Una stagione lunga, lunghissima, conclusa con i play off dell’Eccellenza e della Promozione. Una stagione all’insegna del verde, il colore che ha ravvivato il calcio laziale con i successi delle Rappresentative, venuti a colmare il vuoto (dopo parecchi anni di gloria) lasciato dai club dilettanti, rimasti all’asciutto in campo nazionale sia con gli Juniores, che con gli Allievi e Giovanissimi.
La vocazione giovanile dei due principali campionati regionali, non è però stata offuscata da un cammino in campo nazionale al di sotto di quello tenuto dalle nostre squadre negli anni precedenti. La conferma arriva dall’analisi sull’impiego dei giovani calciatori nelle trentasei squadre di Eccellenza. Nelle 306 partite giocate nel corso della regular season del campionato, conclusa lo scorso 12 maggio, partite il 53 per cento dei calciatori messi in lista (1553 il totale, di cui 159 non hanno giocato neppure un minuto) hanno avuto un’età inferiore ai 23 anni. E di questo nutrito stuolo di giovani, ben 200 (ovvero circa un quarto) sono nati dopo il 1 gennaio del 1995. Se a questi si sommano anche i 247 ragazzi nati dopo il 1 gennaio del 1994 (di questi 194 quelli che hanno effettivamente giocato) messi in lista, il totale arriva a oltre il 50 per cento del totale degli Under 23.
Ma non solo. Perché alcune società sono andate anche oltre i limiti imposti nella stagione, che si chiuderà domenica 30 giugno e dove c’era l’obbligo di schierare almeno un 1995 per squadra, oltre agli altri giovani in età di Lega. I calciatori nati dopo il 1 gennaio del 1996 (che nella nuova stagione diventa il “valore aggiunto” del Comitato Regionale Lazio rispetto ai limiti imposti dalla Dilettanti) messi in lista sono stati 18, con quattro che hanno assaporato il debutto in Eccellenza, giocando più di qualche minuto.
A proposito di club, quello che ha utilizzato il maggior numero di giovani under 23 è stato l’Anitrella che ne ha messi in lista 39, facendoli oltretutto giocare tutti. Una scelta obbligata, quella del club ciociaro, indotta dalle difficoltà con cui ha vissuto la difficile annata, culminata con la rettrocessione. Tra i 36 giovani che hanno giocato in Eccellenza con la maglia neroverde, venti avevano un’età compresa tra i 19 e 20 anni, mentre dieci erano addirittura ragazzi che i 18 anni li avevano appena compiuti o erano ancora da compiere.
L’Anitrella ha lasciato l’Eccellenza con un record positivo, quello di aver mandato in campo il maggior numero di calciatori del 1996, ben cinque. Soltanto il Real Monterosi, ma nel finale di stagione, è andato vicino ad eguagliare il primato, avendo schierato quattro ragazzi di diciassette anni. Tre a testa, li hanno invece mandati in campo Ceccano, Gaeta, Guidonia e Terracina: un dato che sconfessa il credo di molti allenatori, ovvero che con i giovani si vince poco o niente.
In tema di ragazzi del 1995 mandati in campo, è stato il Ladispoli il club con maggiore “coraggio”. Sono stati ben 10 i calciatori under 18 che i rossoblù hanno fatto giocare per almeno un minuto. A questi, vanno aggiunti due ragazzi del 1996, di cui uno soltanto ha avuto modo di giocare. La squadra che utilizzato un numero “sindacale” di giovani è stato il Gaeta, che ne ha utilizzati appena 10, anche se le presenze accumulate dal gruppetto è sicuramente più elevata rispetto a quasi tutti gli altri.
Guardando l’altra faccia della medaglia, la squadra che messo in lista il maggior numero di over è stato il Gaeta, con 28 calciatori di età superiore ai 23 anni, tutti scesi in campo. L’Atletico Boville, invece, pur mettendone 18 in lista, cinque non li ha mai fatti giocare, lasciandoli sempre in panchina. A proposito di “panchinari”, la Fonte Nuova è quella che ne ha messi 10 in lista nelle sue 34 gare senza mai farli giocare. L’unica squadra ad aver utilizzato tutti i calciatori messi in lista è stata l’Anitrella. Terracina, Ladispoli, Colleferro e Lariano Velletri, invece, non hanno fatto giocare un solo calciatore di quelli che sono stati messi in lista durante le gare di campionato.