giovedì, 21 Novembre 2024

I PROTAGONISTI

STAGIONE 2004-2005: PISONIANO E CASSINO 1927

Il Pisoniano, vincitore della finale regionale di Eccellenza e del girone A
Una formazione del Cassino 1927 schierata a centrocampo
L’Alatri, una delle protagoniste del girone B
Il presidente Zarelli premia il Pisonianp

 
Stefano Sgherri, attaccante della Rona VIII di Camillo
Il Corspo annuncia lo spareggio Cassino-Almas Roma
Il Presidente Zarelli premia il Cassino 1927
Angelo Crialesi (allenatore) e Pierluigi Palmesi (segretario) del Ladispoli

LE CLASSIFICHE FINALI

GIRONE A

GIRONE B 

PUNTATE PRECEDENTI

E’ una stagione straordinaria quella del 2004-05, perché servono due spareggi per assegnare il passaggio di categoria in entrambi i gironi e il finale di campionato è condizionato dalla radiazione dell’Anagni e dalla morte di Papa Giovanni Paolo II, che spinge il mondo del calcio a fermarsi per un’intera settimana in segno di lutto. Quattro le squadre (Pisoniano, Civita Castellana, Almas Roma e il Cassino, appena retrocesso dalla serie D) che arrivano al fotofinish di una corsa lunga e senza intrusioni da parte di altre squadre. Mai il campionato ha avuto bisogno di un contemporaneo doppio spareggio per assegnare il passaggio di categoria. È anche la prima volta che il campionato si conclude senza una sua protagonista, l’Anagni, cancellata dalla propria crisi societaria.

La clamorosa defezione dei biancorossi arriva una lunga agonia, che si conclude a febbraio, quando viene gettata la spugna. Giocatori e tecnico, i pochi rimasti dopo la grande fuga d’inverno, incrociano le braccia per la quarta volta e rinunciano alla trasferta di Roma contro l’Almas perché gli impegni presi non vengono mantenuti dagli imprenditori Angelo Ceci e Giancarlo Gasparone, subentrati all’ex presidente Specchioli, andato a Frascati ad affiancare Paolo Coppetelli per acquisire il titolo sportivo del Cisco Collatino – neo promosso- ed evitare così il ritorno in Eccellenza della Lupa: il titolo dei frascatani sarà poi trasferito al Tor din Quinto. Dopo tempestose riunioni, avvertimenti, minacce di squalifiche e la fatidica quarta rinuncia, arriva la parola fine alla vicenda, scritta dal Comitato Regionale, costretto ad escludere l’Anagni dal girone B dell’Eccellenza. È la fine del calcio nella Città dei Papi, che soltanto anni dopo risolleverà le proprie sorti calcistiche.

GI SPAREGGI

Il calendario dell’Eccellenza subisce un altro scossone in aprile con la morte di Giovanni Paolo II. In segno di lutto, lo sport si ferma per una settimana e i calendari devono essere riscritti per programmare i recuperi senza protrarre i tempi di conclusione del campionato oltre il mese di maggio. L’ipotesi di un doppio spareggio al vertice dei due gironi è ormai evidente quando viene imposto lo stop, e dunque si rende necessario spezzettare il finale di campionato. Le gare dell’ultimo turno di campionato vengono così spalmate nell’arco della settimana: al mercoledì si anticipano le partite che interessano la promozione (per lasciare il fine settimana agli spareggi) mentre la domenica si giocano tutte le altre gare. Il turno infrasettimanale regala pathos ed emozioni in entrambi i gironi, come nessuno immagina. Il Civita Castellana capolista del girone A, e con già mezzo piede in quarta serie, perde l’ultimo treno-promozione e si fa raggiungere dal Pisoniano; mentre il Cassino acciuffa lo spareggio con l’Almas Roma soltanto nel quarto minuto di recupero.

Al doppio confronto che vale un’intera stagione ci si arriva dopo un campionato lungo e entusiasmante in alcuni suoi passaggi. Animato dalle quattro protagoniste, ma anche da altri comprimarie che rendono “dura” la vita delle regine. Roma VIII nel girone A e Colleferro nel B, due “terzi incomodi” che soltanto per poco non sono riuscite a intromettersi negli spareggi. Nel girone A, Civita Castellana e Pisoniano sono le squadre le più forti e lo dimostrano  assumendo il ruolo di battistrada sin dalle prime giornate. Più rapida e decisa la camminata (dodici vittorie nelle prime tredici gare) del Pisoniano, espressione calcistica di un centro di seicento abitanti (che diventano duemila in estate), uno dei più piccoli tra quelli approdati in Eccellenza.

MONTARANI E VOLPI

A capo della società c’è un avvocato romano, originario di Pisoniano, amico di Franco Sensi, il compianto ex presidente della Roma. Ha la stessa passione del suo collega, e una disponibilità economica che in estate pesa in sede di formazione della squadra. Che viene affidata a Francesco Montarani, ex centravanti dell’Astrea alla sua prima importante esperienza in panchina. Il gruppo di giocatori è di primissimo piano. Sia sul piano tecnico che morale. Nella rosa c’è anche un quarantunenne, il portiere Angelucci, che dalle parti della Valle dell’Aniene è di casa. La forza del Pisoniano è soprattutto nell’attacco, veramente dirompente. Maurizio Alfonsi e Devid Turazza sono dei big e in coppia segnano trentadue volte. A spingerli verso il gol ci sono Gabriele Di Donato, Stefano Iannotti (rigenerato dopo i due anni di stop a Piedimonte San Germano), Vinicio Quaresima, Felice Cavaliere e qualche altro giocatore che arriva dalla vicina Tivoli. Nomi di primo piano, un lusso per la categoria. “Iniziammo il campionato con sette vittorie consecutive – ricorda Gabriele Di DonatoAndavamo in gol tutti ed eravamo la squadra più prolifica del girone: a fine campionato Turazza segnò 18 reti, Alfonsi 13, Iannotti dodici ed io arridittura undici

Non è da meno il Civita Castellana di Roberto Ciappici, all’ennesimo tentativo di ritorno in serie D. In sede di campagna acquisti, il club rossoblù risponde con i nomi di Massimiliano Bizzarri, Daniele Boncori (che a novembre comunque cambierà aria), Marco Chirico e Alberto Fontinovi: gente che i campionati, di Eccellenza e non solo, li ha già vinti. Sulla panchina c’è Tommaso Volpi, che a  metà stagione darà spazio ad uno sconosciuto e giovanissimo giocatore di colore, Ugo Francis, che con i suoi gol darà una grossa mano alle ambizioni civitoniche.

La bravura dell’attaccante non basta però ad evitare lo zero a zero più importante della stagione, quello con cui il Civita Castellana, all’ultima giornata, riapre clamorosamente i giochi promozione. La squadra viterbese non riesce infatti a passare sul campo del Cecchina, a cui servirebbe una vittoria per evitare la retrocessione, ma che può già contare su un eventuale ripescaggio avendo vinto la Coppa Italia regionale, battendo nella finale del Flaminio i rivali storici del Cynthia. Lo 0-0 regala al Pisoniano, vincitore sul campo del S.Filippo Neri la gioia di agguantare i rivali in vetta alla classifica a 73 punti, quota raggiunta anche grazie al successo ottenuto nel recupero con l’Acilia, gara che era stat rinviata per il maltempo.

DI DONATO RICORDA

Quella fase di campionato, Gabriele Di Donato, centrocampista, la ricorda così: “Eravamo stati al comando della classifica per tutto il girone d’andata e gran parte di quello di ritorno. Vivemmo però un febbraio nero, che consentì al Civita Castellana di riprenderci e superarci. Io mi ruppi il naso a quattro gare dal termine del campionato e dovetti quindi operarmi. Saltai tre partite e tornai in campo soltanto all’ultima giornata, nella gara contro il San Filippo Neri. Andammo in svantaggio, ma reagimmo con grande determinazione: il pareggio lo segna Alfonsi, mentre il gol del 2-1 che ci consente di agganciare il Civita Castellana, per uno scherzo del destino, lo segno io proprio di testa”.

Si arriva così allo spareggio, che il Comitato Regionale decide di far giocare a Colleferro, a pochi chilometri di distanza da Anagni, dove nello stesso giorno si affrontano Cassino e Almas Roma. Il ciociari, guidati da Alessandro Grossi, sono costruiti con il preciso intento di tornare subito in quarta serie, dopo la discesa dell’estate precedente. Per arrivare allo spareggio, il Cassino comunque suda perché nell’ultima giornata gioca a Formia e riesce a vincere l’incontro soltanto al 94′, mentre a Velletri l’Almas già pregustava il sapore della vittoria. Raia, però, riporta Cassino e i romani in parità segnando di testa la rete del due a del Cassino. Ottanta punti ancora non bastano a decidere chi è la migliore del girone.

DOPPIO EVENTO

I due spareggi vengono giocati il 15 maggio. Pisoniano-Civita Castellana e Almas Roma-Cassino sono due grandi eventi, che il pubblico decide di onorare al meglio, affollando le tribune degli stadi di Colleferro e Anagni. Sono più di 1.500 i tifosi del Cassino che occupano tutta la tribuna alle spalle delle panchine allo stadio Del Bianco. Meno, molti di meno, invece, i supporter romani, che da sempre non rappresentano un punto di forza dell’Almas.

A Colleferro, cittadina che avrebbe potuto giocarlo uno dei due spareggi, l’afflusso è altrettanto considerevole perché da Civita Castellana scende un centinaio di tifosi, mentre da Pisoniano arriva quasi tutto il paese, circa quattrocento persone. Nello spareggio di Anagni bastano i novanta minuti tradizionali a celebrare il passaggio di categoria del Cassino, che fa suo il match con decisione, grazie alle reti di Parente e Ferri. L’Almas va ai play-off nazionali, ma anche questi saranno un flop per il club romano. A Colleferro, invece, Pisoniano e Civita Castellana danno il meglio di loro stesse soltanto nei supplementari. I gol del 2-1 finale in favore della squadra della Valle dell’Aniene arrivano quasi tutti nell’extra time, e non senza qualche polemica da parte viterbese.

La festa a Pisoniano è davvero grande, con il medievale centro tiburtino che per una notte è preda delle luci sfavillanti dei fuochi d’artificio e del suono assordante dei clacson delle auto. “Anche nello spareggio, accadde quello che era già successo nell’ultima gara di campionato – ricorda ancora Gabriele Di DonatoAndammo in svantaggio nei tempi supplementari per uno svarione difensivo, ma riuscimmo a reagire subito grazie ad un calcio di rigore da me trasformato. Poi vincemmo con una rete di Volante segnata al centodiciassettesimo minuto. Sugli spalti fu un tripudio perché la vittoria era meritata per tutto quello che avevamo fatto nel corso della stagione. Ricordo l’emozione del paese, che ci attese festante in piazza al nostro ritorno da Colleferro”.

LA ROMA VIII DI CAMILLO

Nella straordinaria stagione di Pisoniano e Civita Castellana, c’è stata anche un’altra protagonista, sia pure delusa dall’esito della stagione. La Roma VIII di Pasquale Camillo, che l’anno prima aveva portato il club alla finale di Coppa Italia, per lunghi tratti del campionato recita infatti il ruolo di terzo incomodo. La squadra romana non parte con ambizioni di successo finale, ma strada facendo si ritrova lassù, a ridosso delle prime due, alle quali in un paio di occasioni prova a contendere il primato. Soltanto una volta, però, approfittando del rinvio per neve della gara del Pisoniano contro il S.Marinella, i rossoverdi provano l’ebbrezza del vertice. A pesare sul rendimento dei romani c’è una clamorosa protesta interna messa in atto a metà dicembre. Dopo il mancato pagamento di alcuni rimborsi spese, i calciatori decidono di coprire con del nastro adesivo lo sponsor che compare sulle maglie rossoverdi. Una protesta che fa infuriare il presidente Mimmo Zingaro e “rompe” il giocattolo Roma VIII, da quel momento instradato in una fase discendente, che porterà due retrocessioni consecutive.

Roma, in questa stagione, ha ben otto squadre in Eccellenza. Oltre alla Roma VIII, nel girone A ci sono il Torbellamonaca, il Torrenova, il S.Filippo Neri e l’Acilia, che a fine stagione retrocede insieme a Campagnano, Cecchina e Sabinia, che tra promozioni e discese di categoria sembra andare in ascensore. Nel girone B, invece, le romane sono il neo promosso Castel Leva, l’Almas e  il Tor di Quinto, salito in Eccellenza grazie all’acquisizione del titolo sportivo della Lupa Frascati. L’impatto del club di Massimo Testa  con il principale campionato regionale è traumatico, perché i tanti giovani bravi che da sempre fanno del vivaio rossoblù un vanto per tutto il Lazio, non bastano per reggere l’urto con l’Eccellenza. E non basta giocare le gare interne al Flaminio per dare spessore a tutto il gruppo, che comunque mette in luce Francesco Morga, attaccante della rappresentativa che verrà poi girato ad una squadra russa prima e al Messina e al Genoa poi. Insieme al Tor di Quinto, a fine stagione dal girone B scendono n Promozione anche Priverno e Scauri Minturno, appena salito. 

CORSA SERRATA

Nel raggruppamento meridionale dell’Eccellenza, Cassino e Almas arrivano allo spareggio dopo una corsa molto serrata, come dimostra il ruolino di marcia sia della squadra guidata da Sandro Grossi che di quella diretta dalla panchina da Fabrizio Durante, allenatore giovane, figlio del presidente del club. Gli ottanta punti finali rappresentano il miglior punteggio ottenuto da due squadre dello stesso girone, secondo soltanto agli 84 punti della straordinaria stagione 2000-01 del Ferentino, che chiuse il campionato imbattuto. Sono due, invece, le sconfitte sia dell’Almas che del Cassino, la squadra con la miglior serie positiva, lunga ben 26 giornate. Il primo ko, per i cassinati, arriva soltanto nel derby con l’Alatri del 20 marzo: è un 3-1 inaspettato, immediatamente seguito da un ko interno (0-1) con la Viribus Cisterna Montello. Due sconfitte che consentono all’Almas Roma, fino a quel momento quasi frustata dall’incredibile filotto vincente del Cassino, di agganciare la capolista, da cui era stata superata nello scontro diretto.

Il Cassino è una squadra molto esperta, che ha in forza un quarantatreenne come Giuseppe Tortora, vero professionista del calcio, capace di andare in gol sedici volte in campionato. Arrivato a novembre e accolto con qualche mugugno per via della non più verde età, al fianco di Guido Gatti (altro ex prof) diventa subito il miglior realizzatore della squadra biancazzurra. Nel gruppo c’è anche il centrocampista argentino, Juan Diego Chiavarini, fresco vincitore del campionato con il Ferentino, e un portiere espertissimo come Leonardo Della Torre, capace di restare imbattuto per 790 minuti di fila.

LA GIOVANE ALMAS

La sua rivale Almas, invece, è più giovane, sbarazzina per alcuni tratti, che risponde meglio ai dettami imposti ad inizio stagione dal Comitato Regionale Lazio che si limita ad applicare i limiti d’età minimi imposti dalle Lega Dilettanti (un ’85 e un ’86 in campo per tutta la gara), facendo così un piccolo passo indietro rispetto alla vocazione giovanile del passato. A via Demetriade, tuttavia, le stelle non mancano: su tutte c’è Giampaolo De Luca che, pur perdendo lo spareggio promozione, conferma la sua vocazione di “uomo vincente”, ottenendo il quinto primo posto di fila in campionato: “Nonostante abbia segnato venti gol e disputato un campionato tra i più belli della mia carriera – ricorda il bomber – non siamo riusciti a salire di categoria neppure attraverso i play-off nazionali. E’ stata una grande amarezza, perché avremmo meritato di salire in serie D anche noi insieme a quello straordinario Cassino. Non ricordo un’altra stagione così intensa e appassionante vissuta in Eccellenza. Ogni domenica vincevamo sia noi che loro, e nessun avversario sembrava in grado di fermarci”.

Neppure il Colleferro, che pure per qualche attimo dà l’idea di poter essere una forza vincente, ci riesce. Il tecnico rossonero Franco Pagliarini costruisce un bel giocattolo, che parte forte, cresce a vista d’occhio e riesce anche a sfiorare il vertice della classifica. La svolta, in negativo, per il Colleferro arriva all’undicesima giornata di andata, con la sfida del Sant’Anna contro l’Almas. Sembra l’occasione giusta per dare l’imput vincente al campionato dei rossoneri, ancora imbattuti. Nei minuti finali arriva però la rete di De Luca, molto contestata per un presunto fuorigioco, che taglia le gambe ai ragazzi di Pagliarini, che accusanod il pesante colpo e non riescono più a rialzarsi, finendo per scivolare altre cinque volte. Il Colleferro chiude il campionato al quarto posto, alle spalle, oltre che di Cassino e Almas, anche di una sorprendente Viribus Cisterna Montello e davanti al Terracina, all’ennesima delusione dopo un’altra stagione inutilmente protesta alla ricerca della serie D perduta due anni prima.

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