Rappresentative Futsal: l’Under 17 di Fazio scalda i motori

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Mister Davide Fazio è alla sua prima esperienza sulla panchina della Rappresentativa Under 17 di Futsal del Lazio. Nelle precedenti due stagioni, il Comitato Regionale Lazio gli aveva affidato i ragazzi dell’Under 15 con i quali, due anni fa, è salito sul gradino più alto del podio. Ora è stato confermato nello staff tecnico delle Rappresentative anche per la nuova edizione del Torneo delle Regioni, che si terrà dal 24 aprile in Emilia-Romagna.

Mister Fazio, per la terza volta sulla panchina della Rappresentativa. Come vivi personalmente il percorso di avvicinamento al Torneo delle Regioni?

L’obiettivo è quello di creare un’alchimia tra staff e squadra, che ci permetta esprimerci tutti al massimo e di godere appieno di tutte le emozioni insite in questa splendida attività. Ci piace “studiare” i ragazzi, individuare quelli più adatti ed allenare le loro capacità: non ha prezzo constatare la loro evoluzione.Personalmente, vivo questa fase di avvicinamento al TDR con molta serenità e voglia di fare. Ma anche con molta curiosità per l’uscita dei gironi.

Come stai impostando la preparazione in vista del Torneo delle Regioni?

Ci siamo basati sulle indicazioni generali date a tutto il gruppo delle Rappresentative. Fortunatamente abbiamo svolto, nel biennio precedente, più di 40 raduni, con quasi duecento atleti visionati negli stage e continuiamo a monitorare le partite dei campionati (anche di quelli regionali) e pertanto conosciamo a fondo i ragazzi del 2008 e del 2009. Vogliamo poi che la Rappresentativa del Lazio giochi un calcio a cinque di alto livello. Ci aiuteremo, come negli anni passati, anche con delle sedute video dedicate. Nelle ultime sedute, a ridosso della partenza, ci dedicheremo alla sfera affettiva.

Quali sono i principi su quali stai costruendo la tua squadra?

Anche quest’anno i principi che regolano la nostra attività sono semplicemente quattro. “Rispetto”: tra i ragazzi, nei confronti dello staff e verso ogni componente esterna del nostro sport, come genitori, arbitri e avversari e verso le cose. “Divertimento”: è il motivo per cui tutti noi partecipiamo all’attività e non deve mai mancare. Tale principio non va in contrasto e non è in antitesi con la cultura del lavoro. “Vietato darsi alibi”. Aspirando a far migliorare, sotto ogni profilo, i ragazzi, siamo costretti a levare loro le scusanti: così facendo miglioriamo costantemente il singolo giocatore e la squadra e creiamo la cosiddetta mentalità vincente, intesa come capacità di vincere i propri limiti. “Vietato mollare”, concetto spesso abusato da molti, quasi da renderlo stucchevole, ma che vogliamo diventi la parola d’ordine del gruppo, il valore aggiunto che ci potrebbe, come è accaduto, in passato, consentire delle piccole, o grandi, imprese sportive.

Ci presenti il tuo Staff?

Uno staff che lavora insieme già da due anni e confermato in blocco anche per questa avventura 2025. Nella scelta iniziale delle persone è stata data priorità allo spessore umano piuttosto che all’esperienza, amici con i quali condivido medesimi valori e principi di vita. Mai scelta fu più felice.

Luigi Cerchi, classe 1982, ricopre il ruolo di dirigente accompagnatore ufficiale e mette tutta la propria competenza organizzativa e gestionale. É uomo di rappresentanza nei rapporti istituzionali e con gli ufficiali di gara.

Flavio Di Stefano, classe 1988, è un collaboratore tecnico e si occupa anche della parte relativa alla preparazione fisica pre gara e del recupero post gara.

Marco Ninni, classe 1991, un amico che, da giocatore, ho allenato per oltre dieci anni e, successivamente, ho avuto come collaboratore nella Rappresentativa Femminile di calcio a 5 dell’Università di Tor Vergata, con la quale abbiamo conquistato il titolo nazionale a livello universitario. Marco è il mio più stretto collaboratore tecnico e ricopre il ruolo di viceallenatore.

Davide Liberati, classe 1993, un ragazzo che conosco molto bene, avendolo avuto, anche lui come giocatore, per tanti anni. In entrambe le stagioni, ha svolto in maniera impeccabile il ruolo di preparatore dei portieri.

Cosa ti senti di augurare, o di dire, ai giocatori che stanno affrontando il percorso di avvicinamento al TDR?

Ai ragazzi, in generale, dico che gli anni sportivamente più belli sono proprio quelli delle giovanili (che per definizione terminano proprio con l’under 17) in quanto spensierati e ricchi di sogni. Quindi suggerisco loro di godersi con la necessaria leggerezza, ogni emozione, positiva e negativa, che certamente arriverà durante tutto percorso di avvicinamento e di svolgimento di quello che è il Torneo giovanile più importante, più bello e più intenso a livello nazionale.