I PROTAGONISTI
STAGIONE 2007-2008: CIVITAVECCHIA 1920 E GAETA
LE CLASSIFICHE FINALI
GIRONE A
GIRONE B
Sono due club storici a celebrare la festa promozione dell’Eccellenza nella stagione 2007-08. Civitavecchia e Gaeta, due delle società più vecchie del panorama calcistico laziale, tornano in quarta serie, sia pure con tempi di ritorno diversi. Il Civitavecchia lo fa dopo un solo anno di assenza e festeggiando il secondo successo in Eccellenza; il Gaeta, invece, dopo ventuno e vincendo per la prima volta nella sua storia questo campionato. Alle due splendide protagoniste, si aggiunge anche il Boville Ernica, società giovane ma tanto ambiziosa che, com’era successo al Cynthia 1920, ottiene il salto di categoria passando per i play-off, che per la prima volta mettono a confronto due squadre laziali nella sfida decisiva per l’accesso alla quarta serie. Il Boville supera infatti nel doppio confronto l’Aprilia, a cui non riesce l’impresa di ritrovare la serie D dopo la sciagurata retrocessione d’ufficio della stagione 2006-07.
L’Eccellenza si presenta di nuovo al via con la formula dei play-out, sia pure ritoccata dalla postilla dei dieci punti di scarto come condizione per l’effettuazione della gara di spareggio. Dopo l’amara retrocessione della stagione 2005-06, tornano subito in Eccellenza sia il Fiumicino e il Marta, a cui fanno compagnia lo Zagarolo e il Comprensorio Lepino Priverno, che riporta in primo piano la città lepina dopo la discesa del 2004-05. Per completare l’organico, sono ripescati soltanto due club: il Tor Sapienza, vincitore della Coppa Italia di Promozione, e la Nuova Roccasecca, al debutto in categoria.
APRILIA RESTA AL NORD
La composizione dei due gironi segue la falsariga di quella dell’anno precedente. L’Aprilia, pur tornando a giocare nel suo stadio resta nel girone nord insieme a Pomezia e Anziolavinio, subito retrocesso dalla quarta serie, mentre il Cecchina scambia il posto con il Ciampino, un avvicendamento che non è affatto preso bene dal club aeroportuale. Il presidente del CR Lazio, Melchiorre Zarelli svela la composizione dei gironi e dei calendari nel corso di una cerimonia ufficiale, evento mai organizzato prima nel Lazio. Alla “Festa dei Calendari” partecipano più di trecento persone, presidenti, direttori sportivi e allenatori, curiosi di apprendere dove e come giocheranno la nuova stagione.
Che registra il ritorno in Eccellenza della Tivoli 1919, in preda ad una profonda crisi economica. La retrocessione dalla serie D, ma soprattutto l’addio dell’imprenditore Serafino Caucci, hanno infatti spinto la Tivoli verso il baratro. L’iscrizione al campionato della società tiburtina resta in bilico fino all’ultimo, per via di un imprenditore, proprietario del club, che tarda a materializzarsi nel momento di adempiere agli obblighi finanziari. Ci pensa un gruppo locale a formalizzare l’iscrizione e allestire una formazione interamente composta da giovani. La scelta, obbligata, pesa notevolmente sul rendimento in campionato, che si conclude con la seconda retrocessione consecutiva della Tivoli 1919, che soltanto due stagioni prima ancora giocava in serie C.
In Eccellenza appare di nuovo una squadra di Latina, che ottiene il posto grazie al “sacrificio” della Viribus Cisterna Montello, che cambia denominazione si trasferisce nel capoluogo pontino, dando però vita ad una querelle con l’altra squadra di Latina, la Virtus. La tifoseria si divide in due: c’è chi è pro e chi è contro l’Fc Latina, considerato un’”importazione” rispetto alla Virtus (che però disputa il campionato di Promozione) di Vincenzo D’Amico, presidente onorario del club che vuole riportare Latina in serie D dopo la radiazione dell’estate 2006-07.
DE LUCA E COMPANY
Nel girone A, la storia di un campionato speciale la scrive il Civitavecchia, appena retrocesso dalla serie D dopo sola stagione da grande. Sono settantotto i punti messi in fila dai nerazzurri, frutto di 23 vittorie, nove pareggi e due sole sconfitte. La squadra di Paolo Caputo, che da calciatore o da allenatore fa da filo conduttore in tutte e tre le promozioni del Civitavecchia, ha anche il miglior attacco con i 64 gol messi a segno da un trio di attaccanti che a metà stagione si arricchisce della presenza del bomber portafortuna dell’Eccellenza, quel Giampaolo De Luca che vince il campionato di Eccellenza per la quinta volta in carriera, sei se si considera anche l’ex aequo del 2005-06 con l’Almas e sette se ci si aggiunge i play-off vinti con il Cynthia 1920.
A presiedere il club civitavecchiese c’è l’imprenditore Piero Tersigni, che al fianco ha il “solito” Roberto Di Paolo, altro filo conduttore importante nelle squadre vincitrici del girone A dell’Eccellenza. Tersigni, proprietario dell’emittente televisiva Rete Oro, un baluardo nell’informazione sul calcio dilettantistico e non solo, e già presidente del Civitavecchia 1920, squadra di Seconda categoria nata dopo il fallimento del vecchio Civitavecchia, in estate prima si affianca a Gianluigi Vespignani, e poi gli subentra nella gestione del club. “Il nostro obiettivo è da subito la serie D”, spiega sulle pagine del Corriere dello Sport l’imprenditore romano, che a fine stagione elogia il lavoro del tecnico Paolo Caputo: “Questa squadra fatta prevalentemente di ragazzi del posto deve essere un motivo di grande soddisfazione per il calcio locale”.
MONTAGNE RUSSE APRILIA
Di grande soddisfazione, anche se costellata di tanti problemi, è anche la stagione dell’Aprilia, che arriva a sfiorare la promozione in serie D dopo essere stata sulle montagne russe per tutta la stagione, iniziata con grandi propositi di riscatto dopo il quarto posto dell’anno precedente. La panchina è affidata a Michele Bilotta, tecnico che ha molti estimatori ad Aprilia, mentre Massimo Treiani e il costruttore Lazzerini mandano avanti il club. Tra i due, però, ben presto nasce una frizione, originata soprattutto dai risultati che non arrivano e dal convincimento che la squadra non sia costruita bene.
L’infortunio alla stella della squadra, Fiorenzo D’Ainzara, complica ulteriormente le cose e così, quando il tecnico Bilotta subisce un attacco indiretto da parte dei tifosi (insulti ad alcuni familiari in tribuna) decide di dimettersi. Treiani e Lazzerini accettano la decisione e decidono (più il primo che il secondo per la verità) di affidare la panchina a Gian Luigi Staffa. Il nuovo tecnico deve lavorare di fino per gestire uno spogliatoio surriscaldato perché i giocatori sono divisi sulla decisione della società: alcuni senatori (che per qualche tempo finiscono fuori rosa) vorrebbero portare D’Ainzara in panchina, mentre i più giovani seguono con entusiasmo il lavoro di Staffa.
Il tecnico, dopo un avvio difficile (una serie di sconfitte che fanno precipitare l’Aprilia dal primo al terzo posto in classifica, dando via libera al Civitavecchia) pian piano rimette in rotta la barca biancazzurra, che viene portata al traguardo prefissato: l’accesso ai play-off, ottenuto all’ultima giornata nel confronto diretto con il Cecchina, che nella parte finale della stagione si sostituisce ad un deludente Pomezia (partito con proposito di successo) nel ruolo di terzo incomodo. I castellani, allenati da Carlo Cotroneo, altro ex giocatore professionista, stupiscono tutti perché con un ruolino di marcia da motore diesel rimonta posizioni su posizioni, scavalcando tante possibile protagoniste, dalla Flaminia all’Almas Roma, allo stesso Pomezia.
SUPERCOPPA AL CIVITAVECCHIA
Proprio il Cecchina, a quattro giornate dal termine del campionato, consegna al Civitavecchia l’aritmetica promozione in serie D. Il successo per due a zero, ottenuto dai nerazzurri il 6 aprile del 2008, è l’occasione per fare festa per una squadra che vince anche la Supercoppa per il titolo regionale, battendo sul Golfo il Gaeta per due a zero. Il gruppo nerazzurro, composto quasi tutto dai giocatori che sono retrocessi dalla serie D, si dimostra compatto, affiatato e arriva ad avere anche undici punti di vantaggio sulla seconda in classifica. Uno strapotere che spazza ogni dubbio sull’esito del campionato, segnato dai due rinvii consecutivi del derby tra Giada Maccarese e Civitavecchia (entrambi per lutto) e dai cinque tecnici che si sono avvicendati sulla panchina del Marta: a Sergio Tanturli sono infatti subentrati, nell’ordine, Peppe Poleggi, Claudio Danieli, Carlo Susini e ancora Peppe Poleggi. Una stagione traumatica, comunque conclusa con la salvezza.
In tema di allenatori, anche Roberto Ciappici, presidente del Civita Castellana che si chiama Ceramica Flaminia, conferma la sua vocazione di società mangiallenatori: Mario Lenzini, reduce dalla retrocessione in Prima categoria con l’Alessandrino, finisce in breve la sua avventura viterbese dopo un brutto episodio in panchina, che costa al ristoratore romano una pesante squalifica e l’esonero a favore di Bruno Pierangeli. Anche a Pomezia, il tecnico scelto ad inizio stagione salta: il giovane Daniele Scarfini viene mandato via e al suo posto arriva l’ex romanista Odoacre Chierico, che non riesce a rivitalizzare come voluto la squadra rossoblù, che chiude il campionato al sesto posto.
GAETA AL FOTOFINISH
Molto più travagliato è il cammino del girone B, vinto al fotofinish dal Gaeta. Damiano Magliozzi è il presidente della società, il campano Vincenzo Troiano il tecnico d’inizio stagione, con l’ex laziale Fortunato Torrisi che invece porta la squadra a tagliare il traguardo finale. La forza della squadra ha invece il volto di Nilo Santucci, romano di 34 anni, che segna a raffica, confermandosi, a distanza di un anno, re dei bomber dell’Eccellenza. Sono ventotto le reti messi a segno da Santucci, che spinge il Gaeta sul gradino più alto del girone e alla conquista della serie D, ufficializzata il 4 maggio del 2008. Camion carichi di tifosi, auto con i clacson strombazzanti, balconi e negozi imbandierati fanno da cornice alla festa sognata e agognata per ventuno anni allo stadio Riciniello.
Cinquemila i tifosi che assistono all’ultima gara di campionato e fanno festa con i giocatori inebriati di gioia in mezzo al campo. “Cinque volte quelli che in media assistono alle nostre gare” rivela dalle pagine del Corriere dello Sport il vicepresidente del club, Giuliano Pierro. Sono settanta i punti collezionati dal Gaeta, che firma a proprio favore ventuno vittorie e sette pareggi. Sei le sconfitte, con le tre consecutive che costano il posto a Vincenzo Troiano. “Abbiamo vinto perché abbiamo saputo soffrire”, racconta invece Nilo Santucci che con le ventotto reti segnate in campionato è diventato il miglior attaccante di sempre della storia del Gaeta. Prima di lui, come miglior marcatore di stagione c’era Giampiero Forte, un’icona del calcio dilettanti e non solo. A festeggiare la promozione, anche il giovane portiere Michele Soccio, vittima a metà stagione di un infortunio alla testa che gli preclude l’intera stagione. Proprio nell’ultima partita, Torrisi lo rimanda di nuovo in campo tra gli applausi della gente, facendogli assaporare la gioia di essere protagonista.
POLEMICHE E VELENI
Con il Gaeta di nuovo in serie D, il campionato di Eccellenza regala altre forti emozioni. Il girone è di nuovo preda di polemiche e veleni, originati da tre episodi di violenza che ridisegnano più volte la classifica. Il primo accade a Gaeta, e vede scatenarsi una rissa nell’intervallo della partita con il Pisoniano, ferma sul due a due dopo l’0-2 iniziale per gli ospiti. I giocatori di mister Giuseppe Di Franco subiscono un’aggressione che spinge i dirigenti al seguito della squadra a decidere di non far rientrare la squadra in campo per giocare il secondo tempo: non sussistono le condizioni, fisiche e psichiche. Il giudice sportivo dà la vittoria al Gaeta, ma il Pisoniano fa ricorso alla Caf e soltanto a campionato già deciso ottiene i tre punti della vittoria a tavolino, che non vanno a incidere sulla classifica finale del Gaeta, già vincitore con cinque punti di vantaggio sulla seconda.
Il secondo, brutto episodio, accade invece a Latina, dove il pullman del Boville Ernica viene colpito da una bomba carta all’arrivo allo stadio Francioni. Numerosi giocatori della squadra ciociara finiscono in ospedale per vari traumi e non possono giocare l’incontro. Che comunque si disputa, con la squadra ciociara (sconfitta 1-0) in campo con soli undici uomini. Il reclamo è immediato, ma anche qui la giustizia sportiva impiega molte settimane per appurare l’esatto svolgimento dei fatti. La sentenza di condanna del Latina (a cui viene anche squalificato il campo per un lungo periodo) arriva quando il Boville Ernica sembra rassegnato a lasciare il posto nei play-off al Formia. I tre punti, invece, consentono alla squadra allenata da Francesco Barbabella, subentrato in corsa a Fabrizio Perrotti, e diretta dal vulcanico presidente Milani di arrivare allo spareggio proprio con il Formia, nonostante i tre punti di penalizzazione inflitti al club per l’aggressione del proprio giocatore Ranaldi a uno del Fondi (Monforte).
FORMIA, ETERNO SECONDO
Ad agevolare l’aggancio al secondo posto del Boville, lo scivolone del Formia, che dopo la finale di Coppa Italia persa qualche mese prima ad Anagni nella finale contro la squadra di Promozione del Palestrina, frana di nuovo sull’ultimo ostacolo, venendo sconfitto 2-1 a Latina nell’ultima giornata. Lo spareggio tra Boville e Formia, si gioca, per ragione di ordine pubblico, nella lontana Rieti e premia il club ciociaro, che si impone 4-2.
Il Boville vince anche le due gare dei play-off, prima contro il Città di Castello (gol decisivo di Guido Gatti nell’ultimo minuto dei tempi supplementari della gara di ritorno) e poi contro l’Aprilia. E’ la prima volta che il club sale in serie D per Mattia Perrotti fu un momento speciale. “Di quella stagione ho un ricordo molto bello. Sono arrivato a Boville a dicembre, quando la squadra era a metà classifica. Io avevo 19 anni era in età di lega e nel girone di ritorno vincevamo quasi sempre, grazie agli arrivi di altri calciatori fortissimi. Nei play off, giocammo la gara di finale di ritorno dei play off con l’Aprilia al Matusa di Frosinone che vincemmo 2-0 con doppietta di Enzo Giacco. Dopo lo 0-0 dell’andata fu la consacrazione di un’annata bellissima. C’era tanta gente da Boville perché la serie D era davvero un sogno“.
Il girone B dell’Eccellenza consegna alla Promozione il Tor Sapienza, la Nuova Roccasecca e la Tivoli 1919, che non arriva a giocare i play-out con una delle due squadre tredicesime classificathe (Colleferro e CL Priverno) perché il distacco in classifica tra le due squadre è superiore a dieci punti. La quarta squadra esce invece fuori dal play-out tra Mentana Jenne e Diana Nemi: nella gara di andata le due squadre pareggiano uno a uno, mentre al ritorno, la squadra di Stefano Volpe (subentrato a fine stagione all’ex romanista Fabio Petruzzi) fa il colpaccio sul campo del Nemi, vincendo uno a zero a dispetto di un calcio di rigore concesso ai castellani che suscita polemiche e porta ad una serie di espulsioni.
Nella stagione, si segala lo Zagarolo, che appena promosso mette su una squadra con tanti stranieri, portati nel centro casilino dal procuratore Lanzetta. Si tratta di cinque brasiliani, tra i quali c’è Ferri De Oliveira che segnerà le vittorie in campionato di diverse squadre laziali, e un americano di origini uruguaiane, Bryan Machado. Un gruppo che Manrico Berti porta ad una tranquilla salvezza, gettando le basi per un futuro più radioso.
Nel girone A, invece, le due gare dei play-out si disputano entrambe. Il derby tra Fiumicino e Ladispoli sancisce la prima discesa in Promozione dei primi, penalizzati dall’uno a uno casalingo e dallo zero a zero in trasferta. Va giù anche un’altra squadra del litorale nord, il Santa Marinella, che cede il posto in Eccellenza al Centro Italia, anche qui dopo lo zero a zero esterno e l’uno a uno casalingo. Il Santa Marinella ritrova però l’Eccellenza a conclusione di una lunga estate di attesa, che oltre a premiare il club di Ivano Fronti, porta per la prima volta in Eccellenza il Sora (dopo la radiazione dalla C di tre anni prima), mentre la Promozione promuove la Virtus Latina, Torrenova, Fidene e Tanas Casalotti.
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