Il calcio a 5 del Lazio esce di scena dal Torneo delle Regioni. Il Veneto passa per 3 a 1 e il sogno dei ragazzi di Silvio Crisari si infrange contro una serie di eventi degni del peggiore romanzo dell’orrore.
Crisari, cos’ è successo? Davvero il Veneto è stato troppo forte per i nostri ragazzi?
“Magari fosse così. Oggi sarei dispiaciuto, ma me ne sarei fatto una ragione sportiva. Purtroppo il Veneto c’entra ben poco con la nostra eliminazione. Se analizziamo tutte le nostre partite, potete vedere che questa squadra è stata costruita per vincere alla distanza, quando le altre calano dal punto di vista atletico e sono costrette a far riposare gli uomini migliori. E anche questa volta stava andando nella stessa direzione. Alla fine del primo tempo eravamo in parità e eravamo pronti a giocarci la ripresa forti della nostra migliore condizione atletica e del fatto che chiunque dei nostri sarebbe sceso in campo non avrebbe provocato alcun calo di livello complessivo”.
Poi, cos’è successo?
“Che il secondo tempo è stato un vero incubo, di quelli che ce ne vorranno anni per dimenticarlo. Il nostro portiere si becca due cartellini gialli, almeno uno dei quali a mio parere molto discutibile, ed è espulso. Sulla superiorità numerica i veneti passano in vantaggio. Il problema è che non avevamo un altro portiere da mettere in campo, perché l’altro estremo difensore era stato espulso contro la Calabria per proteste, dopo la bagarre sul gol del 2-2 inspiegabilmente annullato dall’arbitro. Senza portieri abbiamo fatto di tutto, compreso il portiere di movimento, ma è stato inutile. Il terzo gol, su tiro libero, ha chiuso definitivamente la gara.
Resta però da dare un giudizio su questo Torneo delle Regioni…
“Rimane tanto rammarico, perché questa squadra era perfetta per puntare al titolo. Peccato che alcune interpretazioni disciplinari dei direttori di gara siano state troppo severe nei nostri confronti, perché ora probabilmente staremmo a fare altri discorsi. Anche se da sportivo accetto il verdetto del campo, torno a casa con la certezza che questa squadra poteva portare a Roma la coppa”.
Il torneo, dunque, non è da buttare via…
“Certamente. Questa edizione del Torneo delle Regioni ci ha visti protagonisti come non accadeva da anni e questo non può che farci piacere. Lo ripeto: questa squadra aveva le qualità per arrivare fino in fondo e non esserci riusciti è un dispiacere davvero grande. Avremmo voluto regalare un sorriso al nostro Rappresentante regionale, Pierto Colantuoni,che non è potuto essere con noi perché colpito da un grave lutto familiare e al quale io, lo staff e la squadra rivolgiamo le nostre condoglianze”.
Non aver voluto convocare gli “oriundi” resta comunque una scelta positiva…
“All’inizio, lo confesso, avevo avuto qualche perplessità. Poi, però, abbiamo giocato alla pari con formazioni che hanno fatto ampio uso di oriundi, dimostrando che i ragazzi di casa nostra non sono inferiori a nessuno e che possono giocarsela alla pari con tutte le altre formazioni. Oggi dico che è stata una ottima scelta, perché ci ha dato la giusta mentalità, quella di costruire il futuro con la programmazione e il lavoro, partendo dai più piccoli e strutturando lo staff tecnico in modo tale da avvalerci della collaborazione di professionisti appassionati e competenti”.
E adesso, cosa succede?
“Innanzitutto smaltiamo tossine dovute alla fatica e alla delusione, poi ci rimetteremo a lavoro. A giugno il Torneo delle Regioni per le rappresentative Allievi e Giovanissimi e il Lazio sarà il Comitato ospitante. Ci sarà da dare una mano a Francesco Viglietta e Salvatore e Corsaletti per ben figurare anche in questa competizione”.