Silvio Crisari, tecnico della Rappresentativa Allievi di calcio a 5, un altro anno insieme al Comitato Regionale Lazio. Il rapporto è ormai consolidato…
“Sono contento di questo rapporto. Sentire il sostegno del Comitato al mio lavoro è il primo stimolo a far bene e ad avere la carica giusta da trasmettere ai ragazzi. Voglio ringraziare il Presidente Zarelli e il Responsabile del Calcio a Cinque regionale Pietro Colantuoni per la fiducia che mi hanno dato anche quest’anno”.
Come è andata la fase iniziale della preparazione al Torneo delle Regioni?
“I primi due mesi sono stati dedicati ad una intensa attività di scouting. Il Lazio è un territorio molto ampio e ad ogni ragazzo va data l’opportunità di giocarsi le sue carte. Finora abbiamo visionato 110 ragazzi, tra segnalazioni e nostre valutazioni, e con molto piacere ho potuto constare un significativo innalzamento della qualità del movimento in generale e dei singoli atleti in particolare”.
Ora partirete con la seconda fase?
“Che è quella dei raduni. Lavoreremo con un gruppo di 18 elementi, ma continueranno le attività di scouting, che ci permetteranno di inserire nel gruppo nuovi giocatori. Svolgeremo delle amichevoli con differenti gradi di intensità, così i ragazzi cominceranno a metabolizzare i concetti specifici che applicheremo nel corso del Tdr”.
Come stanno rispondendo atleti e società?
“La risposta è eccellente, sia sul piano dell’educazione personale che, soprattutto su quello tecnico tattico. Devo ammettere che anche quest’anno le risorse a disposizione sono ancora di altissima qualità. Anche le società sono molto partecipi e noto con molta soddisfazione che partecipano attivamente anche ai raduni. Il loro coinvolgimento rappresenta uno dei segreti del successo di queste rappresentative”.
Una valutazione sul sorteggio del girone
“I primi anni ponevo maggiore attenzione a questo aspetto. Poi, con l’esperienza ho compreso che il girone iniziale è semplicemente un “antipasto”, il bello arriva dopo. Incontreremo subito Trento e Toscana, che non sono teste di serie, ma questo significa poco. Prendere sotto gamba un impegno e sbagliare un approccio potrebbe compromettere l’intero torneo. In una competizione intensa come il Torneo delle Regioni è fondamentale non commettere l’errore di sottovalutare anche l’avversario sulla carta meno competitivo. Determinazione e concentrazione sono il segreto per arrivare sino in fondo”.
Dopo due vittorie consecutive come si arriva al tris?
“Vincere è difficile, ripetersi molto di più. Dopo questo fantastico back to back abbiamo però acquisito la consapevolezza che la strada che stiamo percorrendo è quella giusta. Per ripetersi di nuovo serve solo una cosa, avere fame! E noi ne abbiamo ancora tanta”.
Lei è anche anche CT della Norvegia. Un’esperienza da mettere in campo nel Torneo delle Regioni?
“Certamente, è un’esperienza che mi ha dato tre consapevolezze. La prima è che, più dettagli si curano e maggiori sono i risultati che si portano a casa; la seconda è di non pensare mai di aver raggiunto il tuo massimo; la terza è che lo staff è fondamentale. Per questo, sono orgoglioso di avere con me in Rappresentativa un gruppo di autentici professionisti. Per tutti cito Maurizio Anzini, che oltre ad essere un bravissimo preparatore dei portieri è dotato di una eccezionale professionalità. E’ un vero e proprio braccio destro, con il quale poter condividere ogni momento, anche quelli difficili perché sai che quando sei in difficoltà, lui c’e’ sempre”.
La sua valutazione sulla crescita del movimento giovanile a livello regionale.
“E’ un movimento che sta crescendo in modo esponenziale. Si vede dalla qualità dei ragazzi che arrivano ai raduni, dall’interesse che mostrano i tecnici e dai numeri che esprimono i campionati. Penso che ci sia comunque un significativo margine di crescita entrando nei dettagli delle metodologie di lavoro, partendo dalle categorie ancora più piccole”.
Cosa serve per far parte della rosa che porterà a Matera?
“Costruire una rosa di soli dodici elementi richiede la massima attenzione ad ogni particolare. Pertanto, la caratura tecnica o quella tattica non sono elementi sufficienti per la scelta: servono anche capacità per sopportare lo stress e per un recupero fisico veloce. Inoltre bisogna tener conto della regola che permette di convocare non più di due giocatori per squadra e delle necessità di avere coperti tutti i ruoli in modo omogeneo”.
Concentrazione e preparazione, d’accordo. Ma poi anche c’è altro.
“Sì, ci sono passione, determinazione, attenzione, consapevolezza, educazione, rispetto e tanta tanta voglia di divertirsi. Il divertimento è una delle chiavi dei miei successo. E chi ha partecipato con me ai precedenti torni lo sa. Il futsal è emozione e gioia, che dobbiamo trasmettere a chi ci vede. E state sicuri, che sarà così anche quest’anno”.