene formata con numerosi calciatori svincolati dal Civita. Una scelta che si rivelerà fatale per le sorti societarie.
ASTREA SPRINT
Il campionato inizia con tante reti segnate e un’Astrea che nel girone A prende subito le redini del comando, dando l’idea di poter recitare un ruolo di primo piano nel campionato, alla ricerca di quella serie D perduta. La squadra del Ministero di Grazie e Giustizia parte forte, con quattro vittorie consecutive che consentono ai biancazzurri di prendere il largo e di avere, nel girone di 360 minuti di gioco, quattro punti di vantaggio sulla coppa Nuova Florida e Valle del Tevere.
Un allungo che consente, all’Astrea, di restare al comando anche quando, alla quinta giornata, frena bruscamente sul campo del Cynthia, che vince grazie al gol di Scacchetti. All’appello del prime giornate, viene a mancare quell’Unipomezia che tanti indicavano (come per la “sorella” Pomezia nell’altro girone) come la squadra da battere. I rossoblù, però, nelle prime giornate subiscono due sconfitte, che tengono la squadra di Enrico Baiocco subito a distanza dal vertice. Pesa molto, in particolare, la sconfitta nel primo derby della loro storia, nella gara che l’Unipomezia gioca ad Ardea contro il Team Nuova Florida. Decisivo un autogol di Casciotti al 20’ della ripresa, che manda alle stelle il morale dei biancorossi e genera già malumore nella tifoseria dei pometini. Che, a loro volta, devono frenare nella sfida contro la Valle del Tevere, che con i tre punti ottenuti in trasferta scavalcano i rivali in classifica, mettendosi sulle tracce dell’Astrea, che non va oltre il pareggio (1-1) nella gara interna con il Real Monterotondo.
IL SORPASSO
Per la squadra di Quintiliano Mastrodonato, la prima X interna è il segnale di un momento di impasse che si concretizza in quattro pareggi consecutivi, che tolgono il primato all’Astrea e lo consegnano al team Nuova Florida di Andrea Bussone, che fino alla conclusione del girone d’andata lo molla solo perché due delle sue gare non possono essere giocate per il maltempo nelle giornate indicate dal calendario. Sono quattro le squadre che, in coppia o tutte insieme, si mettono al comando della classifica a metà del girone d’andata; e tra queste non c’è mai l’Unipomezia, che soffre tantissimo il mantenimento degli equilibri interni, sia tecnici che tattici.
L’altra squadra favorita della vigilia, la Valle del Tevere, solo una volta si mette al comando della classifica, ma la squadra reatina subisce un grosso colpo psicologico quando arriva la notizia dei problemi giudiziari che coinvolgono Enzo De Santis, che oltre ad occuparsi della squadra è anche sindaco di Ponzano Romano. Una vicenda che, inevitabilmente, pesa sul rendimento della squadra che, comunque, grazie al lavoro del tecnico Stefano Scarcamazza e del ds-calciatore Alessio Bianchi, riesce a mantenere la barra dritta, arrivando a giocare (senza fortuna) gli spareggi nazionali.
CICLONE CRECAS
Anche sul Crecas tornano a spirare i venti della crisi. Il patron Fabrizio Valentini si riprende la squadra, dopo i tanti problemi della gestione Roberto Ciappici, torna in prima linea. Ma quando arriverà l’indagine della Procura su alcuni tesseramenti considerati irregolari, per il Crecas arriverà la decisione drastica il 12 dicembre 2018: ritiro dal campionato e chiusura dell’attività. Quella palombarese è la terza squadra, nella storia dell’Eccellenza, a non concludere il campionato dopo Anagni e Palestrina. L’uscita di scena della squadra di Lauretti cambia il volto della classifica alla quattordicesima giornata.
La Valle del Tevere ci “rimette” un solo punto, il Team Nuova Florida tre, una differenza che consegna ai reatini il primato in classifica anche quando la squadra di Bussone recupera le due gare (in due mercoledì consecutivi) rinviate per il maltempo. Sei i punti conquistati dal Team, che tuttavia non bastano per togliere alla Valle del Tevere il titolo di campione d’inverno del girone A, ottenuto grazie a 10 vittorie, cinque pareggi e una sola sconfitta, arrivata alla quindicesima di andata, in casa contro il Villalba Ocres Moca.
IN DIFFICOLTA’
La classifica resta comunque apertissima, con ben cinque squadre racchiuse in una manciata di punti e tra queste ci sono anche le due squadre di Monterotondo, l’Eretum e lo Scalo. In fondo alla classifica, invece, sono due le squadre che soffrono la loro “prima volta”, ed entrambe sono viterbesi. Il Montalto entra in crisi e perderà molti dei calciatori in rosa, finendo per rinunciare a giocare una gara a Genzano (che è un recupero) perché non ha numero sufficiente di calciatori da mandare in campo. “In sette non andiamo a giocare”, l’annuncio dei superstiti.
In affanno c’è anche il Civitavecchia, che oltre a subire una penalizzazione di 1 punto (per non aver onorato una pendenza economica) e dover fare i conti con gli strascichi economici delle precedenti gestioni, è orfano del Fattori per la chiusura disposta dal Comune. Lo storico stadio sul mare ha troppo bisogno di un restyling per consentire ancora la disputa delle gare in sicurezza. “La matricola Montalto sembra una barca alla deriva. Dopo l’addio del direttore sportivo Bernardo Iannicelli, oggi è stata la volta di Nicola Salipante, che si è dimesso. In mezzo i giocatori di Roma che già domenica mancavano in sei. Come farà a proseguire l’attività, la prima squadra, visto il ritiro della Juniores già avvenuto?”, scrive sul suo sito Massimiliano Cannalire, voce radiofonica del calcio laziale.
COPPA ITALIA
Nel girone di ritorno, il primato della Valle del Tevere resiste a lungo, offrendo agli osservatori la convinzione che questo possa essere, nonostante le difficoltà societarie, l’anno giusto per salire in quella serie D agognata da anni. La scontro diretto con il Team Nuova Florida, che a febbraio si prende la coppa Italia di Eccellenza nella finale giocata allo stadio Tre Fontane di Roma contro il Cynthia (gara decisa dai calci di rigore) e che nella sessione di trasferimento di dicembre ha aggiunto un pezzo da novanta come Christian Massella (che risulterà spesso decisivo nelle vittorie biancorosse) al suo organico, che è già prezioso di se per la presenza di Enrico Citro (già vincitore dell’Eccellenza con il Ciampino), Daniele Piro, Daniele Rossi, Tommaso Tamburlani ed Edoardo Scardola.
“Vincere la coppa Italia ci dà una responsabilità maggiore”, spiega il ds del Team, Pizi, dopo il successo prestigioso. “Ora sarà ancora più impegnativa la corsa alla Coppa Italia Nazionale, perché tutti vorranno battere il Team Nuova Florida ma, è anche consapevole che con umiltà e sacrifico i successi possono arrivare e la conquista di questa coppa ne è una dimostrazione. C’è fiducia nel gruppo che può contare su un buon livello tecnico dei suoi giocatori e su una mentalità vincente”.
TIMORI FUGATI
I timori che il doppio impegno possano pesare sulla squadra di Bussone, vengono ben presto fugati, perché nel ruolo di inseguitrice il Team Nuova Florida riesce a calarsi alla perfezione. Un inseguimento che viaggia sempre sul filo dei 3-4 punti di ritardo con la Valle del Tevere capolista. Quattro sono i punti con cui le due squadre arrivano al confronto diretto, che si chiude in parità e sembra togliere alla Nuova Florida un’importante chance di aggancio al vertice della classifica.
Vetta che non possono insidiare l’Astrea, fortemente attardata da tre sconfitte consecutive tra la quarta e la sesta di ritorno, e neppure dal Real Monterotondo Scalo di Davide Centioni, che pure può fregiarsi della straordinaria stagione di Andrea Collacchi, che arriverà a segnare 15 reti in campionato, suo record personale. Gli eretini si prendono la terza piazza alla sesta giornata del girone di ritorno per non lasciarla più fino al termine, arrivando solo a sfiorare la qualificazione ai play-off nazionali al posto della Valle del Tevere.
AGGANCIO E SORPASSO
Lo stop forzato per il ritiro dal campionato del Creas (che costringe tutti a un turno di riposo nel girone di ritorno) e la pesante sconfitta casalinga con il Campus Eur di Daniele Scarfini, nella seconda metà del girone di ritorno cambiano improvvisamente le carte in tavola del campionato. Il Team Nuova Florida, nello stesso periodo, inizia a vincere senza soluzione di continuità (saranno 8 le vittorie consecutive), cammino che consente prima l’aggancio a quota 55 punti e poi il sorpasso. Che arriva quando la Nuova Florida vince in anticipo (per gli impegni nazionali di coppa Italia contro il Tre Pini Matese) contro lo Sporting Genzano grazie alla rete di Di Bari, nello stesso turno di campionato in cui la Valle del Tevere non va oltre l’1-1 sul campo del Montespaccato, che nel frattempo è stato intitolato a “Don Pino Puglisi”.
L’AFFONDO
L’affondo decisivo arriva a cinque giornate dalla conclusione del campionato. La Valle del Tevere viene sconfitta dal Monterotondo Scalo, voglioso di prendersi la seconda piazza, mentre la Nuova Florida vince di misura a Carbognano, dove viene giocato il match con il Ronciglione United. È la svolta che ad Ardea il presidente Marucci e gli altri dirigenti, che con il +5 in classifica vivono in tutta tranquillità il turno di riposo alla quart’ultima giornata, che porta il Team Nuova Florida e la Valle del Tevere al rush finale divise da sole due lunghezze.
Il vantaggio, però, diventa doppio alla penultima giornata, quando i reatini non riescono a “passare” contro il Ronciglione United, che annaspa sui bassifondi della classifica alla ricerca disperata dei punti per restare agganciato al treno play-out. La notizia del pareggio con il Ronciglione, fa esplodere la festa in casa della Nuova Florida, che apprende la notizia al termine della partita vinta con tanto gol (5-3) sull’Astrea, travolta dalle doppiette di Massella e Rossi, prima delle due reti finali di Mollo che rendono meno pesante il passivo. “Conclusa in modo splendido una stagione piena di sforzi e sacrifici. La serie D è un sogno inaspettato, un traguardo che verrà raccontato di padre in figlio nelle generazioni avvenire”, le parole piene di gioia del direttore sportivo Danilo Pizi.
Anche il presidente Franco Marcucci esalta il successo dei ragazzi. “Un’impresa che di certo non passa inosservata. Abbiamo lavorato molto per raggiungere l’obiettivo che meritavamo già lo scorso anno. In tre anni abbiamo vinto due campionati (uno di Promozione) e una Coppa Italia Regionale di Eccellenza, direi che non ci possiamo lamentare”.
GLI SPAREGGI
Da Forano, invece, si recrimina un po’ per l’esito della gara contro il Ronciglione perché, come spiega Stefano Scaricamazza a fine gara, “non si è giocato a calcio, viste le pietose condizioni del campo che, oltre al vento ed alla pioggia, hanno caratterizzato l’incontro. Facciamo i complimenti al Team Nuova Florida per aver vinto il campionato e da parte nostra faremo di tutto per mantenere il secondo posto che è comunque un risultato molto importante. Ad una giornata dalla fine abbiamo ancora un punto di vantaggio sul Real Monterotondo e faremo di tutto per mantenerlo nell’ultima partita della stagione di domenica prossima contro il Civitavecchia. Abbiamo disputato un ottimo campionato e ne diamo atto all’intero gruppo che ha sempre mostrato impegno, dedizione e serietà”.
La Valle del Tevere riesce comunque a respingere l’assalto alla piazza d’onore da parte del Real Monterotondo Scalo. Battendo il Civitavecchia con una doppietta di Peppe Danieli, l’accesso agli spareggi avviene con tante speranze e la convinzione che anche attraverso la porta secondaria si può arrivare alla serie D. Convinzione rafforzata dal successo esterno di misura che i biancazzurri ottengono nella gara di andata del primo turno dei play off nazionali a Fucecchio. I toscani vengono poi sconfitti con lo stesso punteggio anche nella gara di ritorno. Sono però gli emiliani del Progresso a sbarrare la strada dei sogni dei ragazzi di Scaricamazza, che perdono il confronto di andata giocato a Castel Maggiore 3-1, senza riuscire, poi, a ribaltare il punteggio nella gara di ritorno a Forano.
Il 2-1 finale, determinato da una doppietta di Gomez, che due mesi prima aveva trascinato la Rappresentativa Juniores del Lazio al successo nel Torneo delle Regioni. La rimonta al gol segnato nel primo tempo dagli emiliani, però, non basta e ad accedere alla serie D è il Progresso, mentre alla Valle del Tevere resta la delusione e la consapevolezza che i sogni di crescita sono stati infranti, in questa stagione, dal rendimento interno.
MATRICOLA LAVINIO
Il girone B dell’Eccellenza si apre, come spesso accade, con l’entusiasmo di una matricola, il Lavinio Campoverde, che in tre giornate fa l’en-plein di vittorie e fa sognare, sia pure per poco, i suoi dirigenti. Un tris di vittorie che lancia i biancoverdi in vetta alla classifica fino alla quarta giornata, dopo la quale il Lavinio mette a nudo la sua inesperienza. Arrivano, infatti, tre sconfitte consecutive che ricacciano subito nelle retrovie la squadra guidata da Gianni Antonelli, il tecnico che ha portato in Eccellenza la squadra. Parte male, invece, il superfavorito Pomezia, da tutti indicato come la squadra da battere.
Alla prima giornata, sul campo di un’altra matricola, l’Ottavia di Pino Porcelli, perde malamente (4-1) nella gara d’esordio del campionato. A guidare la squadra Cristiano Gagliarducci, che si riprende subito, infilando tre vittorie consecutive che alla quarta giornata collocano i rossoblù alle spalle del Lavinio. Il tris di vittorie, però, non basta per lasciare subito il segno perché il Pomezia subito dopo rallenta, con tre sconfitte in quattro gare che accendono forti dubbi sul futuro in panchina dello stesso Gagliarducci, nonostante il profondo legame con il presidente Alessio Bizzaglia. Il clou della crisi, nella gara persa contro il Sora, che arriva quattro giorni dopo un clamoroso episodio nella gara di coppa Italia, quando uno degli assistenti arbitrali viene colpito da uno schiaffo.
SORA E MOROLO
Sono il Morolo e il Sora a togliere il primato al Lavinio. I biancorossi, guidati da Mirko Granieri, mettono insieme quattro vittorie consecutive, dopo l’iniziale sconfitta, e balzano al comando della classifica alla quinta giornata, per poi lasciare lo scettro ai cugini del Sora, che senza pigiare sull’acceleratore, riescono a viaggiare sicuri nelle parti alte della classifica, fino a prendersi il primato e arrivando ad avere anche sette punti di vantaggio. Che il Sora lascerà solo alla tredicesima giornata, quando due sconfitte consecutive annullano il largo vantaggio nei confronti di una Pro Calcio Tor Sapienza che parte con il freno a mano tirato (due pareggi e una sconfitta in cinque gare) poi si mette in modalità pilota-automatico e piano piano risale posizioni. Fino ad arrivare, alla vigilia del giro di boa, al vertice della classifica.
CAMBIO A COLLEFERRO
A dicembre arriva anche il cambio tecnico a Colleferro, società che è rimasta in Eccellenza grazie alla rinuncia del Serpentara Bellegraolevano, i cui dirigenti sono entrati nel direttivo rossonero. Il tecnico scelto è Mario Apuzzo, che però non riesce a ripagare la fiducia dirigenziale. Arriva così l’esonero, venti giorni prima del Natale. Il presidente Raffaello Ceccaroni fa ricadere la scelta su due tecnici: Antonio Battistelli e Alessio Ciardi. Una scelta che non basterà per evitare al Colleferro di retrocedere ancora in Promozione per la seconda stagione consecutiva.
Al giro di boa del campionato, la Pro Calcio Tor Sapienza, costruita dal patron Armeni senza grandi pretese, è affidata a un tecnico come Fabrizio Anselmi, ex calciatore professionista che non ha grandissima esperienza nel campionato di Eccellenza, ma che riesce a ottenere molto dai calciatori scelti, che rispondono ai nomi di Jacopo Camilli (altro “figlio” della famiglia Armeni) di Francesco Panella, Gianluca Maione, Alessio Deangelis e Claudio Della Penna, con quest’ultimo che sarò risolutivo in parecchie partite.
LA CONTINUITA’ I gialloverdi pareggiano sei volte nel girone d’andata, ma rispetto alle rivali perdono una sola volta, alla terza giornata in casa con la Pro Roma, che di vittorie, poi, ne otterrà davvero poche altre. Proprio la continuità nei risultati è l’arma vincente della squadra del quartiere romano, i cui tifosi ben presto si stringono attorno ad essa. Il capitano, nonché una delle anime del gruppo, è Edoardo Santori, cresciuto insieme alla famiglia Armeni, prima a Villanova ed ora a Tor Sapienza.
Che conferma: “La nostra forza è stata sin da subito la continuità. È vero che abbiamo vinto un campionato con sole 15 vittorie, ma è altrettanto vero che ne abbiamo perse solamente due di cui una, peraltro, al novantesimo su autogol”. Anche di vittorie in extremis, però, ne ottiene il Tor Sapienza, con quella più importante che arriva all’ultima giornata del girone di andata, sul campo del Pomezia. È proprio Santori a segnare, con un bellissimo calcio di punizione, il gol-vittoria nel recupero. “Arrivammo a casa loro che eravamo già primi in classifica. Riuscimmo a vincere 0-1 al 97esimo e lì capimmo che forse anche la fortuna era dalla nostra parte”.
SPUNTA L’AUDACE
La vittoria porta a quattro i punti di vantaggio del Tor Sapienza proprio sul Pomezia, che perde anche la seconda piazza a vantaggio dell’Audace, affidata a Marco Di Rocco dopo la separazione da Daniele Greco (per questioni lavorative) e da Marco Guidi, che si fa ammaliare dal corteggiamento della Cavese e del suo patron Pasquazi. Quest’ultimo matrimonio, che deve fare da supporto a una stagione di grande spessore della Cavese, nell’anno del suo centenario dalla fondazione (1919), per divergenze sull’operatività sfocia in un divorzio, chiesto da Guidi, e in un campionato che non riesce ad essere in linea con le aspettative.
“Quando chiudemmo il girone di andata in testa – ricorda ancora Santori – nello spogliatoio ci guardammo negli occhi e in tutti noi iniziò a farsi largo la convinzione di poter difendere questo primato fino alla fine. Il girone di ritorno, dunque, per noi iniziò con un unico obiettivo in testa: dopo ogni partita dovevamo vedere la classifica e vederci sempre in testa”.
CRISI SORA
Nelle posizioni di vertice del giro di boa c’è anche il Sora, che dopo una prima metà di girone d’andata che lascia presagire un possibile approdo alla serie D, improvvisamente si blocca. I bianconeri (che ha quattro stranieri in squadra) vincono alla nona giornata la gara casalinga con il Colleferro e poi restano in astinenza per undici giornate. Una striscia negativa che spinge la società a prendere una dura posizione nei confronti dei giocatori, comunicando a metà gennaio che “la società Sora Calcio, nonostante ad oggi abbia mantenuto tutti gli impegni economici e non solo, comunica che saranno sospesi tutti rimborsi”.
Il Sora ritroverà la vittoria solo a inizio febbraio, battendo 2-1 la Vigor Perconti, che ha in Tiziano Carnevali la “chioccia” per i tanti giovani del vivaio rossoblù. L’ex calciatore di serie C, entrando non di rado dalla panchina, a fine stagione arriverà a segnare 15 reti, suo record personale. Un bottino che servirà alla Vigor per ottenere la prima salvezza nel campionato di Eccellenza.
DEANGELIS IMBATTUTO
Ben altri contorni ha invece la striscia positiva del portiere del Tor Sapienza, Alessio Deangelis, che resta imbattuto per 825 minuti, con 8 gare vissute senza subire gol. “Quel record è stata una vera perla in una serie di 17 gare su 34 nelle quali la nostra porta è rimasta inviolata”, ricorda ancora Santori. A interrompere la serie sì del portiere gialloverde è Matteo Gatta, che segna il gol dell’uno a uno nel match casalingo contro il Colleferro. Il primato dei gialloverdi, comunque, viene un po’ “snobbato” sia dai critici che dalle stesse inseguitrici. A sottolinearlo è lo stesso Fabrizio Anselmi, che in un’intervista usa toni piccati.
“Tutte le settimane leggo sui giornali e ascolto in televisione dei giudizi e dei commenti su di noi che spesso ci sminuiscono. Sono felice di sentire che chi ci sta inseguendo, invece della Pro Calcio Tor Sapienza, si preoccupi delle squadre che hanno almeno 10 punti di ritardo sul primo posto. Credo che un briciolo di rispetto in più per un gruppo che ha messo tutti dietro con il gioco e la continuità sarebbe dovuto”.
ARCE DECISIVO
È alla settima di ritorno, che si gioca il 24 febbraio, che tutti iniziano a credere nell’exploit del Tor Sapienza. Al Castelli arriva l’Arce di Stefano Campolo, che dopo aver scalato posizioni si affianca all’Audace sulla seconda piazza, presentandosi a Roma con l’intento di fermare la corsa gialloverde. Una partita che Edoardo Santori ricorda con dovizia di particolari. “Mi ricordo che quella settimana non si faceva altro che parlare dell’Arce, che era seconda insieme all’Audace a -3, che finalmente sarebbe venuta qui a Roma a prendersi il primo posto. Abbiamo sentito voci ovunque e da chiunque che eravamo finiti e che domenica ci sarebbe stato l’aggancio in vetta. Eravamo talmente carichi che dopo mezz’ora il risultato era di 3-0 per noi. Persero 4-1 e scivolarono sei punti. Fu quello il momento in cui chi ci screditava capì che non ci saremmo più fermati”.
LA BELLA CIOCIARIA
È un’altra squadra della Ciociaria a consegnare ai ragazzi di Anselmi l’aritmetica certezza di aver vinto il campionato. La sfida a Morolo viene preceduta da una vigilia tesa, perché l’evolversi del campionato ha portato il Pomezia (che passa l’esonero di Gagliarducci e il suo ritorno al posto di Bussi) in seconda posizione, sia pure a 5 punti di distacco dal Tor Sapienza. “Sapevamo che la vittoria del campionato era ad un passo e che nell’ultima giornata il Pomezia sarebbe venuto in casa nostra a giocarsi il tutto per tutto, qualora non avessimo vinto. Personalmente, avevo un pò il timore che la squadra avrebbe potuto avvertire la pressione, ma durante la settimana nessuno diede questa impressione”.
SANTORI E IL RIGORE
Ma a Morolo, la gara si mette subito male per il Tor Sapienza, uno svantaggio che non scalfisce le convinzioni di Santori e compagni. “Ci siamo subito detti: riprendiamo questa partita come abbiamo fatto spesso e vinciamo sto campionato”. Il gol dell’uno a uno arriva quasi subito con Toracchio, mentre sul finire del primo tempo viene assegnato un calcio di rigore al Tor Sapienza. “I rigoristi eravamo in tre: io, Camilli e Della Penna. Quando Jacopo mi ha guardato e mi ha detto “calcia te”, ho preso la palla. Della Penna mi si è avvicinato, chiedendomi se me la sentivo davvero. Gli ho risposto: non c’è problema. La soddisfazione per quel gol è poi stata grandissima. Camilli e Della Penna sapevano che riuscivo ad essere lucido anche in quel momento perché avevo la capacità di isolarmi dalle tensioni”.
A Morolo si conclude così una stagione incredibile, fatta di tanti alti e pochissimi bassi. Una squadra partita per salvarsi, risorta dalle ceneri di un play-out vinto a Monterotondo Scalo a maggio del 2018, trionfa e celebra la vittoria del campionato grazie a un insieme di fattori e dinamiche perfetto. 61 i punti, 15 le vittorie, 16 i pareggi a fronte di sole 2 sconfitte: questo è il ruolino di marcia di una squadra strepitosa, che ha fatto della difesa – 19 reti subìte – la propria forza, e della compattezza e dell’organizzazione i giusti, intaccabili capisaldi.
POMEZIA RIPESCATO
La festa di un intero quartiere, nell’ultima giornata di campionato, non viene scalfita minimamente dalla pesante sconfitta contro il Pomezia, che proprio grazie a questo successo esterno riesce a tenere dietro di una lunghezza l’Arce e ad approdare ai play off nazionali. Che la squadra pometina, però, vive tra alti e bassi. L’alto del superamento del primo turno, grazie al successo esterno sul campo del Sorso (2-1) che arriva dopo il ko interno (1-0) nella gara di andata. La stessa impresa, però, non riesce al Pomezia nella gara di finale contro il Mestre, che al Comunale pometini si porta via l’1-1, che difende a denti stretti nel ritorno, chiuso in laguna sullo 0-0. Per festeggiare la serie D, il Pomezia dovrà attendere luglio inoltrato, quando arrivano notizie positive sul ripescaggio della squadra rossoblù.
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