I PROTAGONISTI
STAGIONE 2014-2015: TRASTEVERE E ALBALONGA
LE CLASSIFICHE FINALI
GIRONE A
GIRONE B
La stagione 2014-2015 segna la “rinascita” di una storica società romana, quel Trastevere che negli anni lontani arrivò anche a giocare in serie B. E che diede i natali calcistici, come testimoniato dal primo tesserino federale, di un campione come Francesco Totti. Il club, rinato l’anno prima per volere di Pierluigi Betturri attraverso l’acquisizione del titolo sportivo di Promozione del Giada Maccarese, sale in Eccellenza trasferendo un altro titolo sportivo, quello del Ciampino, che rientrava in Eccellenza attraverso la porta dei ripescaggi.
La trattativa viene conclusa a fine maggio 2014, tra l’allora presidente del club aeroportuale Stefano Bianchi e lo stesso Betturri. “Appena conclusi la trattativa inviai immediatamente il vice presidente Bruno D’Alessio ad Amatrice per chiedere a Sergio Pirozzi, nostro conterraneo, di allenare la squadra”, rivela oggi il numero uno del Trastevere. “All’epoca era già sindaco della città e personaggio assai noto, ma accettò con entusiasmo l’incarico a fronte di un misero rimborso spese. Tuttavia, pretese carta bianca sulla direzione tecnica della squadra. Ovviamente niente di scritto perché tra Amatriciani conta solo la parola”.
SUBITO TRASTEVERE
Il Trastevere è una delle principali novità della nuova stagione dell’Eccellenza, che registra anche il ritorno (immediato) della Nuova S.Maria delle Mole dalla serie D e la riammissione, attraverso i ripescaggi, delle retrocesse Monte San Giovanni Campano e Monterotondo. Sono dieci, in totale, le squadre che salgono dalla Promozione. Le vincitrici dei gironi Nettuno, Vigor Acquapendente, Serpentara Bellegra e Cassino; e le ripescate Città di Fiumicino, Almas Roma, Nuova Itri, Cre.Cas. Città di Palombara, Città di Minturno Marina e, appunto, il Ciampino che diventa Trastevere.
Proprio le neo-promosse sono le protagoniste della stagione, perché il Trastevere e il Città di Fiumicino, ma anche la Crecas che “rischia” più volte di arrivare davanti a tutte nel girone A; la Serpentara e la Nuova Itri nel girone B, con il Cassino che più volte si erge a protagonista. Da questo lotto di squadre, a fine stagione, usciranno due delle tre squadre squadre che il Lazio promuoverà al campionato di serie D, ovvero Trastevere, vincitore del girone A, e la Serpentara, vincitrice degli spareggi nazionali. Il tris viene completato dall’Albalonga, che diventa la terza squadra a centrare l’accoppiata coppa Italia-campionato.
PARTENZA DIFFICILE
Nel girone A non sono né il Trastevere e neppure il Città di Fiumicino le squadre che caratterizzano le prime giornate del campionato. Anzi, il Trastevere, dopo aver vinto il primo match fuori casa (4-2) a Monterosi, dimostra di non riuscire a trovare il passo giusto per la categoria. Sergio Pirozzi, che torna in Eccellenza dopo la delusione di Viterbo, fatica a trovare la quadra giusta di una squadra che, per ammissione dello stesso presidente Betturri, “era discreta, ma con una rosa tutt’altro che ampia. Anche se grazie allo sforzo di un nostro sponsor, che era un fornitore di vini ai ristoranti, riuscimmo a portare al Trastevere un attaccante come Fabrizio Roberti dalla Lupa Roma”.
Alla quarta giornata il club rionale è nono in classifica, ed è soprattutto in casa che stenta a vincere. Il Bachelet è chiuso al pubblico, per via dei lavori necessari all’adeguamento della struttura alla nuova categoria, e l’assenza di tifosi in parte incide sul rendimento dei calciatori. Ai quali il tecnico Sergio Pirozzi era riuscito ad affibbiare un soprannome. “Mastromattei era il meccanico perché doveva aggiustare il centrocampo”, rivela Betturri. Che poi snocciola gli altri appellativi: “Il difensore Venditti era ” Ercolino” perché doveva giocare di forza con gli attaccanti avversari, “Scooby” era il terzino Caldarelli, “Cavallo pazzo” era il funambolico esterno d’attacco De Vincenzi. Pirozzi, inoltre, era abilissimo a fumare durante le gare ufficiale senza farsi mai scoprire da arbitri e guardalinee. Una volta il direttore di gara si insospettì e si avvicinò rapido alla panchina. Pirozzi però fu svelto a passare la sigaretta accesa al massaggiatore il quale si prese ovviamente una bella reprimenda”.
Parte meglio, invece, il Città di Fiumicino, che dopo quattro giornate è invece in testa alla classifica. Ma per la squadra di Raffaele Scudieri, che ha in Ciro Di Fiandra la sua punta di diamante (29 i gol in campionato) il primato dura sole quattro giornate perché al Cetorelli arriva la Crecas che dà uno schiaffo al club tirrenico, imponendo 3-1. E un’altra squadra del litorale laziale a salire agli onori della classifica, quel Ladispoli affidato a Claudio Solimina che guida il gruppo a lungo (sia in solitudine che in compagnia) prima di rallentare in dirittura d’arrivo, vanificando così tutta la stagione.
LE ALTRE SQUADRE
Oltre a Fiumicino e Ladispoli, in vetta al girone, nel corso di tutto il girone d’andata si alternano anche Fonte Nuova, Villanova, Crecas e Fregene, che arriva al rush finale con la concreta possibilità di qualificazione agli spareggi nazionali. Il Trastevere resta nelle retrovie per quasi tutto il girone d’andata e ogni tanto piazza qualche acuto, come alla 13.ma di andata, quando i romani travolgono in casa il Montefiascone con una quaterna di gol di Fabrizio Roberti. Il successo, però, è ancora un fuoco di paglia perché non accende la rimonta. Anzi, la settimana dopo i romani sono sconfitti dal Montecelio (che gioca a Roma) in rimonta con una doppietta di Andrea Cesaro, e quella dopo ancora sono sconfitti in casa dal Grifone Monteverde, una delle squadre più in difficoltà nella parte bassa della classifica.
Anche il Città di Fiumicino non riesce a convincere. Ciro Di Fiandra continua a segnare a raffica, ma la squadra di Scudieri manca di continuità, soprattutto nei confronti casalinghi. Così, sembra l’anno del Fonte Nuova o del Ladispoli, con i primi che hanno il momento di maggior fulgore alla 16.ma di andata, quando riesce ad avere tre punti di vantaggio sul Villanova di Cristiano Di Loreto. Proprio il Fonte Nuova, guidato dall’ex laziale Giancarlo Oddi, è la squadra campione d’inverno, titolo virtuale che arriva dopo la sconfitta casalinga con il Santa Maria Mole. Ma lo splendido girone d’andata non avrà seguito in quello di ritorno, perché il Fonte Nuova arriva al riuh finale con il fiato corto e sulle spalle numerosi errori difensivi.
LA RIMONTA
La rimonta del Trastevere prende avvio alla seconda di ritorno, quando i romani si presentano a Monterotondo con uno slogan anti-violenza sulle maglie. Gli amaranto vincono sul campo degli eretini grazie a due reti di “cavallo pazzo” De Vincenzi, iniziando così a vedere, sia pure ancora da lontano, la vetta della classifica, che ora è occupata anche dal Villanova che, in coppia con il Fonte Nuova, è avanti di due punti sul Ladispoli. Proprio quest’ultime due squadre al “Marescotti” sono avversarie la domenica successiva e lo zero a zero finale, favorisce il Trastevere, che va a vincere sul campo del Villanova.
Ma dopo due vittorie di fila, per i romani arriva una doccia gelata. Il rubinetto lo apre l’Almas Roma, che vince al Bachelet 4-1 (doppietta del sempreverde Roberto Romagnoli) gettando in confusione tutto l’ambiente rionale. Che deve digerire un’altra battuta sul campo del Crecas (doppietta decisiva di Michele Gallaccio) ma che fa da apripista ad una striscia positiva di vittorie (sette) che dalla 24.ma giornata lanciano il Trastevere al vertice del girone. Vittorie consecutive che non salgono a 10 solo perché c’è un pareggio di troppo in mezzo, quello della 31.ma giornata in casa contro il Montecelio, la bestia nera stagionale. L’aggancio al primo posto arriva alla ventottesima giornata, con un clamoroso clamoroso 6-1 al Futbolclub (che a fine stagione retrocederà in Promozione) con Fabrizio Roberti che segna una doppietta. L’attaccante, a fine stagione, arriverà a segnarne 31 di reti in campionato.
SCONTRI DIRETTI
Nella serie di vittorie consecutive, ce ne sono alcune molto significative. In particolare, gli scontri diretti con il Città di Fiumicino (vittoria sul litorale 3-0 che vale il secondo posto), il Fonte Nuova (successo da primatista del girone) e il Ladispoli. Ma è un altro il successo che il presidente Betturri indica come significativo nella corsa alla serie D. “Ricordo che il 12 aprile dovevamo affrontare fuori casa il Montefiascone. Era la trentesima giornata, il Trastevere aveva 53 punti, uno in più del Fiumicino e tre del Fregene 50. Durante quella settimana Pirozzi passò in ufficio da me e mi disse: presidè, quella di Montefiascone è la partita della vita… dobbiamo partire sabato e alloggiare in hotel. Io ribatto: mister, non ci sono i soldi…. Al che lui mi esorta: facciamo un sacrificio. Allora andai dal solito venditore di vini e lo convinsi a pagare la trasferta di Montefiascone. Vincemmo la partita al 95esimo con un gol di Roberti”.
Alla penultima giornata, sul cammino del Trastevere si frappone il Ladispoli, che ha rallentato di molto il suo passo (troppi i punti persi con le “piccole” del girone), restando distanziato dal vertice, ma che ha comunque voglia di dire la sua fino in fondo. Il Trastevere vince 2-1 e resta avanti due punti sul Città di Fiumicino, che batte il Montecelio in extremis con un gol di Ciro Di Fiandra a 4 minuti dal fischio finale. In scia delle due battistrada, a 90 dalla fine, resta solo il Fregene, che dopo aver agganciato il terzo posto alla 30.ma giornata con il 4-1 sull’Almas Roma, ha la possibilità di accedere agli spareggi (la vittoria sul Crecas mette i biancorossi a soli due punti dal secondo posto) anche se non di agganciare la vetta della classifica, distante 4 punti.
FINALE THRILLING
L’ultima giornata di campionato, mette il Fregene di fronte al Trastevere (si gioca al Paglialunga) il Città di Fiumicino spera che i “cugini” possano fare un favore alla squadra di Scudieri. Ma l’aritmetica dice che con le vittorie contemporanee di Fregene e Fiumicino (che ottiene il 3-1 sul campo del Grifone Monteverde), la squadra di Paolo Caputo resterebbe comunque terza perché la combinazione favorirebbe soltanto il sorpasso del Fiumicino sul Trastevere.
Ai romani, invece, non servono calcoli: per festeggiare la serie D serve vincere. E la squadra di Pirozzi ottiene quello che vuole all’ultimo assalto, quando Nicolò Rocchi segna, al 45’ del secondo tempo in mezza girata, la rete del 2-1 sul Fregene. Vittoria che ha altre sfaccettature, come quella del rigore sbagliato (sull’1-0 per il Trastevere) da Proietti, o quella le parate salva-risultati di Apruzzese con la squadra ridotta in dieci uomini.
La rete di Rocchi che fa saltare esplodere la gioia. Sergio Pirozzi festeggia assieme ai suoi ragazzi, mentre la commozione si impossessa del dg Andrea Calce, che torna a vincere l’Eccellenza da dirigente dopo averlo fatto come allenatore nel 1998 proprio con il Fregene. Vittoria che Massimiliano Cannalire, la voce radiofonica del calcio laziale, rivela essere “una splendida, profonda, umanissima dedica al figlio Matteo, troppo presto salito nella Gerusalemme celeste. Una meravigliosa pennellata di umanità, la sua, che fa il paio con l’umiltà dimostrata dal club di via Vitellia, che per 4/5 della stagione non ha potuto contare sul pubblico nelle gare interne. Una grande vittoria resa bellissima dalle parole di rispetto di Pirozzi nei confronti dell’avversaria appena battuto in volata. Per tornare a quanto vissuto via radio stamane, quando abbiamo riascoltato la telecronaca di Adriano De Zan dei Mondiali su Strada del 1988, il Trastevere è stato…come quel Fondriest campione del mondo. Vincente!”
FIUMICINO AGLI SPAREGGI
Agli spareggi nazionali va il Città di Fiumicino, che paga cara la sconfitta, alla terz’ultima giornata, a Montefiascone. Il ko costa infatti il posto al fianco del Trastevere, trovato la settimana prima con il pareggio interno dei romani e la vittoria degli aeroportuali con il Fonte Nuova. Al Fregene, invece, non resta neppure il terzo posto in quanto la sconfitta interna nell’ultima giornata favorisce il sorpasso del Villanova di Altemizio Armeni.
Negli spareggi, però, il Città di Fiumicino paga lo scotto dell’inesperienza. Nella gara di andata riesce a vincere in casa contro la Rignanese, ma solo di misura (2-1 con reti di Gubinelli e Di Fiandra). Nel ritorno, dove sarebbe bastato non perdere, il Città di Fiumicino (che si lancia alla ricerca del gol) frana ed esce sconfitto per 4-0, dando addio ai sogni di serie D. Due gol per tempo per i verdi toscani non lasciano scampo ai rossoblù.
DISCESA LIBERA
In Promozione, oltre al Futbolclub, scendono anche il Santa Maria delle Mole (seconda retrocessione di fila) al quale non basta il cambio di allenatore (alla terza di andata Iardino lascia il posto a Diego Leone) per evitare un verdetto che già dopo 6 giornate (trascorse senza vittorie) appariva già scritto, come testimoniano le successive 10 gare di fila trascorse senza i tre punti.
E sul quale già gravava la penalizzazione di 2 punti inflitta per i mancati pagamenti (in serie D) dei calciatori Tommaso Barlizio e Domenico Romeo. Non riesce a salvarsi neppure il Civitavecchia, che non può “giustificare” la retrocessione al punto di penalizzazione ricevuto per “inadempimento dell’obbligo di pagamento nei termini prescritti nei confronti del calciatore Leonardo Mencio”. Stessa penalizzazione (1 punto) e stessa motivazione (il calciatore è però Pasquale Siciliano) anche per il Monterotondo.
LA TERZA SQUADRA
C’è una terza squadra, che è nel girone B dell’Eccellenza, che deve fare i conti con una doppia penalizzazione ad inizio e fine stagione. È il Gaeta del presidente Belalba che proprio mentre sta presentando la squadra per la nuova stagione riceve la notizia di un -1 in classifica in partenza di campionato, comminato per una pendenza economica con il calciatore Matias Vegnaduzzo. La seconda penalizzazione arriva invece a maggio e stavolta sono due i punti da togliere: la decisione però non incide sulla classifica, in quanto il Gaeta, nonostante il sesto posto finale, non entra mai in corsa né per il vertice e né per la parte bassa della classifica.
Chi, invece, sente il profumo della promozione senza però poterne assaporare il gusto è il Colleferro, che grazie anche alle reti di Ciro Corrado infila nove vittorie nelle prime dieci giornate, con 4 successi di fila in apertura di calendaro. Le stesse che mettono insieme Nuova Itri e Serpentara Bellegra, che formano così un trio-capolista a punteggio pieno a quota 12 punti. Colleferro e Itri alla quinta d’andata, si fermano mentre il Serpentara di Fabio Lucidi, riesce a portare a 5 i successi consecutivi.
ALBALONGA, CHIARO SEGNALE
È l’Albalonga, che alla quarta giornata lancia un segnale chiaro al campionato, fermando il Colleferro. I castellani, che il presidente Bruno Camerini fa guidare da Pierpaolo Lauretti, nelle prime otto gare infila però tre sconfitte, che costano care al tecnico. A fine ottobre Pierpaolo Lauretti viene esonerato e il presidente chiama Cristiano Gagliarducci, che dopo aver vinto la stagione precedente l’Eccellenza con la Lupa Castelli Romani, è rimasto senza squadra.
L’Albalonga cambia subito marcia, infilando tre vittorie consecutive e dando così sostegno ai pronostici della vigilia, che vedevano nel gruppo dei migliori anche la squadra castellana, formata da calciatori come Mirko Forcina, Matteo Monteforte, Tommaso Gamboni, Gianmarco Scacchetti (che vivrà la sua migliore stagione realizzato a con 22 reti in campionato) Filiberto Trincia e Ruggero Panella. Le tre vittorie di fila, però, non bastano per recuperare posizioni, perché il Colleferro viaggia a mille, con undici vittorie in dodici incontri, una sola sconfitta (quella con l’Albalonga) e nessun pareggio. Le “ics” sono allergiche anche al Serpentara e al Cassino, che ottengono il primo pareggio solo il 28 ottobre.
NUOVA ITRI IN CORSA
Prima dell’Albalonga, è la Nuova Itri di Alessandro Parisella che scalfisce la corsa sfrenata del Colleferro e, a ruota, facendo meglio anche del Serpentara, che in tutto il girone di andata vince 11 volte e pareggia in sole due occasioni. Dopo una parenza incerta (14 punti in otto gare) decolla con sette vittorie di fila che proiettano i biancazzurri al comando della classifica al giro di boa. Primato diviso con il Colleferro, che ridà fiato alle inseguitrici proprio in vista della virata, con due sconfitte consecutive.
Nello stesso periodo, invece, lascia terreno alle rivali il Cassino, che infila tre sconfitte consecutive che lo tagliano fuori dalla lotta al vertice e spingono alle dimissioni Alessandro Grossi, nonostante il tecnico sia un’istituzione nella Bassa Ciociaria. Il suo posto viene preso da un ex calciatore del Cassino, Massimiliano Babusci, che però non riuscirà a risollevare le sorti della squadra, alla quale manca la continuità nei risultati.
È la sconfitta ad Albano (3-1) che fa scivolare gli azzurri a 8 punti dalla capolista Colleferro. Che, da parte sua vince le prime tre gare del girone di ritorno, correndo fianco a fianco della Nuova Itri, che infila altre sei vittorie consecutive, prima di due ko (in casa con il Colleferro e nel derby a Gaeta) e un rush finale che porta a Itri appena tre punti in quattro gare, a causa del ko nel confronto diretto con l’Albalonga e il pari interno (3-) contro l’Empolitana, che in estate aveva cambiato denominazione.
GENAZZANO E SAN VITO
L’ex Pisoniano cancella infatti il nome del casato di Giovenzano ma aggiunge le sigle ASV, che stanno per Audace San Vito, che sono i nomi delle due squadre che il ds Marco Guidi, nel tentativo di salvare il calcio d’elite della Valle dell’Aniene, riesce a convogliare nell’Empolitana, che sceglie come sede di gioca Genazzano. “Dopo che il tecnico con cui avevamo vinto la coppa Italia, Alessandro Amici, decise di spostarsi a Civitavecchia – ricorda l’ex diesse – ci trovammo di nuovo davanti al rischio di non poterci iscrivere al campionato. Poi, però, trovammo un’intesa con i presidenti della Sanvitese, Ercoli, e quello dell’Audace, Mastropietro, per unire le forze e nacque così la ASV Empolitana”. Che prima soffre l’impatto con il campionato, poi però, con l’arrivo di Stefano Ferretti, riesce a ottenere senza grandi patemi la salvezza, con grande soddisfazione di Marco Guidi perché “ottenuta in un campionato difficile, con squadre importanti come quelle dell’Albalonga, del Colleferro e del Cassino”.
IL RITORNO
Se nel girone d’andata l’Albalonga aveva collezionato solo tre pareggi, nel ritorno fa ancora meglio, cancellando la “x” dalla propria classifica. La squadra di Gagliarducci, che aveva fatto registrare numeri da record anche con la Lupa Castelli Romani, vince 15 gare su 17, lasciano solo al Serpentara e al Colleferro la soddisfazione di batterlo. La sconfitta contro la squadra della sua città natale (Colleferro) Gagliarducci la imputa alla finale di coppa Italia, con relativo successo sulla Vis Artena. “Per i dilettanti, giocare tre gare in una settimana è penalizzante”, la sua tesi.
Dopo lo stop da coppa, però, l’Albalonga inizia a volare e con dodici vittorie consecutive mette tutte le rivali alle sue spalle. “Con il diesse Tomei abbiamo compiuto una grande impresa, vincendo campionato e coppa Italia”, ricorda Ruggero Panella, uno dei calciatori più “promossi” dell’Eccellenza. “Da quarti in classifica infilammo una marea di vittorie consecutive e così vincemmo un campionato veramente tosto, arrivando prima di Colleferro e Serpentara di un solo punto. Eravamo un grande gruppo, che tutt’ora si frequenta in virtù di rapporti e legami strettissimi”.
COLLEFERRO A PARIS
La straordinaria striscia positiva consente all’Albalonga di recuperare alle rivali fino a 10 punti di distacco. Quelli che i castellani accusano dal Colleferro capolista, alla vigilia della ventesima giornata. Turno nel quale il Colleferro perde a Genazzano ed esonera l’allenatore Ermanno Fraioli. “Lascio da primo in classifica e senza sapere perché sono stato esonerato”, rivela il tecnico amareggiato. La panchina viene affidata a Fabrizio Paris, altro tecnico che l’Eccellenza l’ha vinta con il Monterotondo Lupa e che ha portato in serie D, passando per gli spareggi nazionali, il Rieti. Dall’altra parte della barricata, invece, l’euforia dell’Audace è alle stelle, dove cerca di arrivare anche il ds Guidi. “Io volare? No, mi sono solo arrampicato sulla rete di recinzione che, incredibilmente, ha resistito”.
Dopo il cambio tecnico, la corsa del Colleferro riprende abbastanza spedita, ma la marcia a suon di vittorie dell’Albalonga non consente passi falsi. Che i rossoneri invece commettono in due occasioni consecutive, consentendo ai castellani prima di agganciare la capolista alla tredicesima giornata di ritorno, e poi di superarla. Sono le sconfitte casalinghe con il Serpentara Bellegraolevano (1-0 al Caslini) e il successivo pareggio a Cassino (0-0) a far passare il Colleferro da un +1 a un -2 che sarà fatale per le sue ambizioni.
ALLO SPAREGGIO
Una volta sorpassato, il Colleferro deve guardarsi le spalle proprio dal Serpentara, che marcia sicuro alle spalle dei rossoneri. Dopo aver salutato e riabbracciato una delle sue “stelle” Yuri Fazi (Pietro Petrangeli, Daniele Barile, Matteo Morici, Daniele Scottodiclemente, Alessio Empoli e Andrea Casciotti gli altri big) infila cinque vittorie consecutive e gli azulgrana si avvicinano a soli 2 punti dal primo posto.
L’aggancio alla capolista prima e il sorpasso poi avvengono tra la quint’ultima e la quart’ultima giornata, con il Serpentara che passa da -1 a +2. Un vantaggio che però i bellegrani sperperano nell’ultimo turno di campionato. Sul campo del Minturno, il gol di Cipriani, dopo meno di un quarto d’ora, fa capire a Barile e compagni che i pontini vogliono vendere cara la pelle. D’altronde, hanno bisogno di almeno un punto per salvarsi e, nonostante la rete di Rocchi dieci minuti dopo il vantaggio, riescono ad ottenere quanto vogliono.
A Boville, invece, il Colleferro vince facile (4-0) sull’Atletico, che retrocede in Promozione, e festeggia l’aggancio al secondo posto, che vale lo spareggio per accedere agli spareggi nazionali. La gara viene giocata in campo neutro, a Monterotondo, e il Serpentara stavolta non sbaglia, imponendosi 2-0. Doppietta che consente agli “azulgrana” di giocare le gare di spareggio riservate alle seconde classificate.
IL SALTO DOPPIO
Negli spareggi nazionali, il Serpentara parte con il piede sbagliato, perdendo 3-1 l’andata con il Paternò. Vince, invece, il Città di Fiumicino che si impone di misura (2-1) sul Valdarno. Nel ritorno del primo turno, le situazioni si ribaltano: la squadra di Scudieri è travolta in Toscana (4-0), mentre quella di Lucidi vince alla grande (5-0) con il Paternò. La gara di ritorno, che si gioca a Le Rose di Genazzano, si chiude però con una mega-rissa, che porta alla squalifica per cinque turni del campo di gioco.
Così, la sfida di ritorno con il Monticelli, l’avversario del turno finale, deve giocarsi in campo neutro e a porte chiuse. Dopo l’1-1 ottenuto nelle Marche, la dirigenza del Serpentara pensa già alla festa promozione. Per far sentire il calore dei propri tifosi alla squadra, si prova ad allestire, appena fuori dallo stadio Cecconi di Monterotondo, scelto per giocare l’incontro, un maxi-schermo per trasmettere in diretta il match che si gioca a pochi metri di distanza. Le autorità di polizia, però, negano l’autorizzazione ma i tifosi del Serpentara accorrono comunque in 500 a Monterotondo, per tifare la loro squadre sotto il muro di cinta dello stadio.
LA RIMONTA
La festa rischia di andare di traverso a tutti, perché dopo 26 minuti dal fischio d’inizio il Monticelli è avanti 2-0. Sembra prospettarsi un tracollo del Serpentara, che invece trova il gol per riaprire il match a fine primo tempo con Brasiello. Nella ripresa, Lucidi carica a dovere i suoi, che tirano fuori carattere e doti tecniche e segnano altre due reti con Yuri Fazi (il figlio prodigo) e Daniele Rocchi, che di testa dà il vantaggio e la serie D alla sua squadra.
La festa al fischio finale è stata subito entusiasmante, con i giocatori che corrono ad arrampicarsi sul muro di recinzione per cercare l’abbraccio dei propri tifosi. Abbraccio che in parte arriva quando Lucidi e i suoi ragazzi sono travolti dall’entusiasmo all’uscita dallo stadio dopo la doccia. La grande festa, invece, esplode al ritorno a Bellegra, dove il pullman della squadra è accolto dallo sventolio delle bandiere e dai cori della gente di tutta la cittadina.
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