Capitani, o miei capitani…

0
2965
Marco Brancati
Stefano Iannotti insieme al vice presidente vicario Vincenzo Calzolari e al presidente Melchiorre Zarelli

 

Capitano in campo l’uno, capitano fuori l’altro. Personaggi diversi, praticamente all’opposto, avversari in campionato, uomini chiave nella Rappresentativa Regionale che ha conquistato l’Europa. Marco Brancati e Stefano Iannotti rappresentano l’esperienza, due “cervelli” prestati al calcio, che con il loro fosforo calcistico riescono sempre a fare la differenza.

Stefano Iannotti, che ha un biglietto da visita calcistico lungo una pagina di quaderno, la partita l’ha giocata a modo suo. Stando in tribuna (forzatamente) con il corpo, ma stando in campo, con i compagni, con la testa e il cuore. “Peccato ci sia stato quel problema burocratico”, si è rammaricato più volte. Ma sempre con un sorriso ampio sul volto, mai rabbuiato, sia pure dispiaciuto, per la costrizione. “Però è stata comunque una bella esperienza, di quelle che vanno fatte perché ti lasciano sempre qualcosa dentro. Certo, stare fuori in una partia di questo spessore e giocata in uno stadio così bello com’era quello di Firenze, dispiace sempre”.

Capitano non giocatore, l’hanno ribattezzato subito. Perchè lui, con il suo carisma e la sua esperienza, ha saputo prima cementare e poi caricare il gruppo di ragazzi che si è fatto squadra. “Devo dire che sul piano tecnico non c’è stata mai partita”, commenta Iannotti, “coccolato” da mister Rossi, dal Vice Presidente Vicario Vincenzo Calzolari e complimentato dallo stesso Presidente del Comitato Regionale Lazio, Melchiorre Zarelli. “Devo dire che i ringraziamenti ricevuti per essere comunque andato con la squadra a Firenze mi hanno fatto piacere. Segnale che non sono apprezzate soltanto le qualità tecniche in un calciatore”.

Già, le qualità. Che nella squadra del Lazio sono state tante. Al punto che la differenza in campo ha messo in evidenza una squadra che, qualcuno ha detto, potrà fare la sua bella figura anche in Europa. Quell’Europa che il capitano in campo, Marco Brancati, ha già conosciuto, quando da ragazzo (oggi che è trentenne) ha vissuto un’esperienza in Inghilterra. “Giocavo nelle giovanili e Chierico, l’ex calciatore della Roma mi notò in provino al Velodromo. Mi fece andare al Coventry City insieme ad un altro calciatore romano, Gallieri”, racconta il centrocampista del Fonte  uova, romano. Che poi racconta: “Iniziammo a giocare nella primavera del loro club e, qualche volta, facevamo qualche presenza anche nella seconda squadra della società, che giocava negli stessi stadi dove poi avrebbe giocato le gare della Premier League il Coventry. Erano partite affascinanti, con un clima e una ambientazione davvero speciali”.

Brancati è stata una delle sorprese della Rappresentativa di Maurizio Rossi. Il tecnico ha avuto così fiducia in lui da affidargli la fascia da capitano. “Bè, lo confesso, anche questa è stata un’esperienza che in quanto a fascino ha poco da invidiare alle altre. Al di là del bellissimo risultato che abbiamo conseguito, c’è forse stata la dimostrazione che squadre come queste possono avere un presente e un futuro. Sarebbe bello poter giocare più spesso insieme, magari organizzando qualche incontro contro club professionistici”.

Quei professionismo che Brancati ha soltanto sfiorato. “Quando sono tornato dall’Inghilterra sono andato a giocare a Rieti, in Interregionale. Poi c’è stata l’opportunità di andare ad Avellino, ma le cose non sono andate come dovevano e, allora, ho scelto di iniziare a lavorare e continuare a giocare a calcio per divertirmi”. Oggi, Marco oltre a fare l’impiegato, cerca di dare un importante contributo alla Fonte Nuova, che non ha iniziato il campionato in modo ottimale. “abbiamo cambiato allenatore, speriamo le cose possano migliorare. Credo che la qualità nei calciatori ci sia, ci manca soltanto qualche risultato per tirarci su di morale e iniziare una striscia positiva”.

Stefano Iannotti, che è uno dei punti forti del Grifone Monteverde, e Marco Brancati tra un anno potrebbero essere di nuovo compagni nella rappresentativa che inizierà a giocare le qualificazione per la fase finale dell’Uefa Regions’ Cup. “Lo spero, perché stavolta in campo voglio davvero esserci”, parola di Stefano Iannotti.