I PROTAGONISTI
STAGIONE 2017-2018: VIS ARTENA E CITTÀ DI ANAGNI
LE CLASSIFICHE FINALI
GIRONE A
GIRONE B
Il campionato italiano di calcio di Eccellenza 2017-2018 si presenta con diverse novità, introdotte a livello nazionale dalla Lega Dilettanti. La 27.ma edizione del principale campionato a livello regionale introduce, per la prima volta, la possibilità di scendere in campo con maglie personalizzate (solo nella numerazione) e di effettuare fino a 5 sostituzioni durante i 90 minuti di gioco.
È il presidente del Comitato Regionale Lazio a parlarne durante la tradizionale festa dei calendari (che tocca il decimo anno) a Tivoli Terme. Ma le due novità vengono “oscurate” da quella che è la nuova composizione dei due gironi, che presento uno stravolgimento che, inizialmente, non viene accolto con favore da alcuni protagonisti. La sorpresa più grande è lo spostamento della Vis Artena dal girone B al girone A, che serve a completare il “blocco” di squadre che per l’enorme presenza di formazioni romane, deve traslocare. Insieme all’Artena, anche l’Unipomezia cambia casa, perdendo il derby con il Pomezia.
LE MOTIVAZIONI
Il presidente del CR Lazio, Melchiorre Zarelli motiva le scelte con la necessità di non poter inserire troppe squadre della capitale (diventate nove con l’ufficializzazione del trasferimento del Monte Grotte Celoni da Montecelio alla capitale) nello stesso girone. Così Almas Roma, Casal Barriera, Montespaccato (neo-promosso) e Play Eur finiscono nel raggruppamento meridionale.
Questo comporta lo spostamento al Nord non solo di Artena e Unipomezia (che consente di evitare di far giocare le squadre due volte sullo stesso campo in una stessa stagione, dato che le due squadre pometine utilizzano entrambe il Comunale di via Varrone) ma anche delle due squadre dell’area Castelli Romani (Cynthia e Lepanto) alle quali viene aggiunto anche il Città di Ciampino, appena retrocesso dalla serie D dopo aver pagato l’inserimento nel girone pugliese della quarta serie. Dalla Promozione, oltre al Montespaccato salgono per promozione diretta anche l’Aces Casal Barriera (altra squadra romana), il Team Nuova Florida e il Città di Anagni.
UNIPOMEZIA, NON SASÀ BELLO
In totale sono cinque i posti che si rendono disponibili per arrivare all’organico delle 36 squadre. Numero determinato anche dalla rinuncia al campionato da parte del San Cesareo, reduce da una difficile situazione societaria che sfocia nella chiusura dei battenti, senza possibilità di appello. Riesce invece a unire le proprie forze con il Nettuno il Cedial Lido dei Pini, che nel piccolo centro del Comune di Ardea non trova più la forza economica per fare calcio.
In cima alla lista delle ripescate c’è il Sermoneta, vincitore della coppa Italia di Promozione, che per affrontare il campionato di Eccellenza unisce le forze con il Latina Scalo. Poi, nell’ordine, vengono ripescate Cavese, Polisportiva Monti Cimini, Play Eur e Insieme Ausonia. Metabolizzate le novità nella composizione dei gironi (non senza piccate dichiarazioni polemiche che si riveleranno un boomerang per gli stessi autori), il campionato viene inquadrato come uno dei più interessanti degli ultimi anni, dando così forza alle scelte operate dal Comitato.
QUANTO EQUILIBRIO
L’equilibrio è la parola che accompagna i due gironi, che propongono diverse squadre in grado di competere per il successo finale. Nel girone A, sono due le formazioni che al via del campionato si presentano con i galloni di favorite. Si tratta dell’Unipomezia, che dopo aver vinto la coppa Italia, punta decisa alla quarta serie. Lo fa con una struttura societaria che richiama molta quella di una società professionistica, con tanto di divise sociali per i calciatori (giacca e cravatta, non una semplice tuta) e un pullman per le trasferte regionali.
Dopo le esperienze con diversi tecnici nelle precedenti stagioni, anche in questa stagione sarà proprio la panchina a tenere banco nelle vicende societarie. All’Uni si parte con Sasà Cangiano in panchina, che più volte finisce sulla graticola e messo in discussione. Il tecnico di origini napoletane, resisterà fino alla vigilia del giro di boa, poi lascerà il posto a Claudio Solimina, che porterà la squadra al successo in coppa Italia (battendo in finale l’Astrea), secondo consecutivo, traguardo mai raggiunto prima da una squadra del Lazio.
LADISPOLI IN POLE
L’altra squadra favorita è il Ladispoli, affidato a Pietro Bosco, al quale viene affidato un compito gravoso: provare a riportare i rossoblù in serie D dopo oltre 10 anni. Anche il Ladispoli ha il suo pullman personalizzato, che viene inaugurato nella serata di presentazione della nuova squadra, che avviene in un’euforia che troverà giustificazione solo a giugno inoltrato, quando il Ladispoli riuscirà a tornare in quarta serie attraverso la porta degli spareggi nazionali.
Gli applausi dei tifosi, al via della stagione, sono per i confermati Bertino e Marvelli, ma in particolare per Nicolò Rocchi, attaccante che sulle spalle ha già avuto il peso di portare la propria squadra alla vittoria del campionato. “È un anno importante per la nostra società, finalmente abbiamo il nuovo stadio e vogliamo vederlo stracolmo di tifosi”, racconta alla vigilia del campionato il presidente Paris. “Sarà un campionato molto duro, il girone è competitivo ed equilibrato. Noi siamo in quel gruppetto di 7-8 squadre che se lo giocheranno. La squadra è molto simile a quella dello scorso anno ma siamo migliorati, soprattutto nel reparto under”.
In avvio di campionato, le squadre che “se la giocano”, per usare le parole di Paris, in realtà sono cinque, con Vis Artena e lo stesso Ladispoli che si mettono a capo del gruppo con due vittorie consecutive. La Vis di Francesco Punzi, dopo aver “sbollito” la rabbia per il cambiamento di girone, dimostra che nel girone A può essere grande protagonista. Per sette giornate su otto, è lei che occupa il primo posto della classifica, sia pure spesso in coabitazione con il Ladispoli) nonostante una sconfitta già alla terza di campionato. All’appello d’inizio stagione, manca invece la Valle del Tevere che dopo i due spareggi nazionali di fila persi, è chiamata a superare l’esame finale. Cosa che i biancazzurri, però, non riescono a fare.
PARTENZA GIUSTA
Con neppure tre giornate di campionato, l’Eccellenza registra i primi scossoni sulle panchine. Tocca al Civitavecchia aprire la lunga serie di cambi tecnici. La società nerazzurra, nel bel mezzo di un cambio di proprietà, liquida Claudio Fazzini per far posto ad Antonio Germano, ex calciatore di serie C, voluto dai nuovi acquirenti, ma che non avrà lunga vita a Civitavecchia perché a novembre verrà richiamato Ugo Fronti, all’ennesima apparizione al Fattori. A fine settembre, si cambia anche in casa Monti Cimini, altra squadra che avrebbe dovuto essere protagonista dell’alta classifica e che, invece, naufragherà malamente nelle parti basse della classifica, tornando subito in Promozione.
Sergio Oliva, dopo una partenza disastrosa, viene esonerato ma per la sostituzione i gialloneri impiegano più del dovuto, affidando la squadra a Gianni Patrizi. Anche al Monte Grotte Celoni si vivono giornate di confusione, che portano all’esonero di Diego Leone per far posto a Marco Forti (reduce da un’esperienza al Palocco) che ha allenato soprattutto in Abruzzo. Ma anche qui, la sua permanenza sulla panchina gialloblù sarà limitata. Il valzer delle panchine, a metà ottobre, registra anche l’addio di Livio Rocconi, ex ds che ha deciso di mettersi alla prova tecnica, dal Lepanto, che al suo posto sceglie il più esperto Paolo Mazza.
LA SORPRESA CRECAS
Il Ladispoli, nel girone di andata, riesce a restare in vetta da solo per due giornate appena (nona e decima), approfittando di due scivoloni consecutivi della Vis Artena: il primo con un esaltante 4-5 (con Delgado che segna una quaterna, con il gol del successo segnato con uno straordinario calcio di punizione) e poi sul campo del Cynthia, ancora guidato da Gianluigi Staffa che, nonostante i buoni risultati ottenuti, a gennaio sarà costretto a lasciare il posto ad Aldobrando Franceschini.
Il primato dei rossoblù viene condiviso, alla 12.ma di andata, con la Vis Artena e il Crecas quando la squadra di Bosco scivola al Pierangeli di Monterotondo, per mano dello Scalo. A Palombara, la squadra di Marco Scorsini si fa bella grazie alle reti di Michele Gallaccio, che portano i rossoblù fino in vetta alla classifica, regalando ai ragazzi di patron Valentini il titolo d’inverno, sia pure diviso a metà con il Ladispoli. Che due squadre si dividessero il primato alla fine del girone di andata, non accadeva dalla stagione 2013-2014, quando furono Viterbese e Rieti a girare a braccetto.
CAMILLO A TOR SAPIENZA
Il Crecas infila sei vittorie consecutive, frenando proprio prima del giro di boa sul campo del Città di Ciampino, che per tutto il girone d’andata resta in corsa per la vetta della classifica, frenando molto nel ritorno. Nel club del patron Antonio Cececotto, e dell’altro presidente Alessandro Fortuna, curiosamente giocano due calciatori omonimi, differenti solo per la classe d’età, diversa di un solo anno. Sono Mattia Fiore, classe ’95, difensore ex Tor Sapienza; e Mattia Fiore, classe ’96, ex attaccante delle giovanili della Lazio.
Il girone di andata si chiude con l’esonero di Sasà Cangiano, nona panchina a saltare dall’inizio della stagione e con il debutto in maglia rossoverde di Erik Laghigna, che lascia Pomezia e va a rinforzare la rosa di Francesco Punzi. Le panchine saltate salgono a 11 alla ripresa del campionato, con la rescissione del Tor Sapienza con Cristiano Di Loreto, che di comune accordo con la società si fa da parte, lasciando la panchina a Pasquale Camillo, che eredita una lunga serie di gare senza vittorie.
LA RINCORSA
La Vis Artena ritrova il primato in classifica alla quinta giornata di ritorno, quando supera 5-2 il Civitavecchia e vola in vetta. Gli uomini di Punzi, complice la sconfitta del Ladispoli, dominano la sfida al comunale e volano a 45 punti, a + 1 dai rossoblù tirrenici. Dal 4 febbraio, i rossoverdi non lasciano più la testa della classifica, costringendo il Ladispoli a rincorrerli sempre, con grande affanno, trovando la parità di punti in sole due giornate di campionato.
Il finale di stagione è una corsa a due, con l’Astrea che prova a inserirsi come terzo incomodo grazie agli scivoloni delle due battistrada, che dopo il pareggio nello scontro diretto all’Angelo Sale di Ladispoli (22 con recriminazioni rossoblù) infilano tre pareggi e una sola vittoria la Vis; due pareggi, una sconfitta e una vittoria il Ladispoli. A 180 minuti dalla fine, Vis Artena, Astrea e Ladispoli sono racchiuse in tre soli punti ed il calendario stabilisce che negli ultimi due turni la squadra di Quintiliano Mastrodonato sia artefice del destino proprio e di quello altrui, dovendo affrontare prima il Ladispoli (fuori casa) e poi la Vis Artena (n casa).
FESTA PER DUE
I ministeriali perdono la sfida dell’Angelo Sale e all’ultima giornata possono solo giocarsi l’accesso al secondo posto, che però è possibile solo con la sconfitta del Ladispoli del Ladispoli sul campo dell’Atletico Vescovio, che deve fare un punto per raggiungere i play-out, che poi vincerà 2-1 sulla Boreale DonOrione (anche il Tor Sapienza farà lo stesso, superando 1-0 sul Real Monterotondo Scalo). L’avversario di Casal del Marmo, però, è la Vis Artena che ha bisogno di un solo punto per festeggiare una storica promozione. Punto che arriva, e consente di archiviare le polemiche di inizio stagione per lo spostamento nel girone A, rivelatasi la vera fortuna rossoverde.
Il Ladispoli si prende comunque la seconda posizione, tenendo a distanza l’Astrea. E, com’era successo tanti anni prima con la coppa Italia, in campo nazionale il Ladispoli riesce a farsi valere, ottenendo quel passaggio in quarta serie che è l’obiettivo del suo presidente, Paris. Nel primo turno degli spareggi nazionali i rossoblù vanno subito a vincere in Sicilia, a Paternò, per 2-1. Un successo che resta saldo anche nel ritorno a Ladispoli, nel quale la squadra di Bosco si “limita” a controllare il match, pareggiandolo 1-1.
Nella gara di finale, invece, i ladispolani vanno al Nord, a Villafranca. Ed è nel Veronese che i ragazzi di Bosco costruiscono la scala che porta in serie D, pareggiando 2-2 la gara di andata in casa del Villafranca. Nel ritorno, basta un altro 1-1 per far esplodere la festa all’Angelo Sale, che viene imbandierato dai tifosi rossoblù. A fine partita, il presidente Paris è così incredulo e felice che si getta a terra a faccia in giù, forse anche per nascondere qualche inevitabile lacrima.
MATRICOLE TERRIBILI
Nel girone B la matricola Città di Anagni mette subito le cose in chiaro, con una partenza che la colloca nelle primissime posizioni, sia pure in coabitazione, di volta in volta, con l’altra neo-promossa, Team Nuova Florida e la grande favorita Pomezia. La squadra rossoblù, con l’ingresso ufficiale in società del patron Alessio Bizzaglia (avvenuto già la stagione precedente, ma con un appoggio esterno) alza l’asticella delle proprie ambizioni.
Alla guida della squadra c’è Cristiano Gagliarducci, che con il patron ha un feeling che va al di là dell’aspetto tecnico. Il tecnico colleferrino, già vincitore di due campionati di Eccellenza, che allestisce una rosa super, forse anche troppo. Tommaso Gamboni, Gianmarco Scacchetti, Stefano Tajarol, Orlando Fanasca, che vanno a comporre un reparto d’attacco degno di una… nazionale.
A centrocampo, i nomi di Ruggero Panella, Matteo Laurato e Rocco Giannone costituiscono un’altra bella collana di perle, completata in difesa da Carlo Baylon, Stefano Gallo e Emanuele Martinelli. Una rosa di altissima qualità, che però crea qualche difficoltà di gestione a Gagliarducci, perché chi resta fuori non gradisce e di sole stelle non si può vivere in mezzo al campo. In testa alla classifica, il Pomezia ci resterà solo tre giornate (le prime due e la quarta) dopo le quali lo squadrone rossoblù da lepre passerà a inseguitore. Sono invece quattordici le giornate da primato del Team Nuova Florida, società giovane (nata nel 2005) che ha nel presidente Franco Marcucci la spinta per crescere.
In estate, al nome della Nuova Florida viene addirittura accostato, con un pò di fantasia, quello dell’ex giallorosso Philippe Mexes, che dalle parti della Nuova Florida vive. Il tecnico, Andrea Bussone, è un pezzo di storia della società biancorossa, espressione di un quartiere residenziale del comune di Ardea. E’ lui che ha portato la squadra fino all’Eccellenza, dopo averla presa al secondo anno di Promozione, dove l’aveva portata il tecnico Ciciani.
PARTENZA OK
Anche il Nuova Florida, come il Pomezia, parte con due vittorie consecutive, la seconda sul campo del Montespaccato, che era inviolato da due anni. La favola biancorossa tiene banco nel girone B fino alla settima di andata, quando il Team di Bussone e il Città di Anagni di Fabio Gerli (anche lui l’allenatore del ritorno in Eccellenza dei ciociari) si trovano faccia a faccia sul campo di Ardea. Sul campo, il match finisce senza reti, ma il risultato resta congelato per tre mesi, perché vengono presentati un paio di reclami sulle posizioni dei calciatori. Le indagini, faranno scoprire che il Team ha fatto entrare un calciatore che non era tesserato, Federico Lauri.
La decisione su questa irregolarità, evidenziata anche dalle immagini televisive, arriva a gennaio e assegna al Città di Anagni la vittoria a tavolino, che risulterà determinante al tirare delle somme del campionato, perché il Nuova Florida sarà anche penalizzato di un punto perché il giocatore ha giocato altre due partite. Prima del verdetto, malgrado il sub-judice, il Nuova Florida resta in vetta alla classifica sei giornate, facendo gridare al “miracolo calcistico”, al confronto delle altre contendenti. Ovvero, del Pomezia stratosferico, ma comunque sconfitto già tre volte in otto gare (e la posizione di Gagliarducci finisce più volte in discussione) e dell’Anagni, che conferma come la stagione sia quella delle matricole terribili.
DA TRASFERTA
La squadra biancorossa, costretta a giocare a Paliano, perché il Del Bianco è in via di rifacimento (e lo sarà ancora a lungo) è guidata da Fabio Gerli. La squadra è quasi del tutto cambiata rispetto a quella vincente il girone D della Promozione. Alla coppia gol Alessio Carlini–Francesco Cardinali, si aggiunge Mattia Perrotti, che con lo stesso Carlini ricompone la coppia-gol che ha fatto faville a Morolo. A dicembre, poi, arriverà anche Matteo Federici, altro attaccante che porta sempre una garanzia di gol in doppia cifra, che torna dopo la sua prima avventura in Australia.
Il girone d’andata dell’Anagni è costellato da un cammino anomalo, con sole tre vittorie casalinghe su otto gare giocate al Tintisona di Paliano, che fanno da contraltare ai sei successi esterni, numero determinato anche dallo 0-3 a tavolino alla Nuova Florida. Proprio la ritardata decisione del match contro il Team, che tiene sub-judice il risultato del match, non consente ad Anagni e Nuova Florida di salire subito in prima posizione, occupata invece per diverse giornate dal Latina Sermoneta, che con quattro vittorie consecutive si mette in fila per i sogni di promozione.
IL LATINA SOGNA
Il club pontino, che ha avuto difficoltà a utilizzare il Francioni (come chiesto più volte dal suo presidente) però, culla sogni di gloria fino al termine del girone di andata, che chiude al secondo posto, alle spalle del Team Nuova Florida. Posizioni che anche senza il punto in sospeso della gara con l’Anagni, gira a 34 punti. Uno in più della squadra di Francesco Gesmundo, terza neo-promossa dalla Promozione, che nel percorso di ritorno del campionato riesce a salire in vetta per cinque settimane.
Proprio nella seconda parte del campionato il rendimento dell’Anagni si trasforma. In casa, la squadra di Gerli diventa travolgente (otto vittorie su otto incontri), mentre lontano dal Tintisona il cammino è meno sicuro; al punto che in vista del traguardo i biancorossi rischiano di subire il ritorno della Nuova Florida. Accade alla 10.ma di ritorno, quando i biancorossi subiscono il sorpasso dei rivali, ai quali è però fatale il pareggio, la domenica successiva, con il Latina Sermoneta. L’Anagni torna primo con il successo nel derby con l’Arce.
FINALE IN DISCESA
Ripresa la vetta, l’Anagni acquisisce convinzione e infila quattro vittorie di fila per scrivere la parola fine sull’esito del campionato. Che non può essere riaperto neppure quando la squadra di Gerli (a meno due gare dalla fine) perde a Pomezia il confronto diretto, deciso dal gol di Tajarol. La vittoria non fa però gioire la Nuova Florida che nella stessa giornata è sconfitta a Genazzano dall’Audace, società che ha dato corpo al “matrimonio” con l’Asilo Savoia, legame viene portato avanti con grande difficoltà da entrambe le parti. Al punto che, a fine stagione, si arriverà a una rottura, che per un anno porterà a un distanziamento ma non ancora a una separazione.
La squadra di Daniele Greco metterà comunque un sigillo alla sua splendida stagione con il titolo di capocannoniere dell’Eccellenza, conquistato da Aimone Calì, che riesce a segnare ben 31 volte in campionato, inserendosi nel ristretto club degli “over 30 gol” nella storia del campionato. Graduatoria che comprende Diego Tornatore, Alessio Carlini e Gianluca Toscano.
Il giorno della serie D arriva alla penultima giornata, quando la rete di Francesco Cardinali consente di superare il Casal Barriera e far esplodere la festa biancorossa. Anagni torna in serie D dopo quindici anni dall’addio alla quarta serie. Per la Nuova Florida, alla fine arriva anche la delusione di non poter giocare gli spareggi nazionali. Ai quali va invece il Pomezia, che battendo 3-1 la Cavese si prende il secondo posto in classifica. La squadra pometina, passata per un cambio di guida tecnica tra Gagliarducci e e Bussi (con ritorno di Gagliarducci al timone), però, non sarà capace di fare lo scatto finale, restando esclusa sia delle promozioni dirette che dai ripescaggi.
RETROCESSIONI
La classifica viene delineata dalle retrocessioni dirette del Roccasecca (che nell’ultima trasferta subisce ben 12 reti dalla Play Eur), del Formia e del Colleferro, che paga i 10 punti di differenza dalla Serpentara (distacco che annulla la disputa del play-out) ma deve comunque giocare uno spareggio con il Formia per determinare la penultima e terz’ultima in classifica, posizione necessaria per accedere alle graduatorie dei ripescaggi. Chiude il lotto delle retrocesse il Montespaccato, che gioca e perde 4-3 lo spareggio salvezza con la Cavese, che si gioca a Roma. Per i romani, la prima stagione in Eccellenza dopo venticinque anni si conclude malamente, anche se poi arriverà il ripescaggio ad estate inoltrata, che aprirà le porte ad una nuova era del club del quartiere a Nord di Roma.
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