Corre Andrea Durante. Corre per allenarsi, lui per primo; e corre per andare ad affrontare il suo primo Torneo delle Regioni. L’allenatore, al debutto nella guida di una Rappresentativa, ha preparato gli Allievi del Lazio, che da dopodomani, venerdì, si sposteranno in Abruzzo per giocare la 57.ma edizione del principale torneo giovanile. «Sarà una bella avventura, ne sono certo. Per me, che non l’ho mai vissuta in prima persona, ma soprattutto per i ragazzi, anche loro alla prima volta in questa manifestazione».
Si riparte, però, da un titolo italiano da difendere. Un trampolino di lancio che può diventare anche uno scivolo. «Sappiamo bene che l’asticella per me e questi ragazzi sarà alta, ma non ci spaventiamo, ci mancherebbe». Rispetto ad un anno fa, di quella vittoria è rimasta solo la coppa custodita nella stanza del presidente Zarelli. «Non c’è più nessun ragazzo di quella squadra vincente, visto il naturale ricambio generazionale. Ma sono convinto che abbiamo lavoro bene, che il gruppo è valido. D’altronde, la qualità dei calciatori del Lazio è risaputa».
Di sconosciuto, però, c’è il valore degli avversari, un’incognita per molti, per non dire per tutti. «E’ difficile capire quale sia il livello tecnico delle altre rappresentative, se non per qualche sporadica informazione. Però, pur conoscendo poco delle altre realtà, sappiamo che la Lombardia è una delle regioni più attrezzate sul piano giovanile. Dalla parte nostra, comunque, c’è l’ottimo lavoro che, a livello di club, hanno fatto e stanno facendo i tecnici delle nostre società».
Affrontarla subito, la Lombardia, può essere un vantaggio, o forse no. “A questo punto dirò la solita frase banale: bisogna affrontarle tutte, prima o poi. Ma purtroppo è vero. Per questo, ai ragazzi dico di andare in campo senza fare calcoli: devono pensare solo a giocare e a fare bene». Giocare bene con il 4-3-2-1 che all’occorrenza si trasforma in 4-3-1-2. «Conterà soprattutto la qualità tecnica, sulla quale confido molto. Abbiamo calciatori che sono in grado di dare una svolta alla partita con le proprie giocate. Le scelte della rosa sono state fatte anche in questa ottica».
Tre gare in tre giorni, almeno nella fase iniziale, significa un grande dispendio di energie. «Sì, ne siamo tutti consapevoli e per questo che abbiamo cercato di comporre un gruppo omogeneo, con giocatori intercambiabili tra loro, in modo da avere, appunto, un buon turn-over in questo torneo».