In occasione dell’avvio dei campionati, il Presidente del Comitato Regionale Lazio, Melchiorre Zarelli, ha voluto rivolgere un personale messaggio a tutte le componenti del calcio dilettantistico laziale. Ecco il testo:
[lts_dropcap type=”rounded” color=”black”]C[/lts_dropcap]on l’avvio ufficiale dei campionati di Eccellenza, Promozione e Juniores Elite, previsto nelle giornate di sabato e domenica prossime, desidero rivolgere il mio più caloroso saluto a tutte le componenti il calcio regionale del Lazio. Ci avviamo, insieme, a vivere un’altra stagione di calcio dilettanti, una componente che negli ultimi anni ha avuto un risalto e un’importanza sempre più rilevante, sia sul piano mediatico che su quello istituzionale.
Il Lazio si avvia a percorrere un altro passo del suo ultra centenario percorso di vita con lo spirito che da sempre lo anima, ossia lo spirito di chi, facendo leva su entusiasmo e passione, riesce a far fronte anche alle difficoltà più estreme. Quest’anno, come tanti altri, ci troviamo davanti una situazione sociale tutt’altro che rosea, alla quale con grinta e determinazione andiamo incontro con la certezza di far prevalere i nostri sani principi e la nostra grande forza morale.
Nell’augurare il mio più cordiale in bocca al lupo a tutti, dai dirigenti agli allenatori, dai calciatori agli arbitri, ritengo doveroso, da parte mia, ricordare che qualsiasi sarà il risultato che il campo vorrà e saprà esprimere, mai e poi mai, vadano dimenticate etica e correttezza, valori che devono essere alla base dei nostri insegnamenti in favore dei giovani e alla base della moralità con la quale i nostri giovani, e meno giovani, calciatori, scendono in campo ogni fine settimana e non solo.
Ritengo che parta proprio dai nostri campi, dalle nostre società l’esempio che deve essere seguito da tanti, se non da tutti. Un esempio che deve assolutamente rifuggere da parole e comportamenti quali razzismo, intolleranza e discriminazione. Sentire cori o insulti, leggere e vedere di comportamenti irrispettosi è la cosa peggiore che tutti noi possiamo raccogliere dai nostri campionati, ed è per questo che invito tutti voi a riflettere sempre, prima di lasciarsi andare a reazioni spropositate o fuori dal comune senso dell’opportunità. Un invito che rivolgo ai calciatori, ma che estendo anche, o forse soprattutto, ai dirigenti e ai tecnici, la cui età è innegabilmente più in linea con la responsabilità che deve essere sempre presente nelle nostre componenti.
Da parte nostra, oltre a questo pressante invito, posso assicurare una cosa: saremo a nostra volta inflessibili con chi sbaglierà sotto questo profilo, perché non vogliamo che dai nostri campi e dalle nostre società vengano fuori messaggi sbagliati e fuorvianti per chi, come me e spero tutti voi, crede ancora nel calcio dilettantistico come importantissima funzione sociale e non soltanto come puro aspetto ludico.
Melchiorre Zarelli