Saranno consegnate giovedì prossimo, 21 giugno, le Benemerenze regionali 2018. Nella splendida sala di Palazzo Chigi ad Ariccia, il presidente del Comitato Regionale Lazio consegnerà l’importante riconoscimento a 24 dirigenti di società che si sono distinti per la loro impagabile opera di crescita e sviluppo del calcio dilettantistico. “E’ il quindicesimo anno di fila che celebriamo uno dei momenti più belli del nostro Comitato Regionale, qual è l’assegnazione delle Benemerenze Regionali”, sottolinea il presidente del CR Lazio, Melchiorre Zarelli. “E’ una cerimonia che si rinnova di anno in anno con l’intento e la voglia, mai venuta meno, di rendere omaggio ai nostri principali attori, i dirigenti delle società che compongono e animano il nostro movimento. La Benemerenza Regionale vuole essere il segno più tangibile dell’apprezzamento che tutti noi, del Consiglio Direttivo del Comitato Regionale Lazio, nutriamo per i valori storici del nostro calcio. Valori che questi dirigenti fanno risaltare con il lavoro che quotidianamente svolgono all’interno delle vostre società”.
Insieme ai dirigenti di società, saranno premiati anche cinque dirigenti federali, che con la loro opera di volontariato, contribuiscono a mandare avanti la macchina organizzativa del Comitato Regionale. Quest’anno, il Consiglio Direttivo ha voluto anche premiare il giovane calciatore di classe 2000 che ha giocato il maggior numero di minuti durante l’appena trascorso campionato di Eccellenza. Il premio andrà a Francesco Capodanno, esterno del Colleferro originario della provincia di Frosinone. La cerimonia di consegna delle Benemerenze sarà anche un momento per ricordare Aldo Tedone, che è stato prima arbitro e poi assistente (ha diretto gare insieme al presidente Zarelli) in campo nazionale e internazionale, che sarà premiato alla memoria. “E’ una persona che in molti portano nel cuore, che conoscevo da tantissimi anni e che nel Comitato Regionale Lazio ha svolto il ruolo di Sostituto Giudice Sportivo con grande abnegazione e dedizione. Credo sia giusto ricordarlo in un momento di celebrazione di quanti operano, spesso all’oscuro, per portare avanti quell’opera sociale che ha il calcio dilettantistico”.