giovedì, 21 Novembre 2024

I PROTAGONISTI

STAGIONE 2011-2012: OSTIA MARE E SAN CESAREO

Il Corriere dello sport celebra il successo del San Cesareo 2011-12
Albalonga e Rieti “damigelle” in Eccellenza 2011-12
Il Correire Laziale celebra il ritorno in D dell’Ostia Mare
Anche il Corriere dello Sport celebra l’Ostia Mare
Diego Di Gioisa, portiere del Tor Sapienza rimasto imbattuto per oltre 500 minuti
Il Rieti, vincitore della coppa Italia 2011-12
Marco Ippolit, tecnico del Tor Sapienza 2011-12
Pino Guardabascio, attaccante della Lupa Frascati
Luca Pirillo, attaccante del Monterosi 11-12
L’esultanza dei calciatori del San Cesareo dopo una vittoria
Maurizio Nencione, portiere del Montefiascone 11-12
Gabriele Vartolo, difensore della Diana Nemi 11-12
Ciro Corrado con la maglia dell’Albalonga 2011-12
Gabriele Di Donato, uno dei big dell’Albalonga, plurivincitore dell’Eccellenza
La corsa verso i tifosi dell’Ostia Mare dopo la certezza della promozione in serie D
Suqadra e allenatore esultano sotto la tribuna dei tifosi dell’Ostia Mare
Il presidente dell’Ostia Mare portato in trionfo dai giocatori
Manuel Vittorini, attaccante dell’Almas Roma 2010-11
Mirko Forcina, attaccante dell’Albalonga 2011-12
Mario Santececca, il tecnico dell’Almas Roma 2011-12

LE CLASSIFICHE FINALI

GIRONE A

GIRONE B 

PUNTATE PRECEDENTI

Il campionato di Eccellenza, nella stagione 2011-2012 rischia di essere ricordato come quello dei tanti esoneri (nove), che durante l’anno calcistico si susseguono, alcuni anche in avvio di campionato e non per motivi tecnici, dopo che l’estate del 2011 trascorre tra manifestazioni d’amore, promesse di lunghi matrimoni e propositi di grandi imprese. Vicende legate alle panchine, ma anche vicende legate alle società quelle che animano l’estate. A Rieti, piazza che ancora si “lecca” le ferite del professionismo, si paventa un cambio di presidenza con il ritorno in Sabina dell’ex presidente Alberto Gianni, quello della serie C2.

Il presidente Stefano Palombi vuole lasciare la società, ma fu proprio Gianni a far recedere dal proposito il massimo dirigente reatino. Che, a questo punto, rilancia il gioco e punta in alto. In panchina viene chiamato Fabrizio Paris, al quale si chiede la rinascita del calcio a Rieti. Ma un avvio incerto e pieno di problematiche compromette subito la stagione reatina, che comunque viene “salvata” dal successo nella finale di coppa Italia, vinta al Salaria Sport Village contro il Pisoniano. Il successo arriva subito dopo una crisi che rischia di far saltare il banco nel capoluogo reatino. Il ridimensionamento prospettato dal presidente Palombi porta a un braccio di ferro con la squadra, che mette in atto una sorta di ammutinamento, dal quale la squadra stessa trova slancio per conquistare prima la coppa Italia e poi infilare una serie di risultati utili che portano il Rieti a giocarsi le sue chance promozione.

DI PAOLO E CERRAI

Anche a Civitavecchia si cerca la strada del rilancio. Il presidente Adriano Clemeno cerca partner e lo individua in Roberto Di Paolo. Insieme a Clemeno, nella dirigenza nerazzurra, c’è anche Raffaele Minichino, storico conduttore del pomeriggio dei dilettanti che ha un ruolo importante nell’accordo che arriva con Di Paolo, imprenditore romano, molto conosciuto nel calcio laziale per i suoi trascorsi da presidente vincente con Ostia Mare, Sorianese e Ciscio Collatino. Il nuovo dirigente è, oltretutto, un ex avendo già guidato il Civitavecchia tre stagioni prima, nella stagione che aveva riportato in serie D i nerazzurri.

Non va invece a buon fine il passaggio della gestione della Vigor Cisterna dal presidente Capitani a Costanzo Arduini, che dopo essersi avvicinato ai biancazzurri, li “molla” in un attimo per cercare altre piazze nel sud pontino. Una novità arriva pure dai Castelli Romani, e più precisamente da Frascati, che registra l’arrivo di un nuovo patron. Che non è un imprenditore qualsiasi, ma è, al tempo stesso, anche un pilota automobilistico che corre sui diversi circuiti italiani. Si tratta di Alberto Cerrai, che prende le redini dalla società dalle mani di Massimiliano Ricci e Massimo Lucci, i due massimi esponenti del gruppo di soci che aveva la gestione dei giallorossi.

Cerrai, a 51 anni e dopo essere stato allenatore nelle giovanili del Tor di Quinto e responsabile delle giovanili all’Ostia Mare, decide di mettersi a capo di una società con l’intento di portarla in alto. “Quelli come me danno allo sport, non ricevono né chiedono. Anche perché non c’è niente, da chiedere. Osservo, tuttavia, che gli impianti dati in gestione alla Lupa Frascati rappresentano una bella casa, adatta alla gente di Frascati, e alle sue famiglie”, il suo biglietto da visita.

LARIANO E FERRETTI

Il tempo che Cerrai ha per operare in vita del nuovo campionato, quando entra in società, è ristretto. Parte con Manolo Patalano confermato in panchina e una squadra che deve comporre strada facendo. “L’obiettivo minimo è un campionato sereno, con tanto di salvezza anche se credo che non soffriremo affatto”, annuncia Cerrai, giocando a nascondino perché la Lupa sarà protagonista nel girone B, sia pure, come l’anno precedente, alle spalle di un’altra squadra, che in questa stagione è il San Cesareo. Il tecnico, tuttavia, non avrà lunga vita all’8 Settembre, dove arriverà Attilio Gregori, ex portiere della Roma.

Anche a Lariano la società deve cambiare guida tecnica agli albori della stagione. Lo fa con tono polemico nei confronti di Stefano Ferretti che, a dire del club, “pur avendo ricevuto quanto da lui richiesto, anticipatamente, per la stagione 2011-2012 e buona parte della stagione futura 2012-2013, ha ritenuto opportuno concludere repentinamente il rapporto dopo un’ulteriore richiesta economica, accolta comunque, anche se solo in parte, dalla Società stessa”. La squadra gialloverde, che dopo qualche settimana porterà all’Abbafati una “stella” come Stefano Iannotti, viene affidata a Mirco Carlini. Ma anche questo tecnico non concluderà il campionato, perché quando la classifica langue, arriverà anche per lui l’esonero. Al suo posto arriva Claudio Solimina.

PASSO INDIETRO

Al via del campionato non si presenta la Nuova Tor Tre Teste, che non si iscrive al campionato dopo le stagioni comunque vissute da protagonista in Eccellenza. Il club di via Prenestina preferisce tornare a pensare esclusivamente alla sua attività principale, quella nel settore giovanile. Dalla promozione salgono il Ladispoli, la Superiride La Rustica, l’Almas e il Segni, che resterà in Eccellenza una sola stagione, oltretutto vissuta con una penalizzazione di un punto. Sono sette le squadre ripescate per completare gli organici, nei quali figura una sola squadra retrocessa dalla serie D, quel Guidonia Montecelio che torna alla base di partenza dopo quasi dieci anni di quarta serie. Colleferro, Valmontone, Villanova, Ceccano (che concluderà il campionato con un punto di penalizzazione per una vecchia vicenda di tesseramento irregolare), Montefiascone, Borgo Podgora e Diana Nemi.

Il campionato di Eccellenza parte, per la prima volta senza una delle sue icone, Alessandro Bucri, che per tantissimi anni ha caratterizzato le aree di rigore di tutto il Lazio e non solo. Per salutare Alessandro (tredici stagioni con la maglia dell’Albalonga) ad ottobre c’è la classica gara di addio, con la quale dà anche il via alla sua nuova attività di allenatore, con gli allievi, neanche a dirlo, nella società castellana.

ALBALONGA FAVORITA

Proprio la squadra castellana, anche senza Bucri resta tra le possibili favorite del girone A. La squadra castellana alla prima giornata mette subito in evidenza l’argentino Juarez che, con il gemello Bez, firma la vittoria sulla Sabina di Pietro Mariani. Il Rieti, invece, stecca in avvio di stagione, perdendo il match con il Cecchina, che ha in Di Fiandra il suo “puntero”. Il quartetto delle possibili favorite, va completato con i nomi dell’Ostia Mare e del Pisoniano di Manrico Berti. La squadra castellana si ripete alla seconda, con un rotondo 6-0 a Guidonia (doppietta di Corrado) e con lei, anche il Cecchina ottiene il bis di vittorie in avvio di campionato.

Al Pio XI le vittorie consecutive diventano quattro, e sono la conferma che l’organico messo su dal presidente Camerini è di quelli che godono dei favori dei pronostici in sede di vittoria finale. D’altronde, l’organico di Punzi è impegnativo (oltre a Juarez e Corrado ci sono Ruggero Panella, Mirko Forcina, Manolo Leacchè, Ivan Bez e il brasiliano Ferri De Oliveira) e consente all’Albalonga di non prendere gol nelle prime quattro giornate e di mettersi a +2 sull’Ostia Mare di Paolo Caputo, che alla prima si ferma a Montefiascone. Subito dopo, però, i lidensi ingranano la quinta e ottengono cinque vittorie consecutive, grazie a un Gianluca Toscano in gran spolvero, che va in gol cinque volte in 360 minuti di campionato.

Il pareggio dell’Albalonga a Montefiascone nella quinta giornata, riporta le due squadre a pari punti in vetta alla classifica, ma bisogna attendere 15 giorni per rivedere le due squadre allineate perché la gara dell’Ostia Mare a Rieti viene rinviata e si gioca a distanza di due settimane, con la vittoria finale dei biancoviola. Il primato dell’Albalonga cade con i due pareggi di fila che seguono quello di Montefiascone. Prima è il Pisoniano (che ottiene quattro vittorie nelle prime cinque gare di campionato) a strappare l’uno a uno al Pio XI, poi lo stesso risultato si ripete sul campo del Pomezia. Tre X, alle quali seguono due sconfitte consecutive che costano care perché i castellani vengono scavalcati, nell’ordine sia dall’Ostia Mare che dalla coppia Pisoniano e Cecchina. Un tracollo che costa la panchina a Francesco Punzi, che viene sostituito da Giuseppe Di Franco.

SPUNTA IL PISONIANO

Il ruolo di capolista del girone, prima viene occupato dall’Ostia Mare per due giornate, poi passa di mano al Pisoniano di Manrico Berti, che a metà della prima frazione di calendario si propone come la regina del raggruppamento. Sono sei le vittorie di fila che Yuri Fazi, Andrea Cesaro, Giuseppe Ansini e compagni mettono insieme tra la settima e la dodicesima giornata e che consentono al Pisoniano non solo di salire in vetta ma anche di allungare in classifica, fino ad avere 4 punti di vantaggio sull’Ostia Mare. Nella striscia di vittorie consecutive, c’è anche quella sul campo del Rieti, nella domenica in cui l’Albalonga si risveglia dal suo sonno e va a vincere a Villanova.

È al giro di boa che l’Ostia Mare torna a vedere da vicino la vetta. La squadra di Paolo Caputo mette insieme tre vittorie di fila, che consentono di recuperare quattro punti al Pisoniano, che di vittorie ne ottiene una sola, alla quattordicesima sul Fiumicino, con due pareggi d’accompagno. Il secondo dei quali, a Cecchina, consente ai biancoviola di affiancare la capolista a quota 34 punti.

Il derby con il Maccarese (in grosse difficoltà di classifica), prima, e la sfida con l’Albalonga poi, però, bloccano sul più bello la rimonta dell’Ostia Mare, che con due pareggi consecutivi vede allungare di nuovo il Pisoniano, al quale basta la sola vittoria (2-1 in casa sul Diana Nemi) per non farsi sfuggire il titolo d’inverno, nonostante la sconfitta a Tarquinia, che arriva all’ultima giornata prima della virata e dopo quattordici risultati utili di fila.

LA PROTESTA

La fine dell’andata registra anche un momento di tensione a Rieti. Alla vigilia della semifinale di coppa Italia, contro la Vigor Cisterna, i calciatori si sentono proporre dal presidente Palombi una riduzione dei rimborsi spese. Comunicazione che mette in agitazione la squadra, che convoca una conferenza stampa per manifestare il loro stato. Dopo un incontro tra le parti, la protesta rientra e la vicenda diventerà una molla per spingere la squadra a conquistare prima la coppa Italia di categoria, e poi a mettere in atto una rimonta che porterà i sabini sfiorare l’accesso agli spareggi nazionali.

Il percorso da primato del Rieti inizia alla penultima giornata di andata, qualche giorno dopo la clamorosa protesta messa in atto dai suoi giocatori, con il successo che il Rieti ottiene sul Villanova, subito bissato alla 17.ma sul campo del Fiumicino. Due vittorie che, unite al successo nella finale di coppa Italia (che si gioca il 7 gennaio, prima del giro di boa) dà una carica incredibile alla squadra di Paris, che dopo infila altre sei vittorie consecutive, che diventeranno 13 nel girone di ritorno.

Le porte per la serie D, vengono sbarrate da due sconfitte, la prima a Guidonia (che ha cambiato allenatore, sostituendo Giumento con Santolamazza) ed è quella che ferma la serie di vittorie consecutive; la seconda, invece, arriva due settimane dopo ad Albano (secco 3-0 per la squadra di Di Franco). Due scivoloni che, uniti ai due pareggi con lo Sporting Real Pomezia (2-2 raggiunto dagli amarantorosa al 48’ st con Beccarini) e a Villanova (arbitraggio contestato) alla penultima giornata, tengono il Rieti dietro di un punto rispetto all’Albalonga, che chiude a quota 66 punti.

LA PENALIZZAZIONE

Anche il Pisoniano resta fuori dagli spareggi nazionali, ma qui incide pesantemente una penalizzazione di un punto che arriva a marzo per l’accertata posizione irregolare di Yuri Fazi, il cui tesseramento non era in regola nella gara contro il Tor Sapienza, gara della rima giornata. Il procedimento disciplinare viene avviato su segnalazione del Comitato Regionale e non su reclamo di parte. Da qui, la decisione di non invalidare la gara (che il Pisoniano ha vinto 2-1 sul campo) ma di penalizzare comunque il club. Che con un punto in meno manca anch’esso l’aggancio all’Albalonga

I castellani nel girone di ritorno, come il Rieti, innestano un’altra marcia (12 vittorie, due soli pareggi e due sconfitte) che consente loro di recuperare ben 9 punti al Pisoniano. Due in meno sono invece le vittorie del girone di ritorno dell’Ostia Mare, che riesce a capitalizzarle con un sorpasso alla ventiduesima giornata, quando alla vittoria dei biancoviola sul Villanova fa da contraltare al pesante 3-0 che il Pisoniano subisce a Montefiascone. Sono tre punti che, unito a quello tolto dalla Disciplinare, ribaltano le rispettive posizioni, portando l’Ostia Mare da -2 a +2 in testa alla classifica.

IL SORPASSO

Il cambio in vetta si rivela decisivo, perché sullo slancio la squadra di Paolo Caputo non lascerà più a nessuno la vetta. L’aritmetica certezza del successo (che arriva con due giornate di anticipo sulla conclusione del campionato, che subisce due sospensioni, con relativo slittamento del calendario, dovute alla morte del calciatore Morosini e a causa delle abbondanti nevicate che impediscono l’utilizzo dei campi di gara. Il punto decisivo arriva sul campo del Guidonia, che pure passa in vantaggio prima ma viene subito dopo raggiunto da un calcio di rigore trasformato da Proietti. “L’annata è stata molto emozionante”, la parole del presidente del club, Luigi Lardone in collegamento su Radioincontro. “Avevamo la consapevolezza di aver allestito un gran bel gruppo, per questo le mie dichiarazioni andavano, a settembre, in direzione di un’annata da protagonisti, e così è andata”.

In fondo alla classifica, serve uno spareggio (che oltretutto un derby) per determinare chi tra Fiumicino e Maccarese debba retrocedere direttamente o giocarsi la salvezza nel play-out contro un’altra squadra del litorale, il Ladispoli. A Ostia, sono i ragazzi di Massimo Castagnari a prevalere, prendendosi così un’altra chance di salvezza. Ma per il Maccarese è soltanto l’allungarsi di un’agonia, perché con il successivo ko in casa del Ladispoli (gara secca sul campo della migliore classificata) i biancazzurri accompagnano comunque il Fiumicino, La Sabina e il Corneto Tarquinia (sconfitto dalla Diana Nemi nell’altro play-out) in Promozione.

POKER DI FAVORITE

Come per il girone A anche nell’altro raggruppamento sono quattro le squadre che al via della stagione vengono messe in pole. Sono il San Cesareo di Fabrizio Ferrazzoli, che ha in Stefano Neno” Tajarol l’uomo di punta, il Formia, la Vigor Cisterna e la Lupa Frascati, nonostante sia in ritardo nell’allestimento della squadra. Anche il Lariano viene indicato come possibile outsider, in virtù della presenza di alcuni giocatori importanti, come lo sono Gianmarco Scacchetti, Stefano Iannotti, Wladimiro Sbraglia, Luca Marongiù, Gabriele La Rosa (che poi si sposterà a Zagarolo), Cristian Muzzacchi e il portiere Gabriele Marini.

Ma la stagione dei gialloverdi non è felice perché passa attraverso il cambio di tre allenatori (Stefano Ferretti, che non inizia neppure il campionato e ad ottobre può accasarsi al Palestrina, Mirko Carlini, che come detto dura solo poche giornate nonostante le due vittorie iniziali, e Claudio Solimina) e alcune polemiche arbitrali che portano i presidenti Loris Di Giacomantonio e Roberto Pinci a dimettersi. Così come non è facile quella del Valmontone, neo-promosso. Dopo due sole giornate di campionato la società esonera Fabio Lucidi, che paga le due sconfitte consecutive in avvio di campionato e l’eliminazione dalla coppa Italia.

Il club giallorosso porta in panchina Armando De Rosa, che esordisce con una doppia sconfitta: la prima (4-2) sul campo dell’Almas Roma, la seconda in casa contro il San Cesareo (0-3) che si annuncia come una squadra schiacciasassi. Lo stop alla serie di sconfitte consecutive arriva sul campo del Monte San Giovanni Campano (3-2) ed è il preludio ad una striscia di sette vittorie di fila, che il Valmontone colleziona in dirittura d’arrivo del girone d’andata.

LE STRISCE POSITIVE

Le vittorie consecutive sono anche il motivo che caratterizza la partenza del Morolo, che con Antonio Gaeta in panchina vince le prime tre gare di campionato e per un mese comanda il girone, anche alla quarta giornata divide il primato con San Cesareo e Lupa Frascati. Proprio la squadra di Fabrizio Ferrazzoli, una volta presa la testa del gruppo, la lascia solo in dirittura d’arrivo, dopo che vive una piccola crisi che si materializza con quattro sconfitte consecutive, che arrivano per mano dell’Anitrella (con doppietta di Diego Tornatore) e della Vigor Cisterna nei confronti esterni; e con Vis Artena e Formia in quelli casalinghi.

È il confronto diretto con la squadra pontina, guidata in panchina da un giovane Alfonso Greco, a dare alla Vigor il primato, sorpassando proprio il San Cesareo. L’ex tecnico campione d’Italia Juniores con la Tor Tre Teste, che dopo l’esperienza a Cisterna andrà ad allenare nella serie A di Malta per quattro stagioni, non ha un vero e proprio goleador in squadra, perché Luca Spinetti (che viene dal San Cesareo) arriva a toccare quota 12 ed è lui il miglior marcatore della squadra (l’argentino Juan Garat e Paolo Troisi si fermano a 8), ma ha in Daniele Assogna un portiere che offre numerose garanzie per la difesa.

VIGOR CAPOLISTA

Proprio la Vigor Cisterna è l’avversario diretto del San Cesareo per tutto il girone d’andata, che si chiude con il titolo d’inverno dei ragazzi di Greco, che girano a +2 sui rossoblù. Al terzo posto c’è quel Valmontone che ha innestato una marcia alta per il recupero dei punti perduti in avvio di stagione, ma che pagherà salato questo sforzo nel finale di campionato (sei sconfitte nelle ultime sette giornate), dopo essere arrivato ad occupare anche il secondo posto in classifica. La Lupa Frascati, invece, resta a lungo dietro, e soltanto alla quarta giornata respira l’aria della vetta. Dopo, il team di Manolo Patalano recita sempre il ruolo di inseguitrice, ma sempre con un ritardo importante, che arriva anche ai sei punti, sia nei confronti del San Cesareo e sia nei confronti della Vigor Cisterna, quando le due si alternano al comando della classifica.

Il sorpasso che vale un campionato arriva alla prima giornata di ritorno. La Vigor Cisterna viene sconfitta a Colleferro (decisivo il gol di Matozzo a fine partita), il San Cesareo non fallisce l’appuntamento con la vittoria a Roma, sul campo de La Rustica. Alle sue spalle, si affaccia il Formia, che vince a Ceccano con una doppietta di Mariniello, ma la presenza della squadra di Davide Palladino in zona promozione è soltanto un flash. Il San Cesareo arriva a sette vittorie di fila, che tengono dietro i pontini di 4 punti, distacco che progressivamente si amplia, fino ad arrivare ai 20 punti finali, determinati dalle cinque sconfitte consecutive che chiudono la stagione della Vigor.

LA LUPA DA RINCORSA

Sono invece sei i successi di fila che rilanciano la Lupa Frascati al secondo posto. E sono tutte vittorie che caratterizzano il percorso finale del torneo e che consentono ai giallorossi di dare fastidio al San Cesareo fino all’ultima gara. I castellani, che a un roster già di primo piano (ci sono infatti Fabrizio Roberti, Raffaello Incitti, Mirko Mancini, Danilo Scibilia, Alessandro Celli, Nicholas Di Mario, David Masciantonio e gli argentini Leccese e Perez Gonzalo) a dicembre aggiungono 5 pezzi da novanta, come lo sono Giuseppe Guardabascio, Gianluca Polverino, Agostino De Vizzi, Davide Cangini e Marco Neri (che lascia proprio il San Cesareo) per provare ad agguantare la capolista. Soltanto un punto, alla fine, dividerà le due squadre in classifica.

Il San Cesareo vince il campionato sul campo dell’Almas Roma, che non ha più nulla da chiedere alla classifica essendo già in Promozione, ma si gioca fino in fondo il match, fermando che per sul 2-2 la capolista, che a fine gara può comunque esultare. La gara si gioca al “Raimondo Vianello” e dopo ben 5 minuti di recupero, al triplice fischio finale il San Cesareo festeggia la seconda promozione in pochi anni, coronando un gran bel ciclo con l’ascesa alla serie D. La tanta gente venuta dal centro sulla via Casilina festeggia sul campo, in tribuna e negli spogliatoi.

Festa che prosegue anche quando, dopo la partita, la pioggia torna ad accompagnare la giornata. Una gran bella festa, che proseguirà il sabato successivo a San Cesareo. “È giusto che abbiamo vinto, com’è giusto che tutte se la siano giocata contro di noi”, le parole post-vittoria del tecnico Ferrazzoli. “È stato un anno intenso, in cui abbiamo fatto tantissimi gol. Abbiamo saputo attraversare i momenti complicati senza perdere di vista il traguardo, senza subire troppo la pressione delle quattro sconfitte consecutive”.

La vittoria della Lupa Frascati a Formia serve solo a ridurre a una sola lunghezza il distacco finale, e a garantire l’accesso agli spareggi nazionali. Il primo match, l’undici di Attilio Gregori lo gioca contro la toscana Fortis Juventus. La vittoria 2-0 nel confronto casalingo rende vana la sconfitta (1-0) in Toscana e consente l’accesso alla finale, da giocare con il Villa d’Almè, squadra del bergamasco. Dopo lo 0-0 in Lombardia, arriva la vittoria per 2-1 (di Polverino e Leccese) che consente il rientro in serie D dopo tre anni. Trascorsi in Eccellenza tra speranze e delusioni, tra le quali il ko in finale di coppa Italia contro la Vigor Cisterna e lo spareggio-promozione perso allo stadio Flaminio appena 12 mesi prima.

I SALUTI

In fondo alla classifica, ai play out va il Morolo, mentre al Segni non bastano neppure i tre punti concessi dal giudice sportivo nella gara contro l’Almas (persa 2-1 sul campo) per la presenza in campo di Matteo Erbacci, calciatore che non ha ancora i 16 anni necessari per giocare in Eccellenza. Il Segni, che viene penalizzato di due punti dalla Disciplinare, scende direttamente in Promozione insieme al La Rustica e all’Almas, che non gioca il play-out con l’Anitrella perché il divario tra le due squadre è superiore agli otto punti. Completa il quartetto di retrocesse il Roccasecca, che perde ai supplementari (3-2) il derby con il Morolo.

Si salva senza problemi invece il Ceccano, nonostante abbia ricevuto anch’esso due punti di penalizzazione per vecchie vertenze economiche. E che è protagonista in negativo di una brutta vicenda che coinvolge il presidente del club, Felice Lucchetti, che viene spintonato e aggredito dai tifosi del Borgo Podgora nella gara giocata al “Bongiorno”. Episodio che ha un seguito la settimana successiva, quando il Borgo Podgora va a giocare sul campo del Roccasecca, con spinte, colpi e insulti al presidente del club pontino da parte, come verrà poi accertato, di un gruppo di tifosi, tra i quali anche alcuni arrivati da Ceccano.

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