I PROTAGONISTI
STAGIONE 2013-2014: VITERBESE CASTRENSE E LUPA CASTELLI ROMANI
LE CLASSIFICHE FINALI
GIRONE A
GIRONE B
La stagione 2013-2014 segna il punto di partenza di due nuove società, che dall’Eccellenza le porterà fino alla Lega Pro. La Viterbese Castrense e la Lupa Castelli Romani, curiosamente, hanno in comune anche le origini, che le portano ad affacciarsi per la prima volta sui palcoscenici calcistici proprio nell’estate del 2013, quando sia il club gialloblù che quello giallorosso vedono i loro natali.
La Viterbese Castrense sorge dalle ceneri della vecchia Viterbese, che fallisce al termine del campionato di serie del 2012/2013. Piero Camilli, già presidente del piccolo miracolo Castrense, che per la prima volta ha toccato le soglie della serie D nella stagione 1998-99, vincendo sia gli spareggi nazionali che la coppa Italia nazionale. Camilli, dopo essere stato presidente a Grosseto (portato fino alla serie B) e Pisa, torna a casa in soccorso del capoluogo della sua provincia, che rischia di restare senza calcio d’elite. Così, decide di fondere la sua società, la Castrense (rifondata dopo averla “ceduta” per spostarsi a Grosseto) appena promossa in Eccellenza, e gestita dai figli dell’imprenditore di ovini, con il Real Poor Viterbo e fa nascere la Viterbese Castrense.
DA GENZANO A FRASCATI
Anche la Lupa Castelli Romani fissa la sua data di nascita nel giugno del 2013. Viene fondata, su iniziativa di un gruppo di dirigenti provenienti dal Cynthia di Genzano, con lo scopo sostituire nel calcio frascatano la squadra con la storica denominazione di Lupa Frascati, che aveva lasciato la città per trasferirsi nel quartiere romano di Axa cambiando la denominazione in Lupa Roma. Per approdare subito all’Eccellenza, viene rilevato il titolo sportivo dello Zagarolo TBM, abbreviazione del quartiere romano di Tor Bella Monaca, che ha portato in dote il titolo sportivo.
Sia Viterbese Castrense che Lupa Castelli Romani, al termine della stagione, otterranno gli obiettivi programmati (salto in quarta serie) e lo faranno fissando alcuni record numerici che li collocano ai vertici delle principali classifiche di statistica stagionali. La Lupa, riuscirà a vincere il proprio girone senza mai perder, come soltanto il Ferentino c’era riuscito in passato. Ma c’è una terza squadra che caratterizzerà la stagione, e anche questa è una novità assoluta.
Si tratta dell’Empolitana Giovenzano, che per la prima volta abbina il nome di una società di calcio a quello di una casata nobiliare, quella dei Marchesi Theodoli, signori della Valle nella quale scorre il fiume di Giovenzano, le cui acque toccano alcuni comuni, tra i quali Pisoniano, San Vito Romano, Gerano, Ciciliano, Sambuci e Cerreto Laziale, che si ritrovano, calcisticamente parlando, proprio in questa società. Al vertice c’è Pierluigi Zuccari, nuovo presidente che sostituisce il dimissionario Nazario D’Antoni (il quale rimane sempre della società) non il marchese Theodoli che, pur essendo entusiasta dell’abbinamento, si limita a mettere a disposizione il Castello di Cicilano per la presentazione ufficiale della nuova società.
Tocca, invece, a Marco Guidi, che con il Pisoniano ha un feeling particolare, farsi carico di trovare soluzioni per la parte tecnica dell’avventura. “Il main sponsor Secor, in estate aveva sciolto l’abbinamento con il Pisoniano e a luglio in società si discuteva se cedere il titolo d’Eccellenza o continuare in attesa di un miracolo. Provammo a catalizzare le attenzioni di altri centri del comprensorio e Alessandro Amici fu scelto per dare equilibrio tra situazioni tecniche ed economiche. L’avventura partì tra molti dubbi e scetticismo, e l’obiettivo principale divenne subito la coppa Italia”.
RIPESCAGGI E GIRONI
Nella composizione degli organici, l’Empolitana Giovenzano viene inserita nel girone A e, nonostante abbia vinto la coppa Italia, fa enorme fatica a ottenere la salvezza, che arriva solo dopo il successo (4-1) nei play-out, giocati contro il Monterotondo; altro club che proprio nel 2013 (dopo l’addio del Monterotondo Lupa, trasferitosi a Roma) ritrova l’Eccellenza, attraverso la fusione tra Atletico Monterotondo e Città di Marino, quest’ultimo retrocesso dalla serie D insieme al Civitavecchia (che per le pendenze economiche non onorate sarà penalizzato di 5 punti) e all’Anziolavinio, anche se poi quest’ultimo club viene subito ripescato in quarta serie.
Sono sei, in totale, i posti che si rendono disponibili. Il Consiglio Direttivo del C.R. Lazio, decide di ammettere la Nuova Sorianese, il Ciampino, il Montecelio, Grifone Monteverde, Semprevisa e quel Real TBM Zagarolo che si trasforma in Lupa Castelli Romani. La presenza di squadre romane (intese come appartenenti al territorio di Roma Capitale) è ancora al minimo storico, con due sole rappresentanti capitoline, come nella stagione precedente. A differenza del campionato 2012-2013, stavolta Futbolclub e Grifone Monteverde vengono inserite nel girone A (dove ci sono anche due squadre eretine: il Monterotondo e il Città di Monterotondo. Così dopo 10 anni esatti, nel raggruppamento meridionale non ci sono squadre di Roma, com’era già accaduto nel 2003-2004 e, prima, soltanto nel 99-00 e nelle stagioni 94-95 e 93-94. Il Futbolclub sale in Eccellenza dopo aver vinto il proprio girone di Promozione e la coppa Italia di categoria, finale giocata anche questa a Frascati.
IL TRIO DELL’ALTO LAZIO
Nello stesso girone, ci sono anche tre squadre storiche dell’Alto Lazio: Rieti, Civitavecchia e Viterbese, che si ritrovano avversarie per la prima volta dalla stagione 1989-90, quando le tre rappresentanti del Nord della regione giocavano insieme nel girone H dell’Interregionale. La rivalità più accesa, quella tra Viterbese e Civitavecchia, in questa stagione si manifesta durante un derby, con il ferimento di due persone dopo il lancio di un mattone contro un finestrino del pullman dei tifosi del Rieti, tra i quali c’erano anche alcuni supporter del Civitavecchia.
Il Rieti si presenta ai nastri di partenza con alcune novità societarie, perché nell’estate 2013, Riccardo Curci lascia la presidenza della società a Franco Fedeli, pur rimanendo all’interno della società come vicepresidente. In panchina arriva Francenzo Punzi, che può contare su un organico che vivrà una stagione tra alti e bassi, passando anche attraverso un esonero ad inizio del girone di ritorno (con due allenatori che si susseguono al suo posto) e un ritorno in panchina proprio nel rush finale della stagione.
D’altronde, il carattere tutt’altro che mite del nuovo presidente (imprenditore nel settore della grande distribuzione) è in linea con queste decisioni, che trovano sponda in una rosa che viene composta con grandi ambizioni. E che comprende alcuni nomi di spicco, come quello dell’argentino Sebastian Gay (che a Rieti lascerà un segno importante) e dei sui connazionali Juan Carlos Garat e Gonzalo Rodriguez. Senza dimenticare gli italiani Mario Artistico, Alessandro Baccarini, Andrea Cardillo, Alessio Empoli (che a metà stagione andrà via e verrà sostituito da Marco Lo Pinto), Alessandro Sabatino e Alessio Morini. Nel gruppo, anche alcuni stranieri sconosciuti, come i brasiliani Joao Victor Carre e Mauro Enrique Pize, che saranno delle meteore nell’Eccellenza laziale, e dell’ivoriano Aurelien Doubai Yamissa, anche lui di passaggio nel calcio regionale.
ECCELLENZA EUROPEA
La stagione va ricordata anche perché, per la prima volta dopo tantissimi anni, viene formata la Rappresentativa Regionale, chiamata ad affrontare l’Umbria nello spareggio per l’ammissione all’Uefa Regions’ Cup, la principale competizione europea per dilettanti. Maurizio Rossi è il tecnico che deve individuare i 18 calciatori da portare a Firenze. Dopo un paio di allenamenti, il tecnico di Paliano sceglie il gruppo del quale, curiosamente, non fanno parte nessun calciatore della Viterbese Castrense e della Lupa Castelli Romani, in quanto quasi tutti con un passato da professionisti, non ammesso nella competizione.
La squadra, però, è di valore. La cerniera di centrocampo è formata da duo Panella-Trinca (entrambi dell’Albalonga) sulle fasce ci sono due “spine” come Ciro Corrado e Paolo Troise, mentre in attacco i gol li porta in dote Diego Tornatore, che segnerà una doppietta nella gara del 23 ottobre. Nel 3-0 finale con cui il Lazio si prende il pass- europeo, c’è anche la firma di Luca Marongiu, uno dei pilastri difensori insieme a Piergiorgio Pizzuti e Giacomo Delle Monache. Tra i convocati anche Stefano Iannotti, che però non può scendere in campo per i residui di un infortunio. A Firenze la sua presenza si fa comunque sentire sul gruppo.
PARTENZA SPRINT
Nel girone A, il campionato inizia bene per la Viterbese Castrense, affidata a Claudio Solimina, tecnico che ha già vinto l’Eccellenza con il Palestrina. La società non si risparmia nel mettere a disposizione dell’allenatore fior di giocatori: dall’ex romanista (e professionista) Fabrizio Romondini, al difensore ex Inter e Frosinone Daniele Federici, all’attaccante Gianluca Toscano, che per giocare deve superare la concorrenza di altre due punte: Andrea Pacenza e Federico Cerone, altro ex professionista con le maglie di Mantova, Barletta, Pisa e Savona. A stagione in corso, poi, a Viterbo arriverà anche un argentino, Matias Vegnaduzzo, che lascerà la Lega Pro con l’Ascoli per portare in dote i gol che verranno la promozione in quarta serie.
La Viterbese infila subito cinque vittorie consecutive e balza in vetta, ma il Rieti parte ugualmente bene, tallonando da vicino i gialloblù, anche loro forti di cinque vittorie nelle prime sei gare. I primi due punti persi dalla Viterbese (alla sesta di andata con il 3-3 a Ladispoli) costano cari a Claudio Solimina, che viene esonerato. Al suo posto arriva Sergio Pirozzi (plurivincitore dell’Eccellenza), la cui avventura sulla panchina gialloblù dura però solo quattro giornate. Sotto la guida del tecnico di Amatrice, la Viterbese ottiene due sconfitte (entrambe nei derby con il Montefiascone e il Monterosi) un pareggio e una sola vittoria, sia pure per 6-2 sul Montecelio.
L’unico successo della gestione Pirozzi arriva nella giornata in cui a Monterotondo si sfiora la tragedia, quando, al 28’ del primo tempo, il difensore Alessio Benda dopo uno scontro con il proprio portiere Alessandri perde i sensi. Dopo attimi di tensione, il ragazzo si riprende e viene trasferito in ospedale. Il gioco può riprendere, ma i calciatori del Monterotondo non vogliono e abbandonano il campo. Dopo alcune polemiche nei confronti del Monterosi (che avrebbe invece voluto continuare a giocare) la gara viene sospesa, ma il giudice sportivo non deciderà per la ripetizione, dando gara persa agli eretini.
AMICI E LA LEGGENDA
Dopo la mini-striscia no, la famiglia Camilli all’undicesima giornata esonera anche Sergio Pirozzi, richiamando Claudio Solimina, che riprende da dove aveva lasciato, infilando undici turni consecutivi di imbattibilità con nove vittorie, tra cui ci sono quella nello scontro al vertice-derby con il Rieti, gol-vittoria di Rocco Giannone, e quella nella sfida dell’Alto Lazio con il Civitavecchia, che vale l’aggancio alla vetta della classifica. La società rinforza l’organico nella finestra dei trasferimenti di dicembre. Nella Tuscia arriva Vegnaduzzo, che si presenta con tre doppiette di fila, tra le prima e la terza di ritorno. L’attaccante segna anche nella finale di coppa Italia, ma non basta per evitare la sconfitta per 3-1 (inaspettata dai viterbesi e da tutti gli osservatori) contro l’Empolitana Giovenzano nella finale regionale della Coppa Italia Dilettanti, caratterizzata dalla tripletta di Andrea Scerrati.
I RICORDI DI GUIDI
“Nel primo turno della coppa Italia superammo agevolmente il Fonte Nuova di Marco Rosa, travagliato da notevoli difficoltà extra-calcistiche”, ricorda Marco Guidi. “Nel secondo turno, invece, pescammo il Formia che, partito con ambizioni, si ritrovò tra la partita di andata e quella di ritorno invischiata in una diatriba societaria. In casa loro rischiammo di perdere a tavolino perché perdemmo i documenti tra il ristorante e il campo di gara e fu solo grazie a una staffetta che potemmo disputare la partita, con un considerevole ritardo”.
Nei quarti di finale e nelle semifinali, l’Empolitana pesca due “corazzate”. “Contro il Rieti allo stadio Manlio Scopigno ci presentammo da Cenerentola e la squadra di Francesco Punzi ci snobbò, rimediando un sonoro 0-3. Al ritorno, però, la gara si trasformò in una corrida perché il presidente reatino, Fedeli, inferocito per la brutta sconfitta dell’andata chiese e ottenne che scendessero in campo i migliori, che ci restituirono il 3-0. Fu poi un grande portiere come Alessio De Angelis a regalarci la semifinale, chiudendo la saracinesca ai calci di rigore”.
In semifinale a Pomezia, contro la squadra di Andrea Persia, l’Empolitana vince l’andata di misura (2-1) ma è nel ritorno che la coppia d’attacco Cesaro-Scerrati fece la differenza e portó la squadra a giocare la finale di Frascati. “All’8 settembre ce la vedemmo contro la superfavorita Viterbese del patron Piero Camilli”, cntinua nei ricordi Marco Guidi. “Fu una partita storica per l’Empolitana, schierata con un impeccabile completo bianco. Senza alcuna remora i ragazzi di Amici scesero in campo con una determinazione disarmante che sconvolse i piani tattici della squadra di Solimina, che pensava alla solita passerella di rito per ritirare la coppa. Ma l’ex Simone Scerrati “stampò” una tripletta storica, scrivendo nel palmares il nome dell’Empolitana Giovenzano. Fu la classica partita che sarebbe potuta durare anche tutto il giorno, ma che l’Emplitana avrebbe vinta e rivinta”.
Guidi, poi, racconta un aneddoto di quella giornata epica: “La leggenda narra che il tecnico Amici arrivò allo stadio piuttosto vivace avendo apprezzato particolarmente le proprietà del famoso frutto locale dell’uva caro al dio Bacco. Di certo quel trofeo fu bagnato a lungo in quella giornata dal Nettare degli Dei entrando per sempre dalla porta principale di questo avvincente quanto imprevedibile sport”.
DA SOLIMINA A GREGORI
Dopo il ko in coppa, per la Viterbese arriva anche il pesante 5-1 sul campo dei romani del Grifone Monteverde. Il doppio ko non viene gradito dalla società, che già dopo la finale persa a Frascati aveva di nuovo messo in dubbio il tecnico Claudio Solimina. Che lascia Viterbo, stavolta senza biglietto. La famiglia Camilli in un primo momento pensa ad Andrea Chiappini per la sostituzione, poi la scelta cade su Attilio Gregori, ex portiere della Roma, del Verona, dell’Udinese e del Genoa.
Anche stavolta il cambio fa bene alla squadra, che infila nove vittorie consecutive (dieci in totale), portando i gialloblù in serie D con due turni di anticipo sulla conclusione del campionato. L’euforia non impedisce alla Viterbese Castrense di chiudere la stagione con un prestigioso successo casalingo, quello per 2-1 nel derby con il Civitavecchia che, per disposizione del Prefetto, viene giocata al Rocchi con la prescrizione del divieto di vendita dei biglietti per i residenti nella Provincia di Viterbo.
La Tuscia, che si è presentata al via della stagione con cinque rappresentanti, ne perde una, la più piccola, anche se forse la più vecchia come anzianità calcistica (1919). I biancoblù chiudono all’ultimo posto la classifica, retrocedendo in Promozione. Dove, però, non giocheranno perché la storia della società si chiuderà nell’estate del 2014 per le difficoltà economiche ad andare avanti. Retrocedono in Promozione anche le due squadre di Monterotondo, che perdono i play-out contro Empolitana Giovenzano e Monterosi.
Agli spareggi nazionali per l’ammissione alla serie D va il Rieti, che dopo essere salito in vetta dalla sesta alla sedicesima di andata e aver avuto anche 5 punti di vantaggio sulla Viterbese Castrense, inizia una lunga parabola discendente (con in mezzo un cambio di allenatore tra Francesco Punzi e la coppia Simone Onesti-Dino Pezzotti) che fà perdere ai sabini ben 14 punti dai gialloblù. Al Rieti, però, non sfugge l’occasione di accedere agli spareggi riservati alle seconde dell’Eccellenza. I sabini, che a sette giornate dalla conclusione della regular season devono respingere l’assalto della Sorianese, non avranno però fortuna negli spareggi, che vedono il Rieti vincente nel primo turno con la Sammaurese, ma sconfitti in entrambe le gare di finale con il Castelsardo, che nel primo turno elimina l’Albalonga. Per il Rieti, comunque, nell’estate del 2014, arriverà comunque il ripescaggio in serie D.
UN ANNO DA RECORD AI CASTELLI
Nel girone B, la stagione del debutto in Eccellenza è da record per la Lupa Castelli Romani, che ottiene la vittoria del campionato con 6 giornate di anticipo, stabilendo il primato assoluto di punti totali (90 contro gli 84 del Ferentino del 2000-01: per entrambe le squadre con imbattibilità stagionale), in vittorie (28 contro le 27 ancora del Ferentino) e in gol all’attivo (94 gol, che migliorano i 91 della Lupa Frascati della stagione 2010-11). “Quando è stata formata la squadra, pur essendo ottimisti, nessuno di noi dirigenti, a dire il vero, pensava che potessimo fare un campionato del genere”, rivela Marco Bevilacqua allora segretario del club castellano. Che poi aggiunge: “Anche se dopo un solo mese di gare, capimmo tutti che avremmo vinto il girone”.
D’altronde, la rosa giallorossa è “pesante” con calciatori del calibro dell’italo-brasiliano Renan Pippi (al suo primo campionato di Eccellenza dopo anni di serie D e serie C), Fabrizio Roberti, Tommaso Gamboni, Fabrizio Antonini, Emiliano e Mirko Mancini e Orlando Fanasca, l’unico problema del tecnico Cristiano Gagliarducci, ex difensore della Lupa, è quello di riuscire a gestire il gruppo di “prime donne”.
Eppure, dopo una partenza pesante (5-1 al Boville Ernica), la Lupa “inciampa” già alla seconda giornata sul campo dello Sporting Real Pomezia, squadra, questa sì, che manifesta il desiderio di stare ai vertici della classifica. “Puntiamo senza mezzi termini a migliorare il terzo posto ottenuto nello scorso campionato – le parole pronunciate allora dal Direttore Generale Piero Peri alla Gazzetta Pontina –. Siamo consapevoli che la concorrenza, come al solito, sarà agguerrita, ma sul nostro piatto della bilancia possiamo mettere un’asse portante della squadra piuttosto consolidato”.
GAETA SALVO, FORMIA NO
Tra le squadre che in estate ambiscono ad un posto al sole c’è anche il Gaeta, che tuttavia attraverserà momenti davvero difficili, per le vicende giudiziarie, legate a “pressioni” fatte sui calciatori, che coinvolgono sia il suo presidente Fabio Belalba che lo stesso allenatore Fabio Melchionna. Entrambi, nel mese di gennaio del 2014 conosceranno momenti drammatici sul piano personale, ma torneranno entrambi a pensare al Gaeta Calcio nel giro di qualche settimana. Gaeta che, inevitabilmente, risente di questa situazione e dell’indisponibilità del Riciniello, che costringe la squadra a disputare le gare della prima parte della stagione sul campo di Sperlonga. Dopo un campionato vissuto sempre ai margini della zona salvezza, arriva una sofferta salvezza che, attraverso il doppio confronto dei play-out contro il Monte S.Giovanni Campano, consegna al Gaeta un’altra stagione di Eccellenza. Anche nell’altro spareggio per rimanere in Eccellenza è festa grande per un’altra squadra pontina, la Pro Cisterna, che batte 2-1 il Ceccano.
Non riesce a salvarsi, invece, una terza squadra della provincia di Latina, quel Formia che paga con la retrocessione in Promozione le vicende societarie legate alla cessione della società. Il presidente Aldo Zangrillo, deluso dai mancati impegni dell’amministrazione comunale, vuole vendere a Sergio Scipione e la trattativa incide sulla squadra, che naviga spesso nell’incertezza. La retrocessione aritmetica arriva con una giornata d’anticipo sulla conclusione del campionato. Il Formia torna in Promozione dopo aver disputato 18 stagioni di fila in Eccellenza (record assoluto per la categoria) perché i 30 punti totalizzati non bastano neanche per accedere ai play out.
LA CIOCIARIA VA GIÙ
Anche la provincia di Frosinone paga un dazio pesante alla stagione, dato che due squadre su cinque scendono in Promozione. E se i play-out sono stati fatali per Ceccano e Monte San Giovanni Campano, Morolo e Atletico Boville riescono a restare fuori dalla bagarre finale, mentre il Roccasecca chiude addirittura al settimo posto. Comunque lontani dalla zona play-off, che per tutta la stagione è una affare tra Albalonga, Colleferro e Vis Artena, con il Borgo Podgora che prova a inserirsi in questa lotta. Che non si interseca mai, o quasi, con quella per la vittoria del girone, che diventa un monologo Lupa quando la squadra giallorossa infila 11 vittorie di fila, dopo la decima giornata di andata.
Sono soprattutto l’Albalonga e il Colleferro ad alternarsi sulla piazza d’onore, ma sempre a debita distanza dalla Lupa, che prima del giro di boa vanta già nove punti di vantaggio sul Colleferro, dopo che i rossoneri battono con un gol di Carlini la squadra castellana, scavalcandola in classifica. Al giro di boa si capisce la reale forza della Lupa, che a Lariano prima va sotto 3-0 (tripletta di Scacchetti nei primi 35 minuti) e poi rimonta e vince l’incontro per 5-3, segnando 4 gol nei secondi quarantacinque minuti. Tra i marcatori c’è anche Renan Pippi, che tocca l’apice della sua stagione nel match contro il Cecchina, battuto 5-1, nel quale mette a segno quattro reti in novanta minuti.
SPOSTAMENTO GARE
Neppure lo spostamento di alcune gare per gli impegni dei ragazzi in età di Lega sia nel torneo internazionale “Roma Caput Mundi” prima e nel Torneo delle Regioni poi, cambiano gli equilibri del girone, che portano la Lupa Castelli Romani a strappare il pass per la serie D con sei giornate di anticipo. È il derby con l’Albalonga, vinto 3-2, a consegnare alla squadra di Cristiano Gagliarducci la quarta serie perché con 20 punti di vantaggio sulla seconda (il Colleferro) i 18 punti ancora a disposizione non bastano per annullare il gap.
Resta lo sprint finale per l’assegnazione del secondo posto, che viene vinto dall’Albalonga, brava a sfruttare il doppio pareggio del Colleferro (prima a Frascati e poi nella sfida diretta) per prendersi quel vantaggio di 4 punti sufficiente a qualificarsi per gli spareggi nazionali (curiosamente il verdetto arriva con due sconfitte contemporanee). Nell’ultima giornata di campionato, la Lupa Frascati non abbassa la guardia e non fa sconti a nessuno perché prima batte 5-1 il Ceccano (mandandolo ai play out) e poi va a vincere a Formia, condannando i pontini alla Promozione. Dove scende anche il Cecchina, che chiude così il suo ciclo d’oro (il titolo finirà a Roma, sulla via Casilina) che aveva portato i biancorossi nella stagione 2004-2005 a vincere la fase regionale della Coppa Italia in una finale-derby contro i rivali del Cynthia Genzano.
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