La prima volta è stata splendida, eccezionale, indimenticabile. Un evento che resterà nei ricordi per sempre. Sia quelli personali, che negli annali del Comitato Regionale Lazio, tornato sul tetto d’Italia con la squadra Allievi. Giuliano Giannichedda, invece, il Torneo delle Regioni ha significato un debutto doc come allenatore, perché al suo primo tentativo, alla guida di una squadra Rappresentativa, ma anche in senso assoluto, l’ex calciatore della Lazio ha subito fatto centro.
Ora, Giuliano in versione ct ci riprova. Non più alla guida della squadra allievi, ma di quella Juniores, che il presidente del Cr Lazio, Melchiorre Zarelli, ha voluto affidargli per dare continuità al lavoro svolto la scorsa stagione. “Ci presenteremo al torneo con soli ragazzi del 1995 – spiega Giannichedda – perché crediamo che sia giusto dare una chance di crescita e di valorizzazione ai nostri ragazzi quando sono ancora in questa fascia d’età, e non quando sono alla conclusione del loro ciclo di under 18”.
Il lavoro fin qui svolto da Giannichedda ha detto che la scelta operata la scorsa estate è stata giusta. “Al di là dei risultati scaturuti dal campo – sottolinea Giannichedda – c’è da dire che sia al torneo Karol Wojtyla che al Roma Caput Mundi ho visto un gruppo di validi ragazzi. Sia sul piano tecnico che comportamentale. Sono contento di quanto hanno fatto finora, sia di quelli che verranno con noi in Sardegna, sia di quelli che, purtroppo, abbiamo dovuto lasciare a casa. Devo dire che girando per i campi del Lazio, ho visto che di buoni giocatori non ne mancano davvero”.
Detto da un ex nazionale che nella sua carriera, tra le altre, ha vestito le maglie di Lazio e Juventus è un segnale di grande incoraggiamento per le società laziali, impegnate a lavorare alacremente sulla formazione dei ragazzi e che, a livello di club, negli ultimi otto anni hanno saputo raccogliere grandissimi risultati. “Speriamo di poter dare qualche bella soddisfazione anche al Comitato Regionale Lazio – si augura Giannichedda – Inutile dire che nessuno può promettere la vittoria, soprattutto in un torneo come il Regioni che propone tantissime incognite. Sono però convinto che possiamo fare bene, puntando a dare il meglio di noi stessi”.
Il Lazio non vince il Torneo delle Regioni dall’ormai lontano 1996, quando la coppia Iannone-Urbani (il primo ct, il secondo allenatore), riportò a casa Lazio il titolo italiano, poi sfiorato nel 2009 dalla rappresentativa guidata da Massimo Mutalipassi, fermata in finale. “I test che abbiamo sostenuto in quest’ultimo periodo – spiega Giannichedda – hanno messo in evidenza un buono stato di forma dei ragazzi. Ci siamo confrontati con altre rappresentative regionali e ne abbiamo tratto delle buone indicazioni. Personalmente non conosco le squadre che affronteremo nella prima fase, ovevro le rappresentative di Liguria, Molise, Piemonte e Calabria, ma di certo non le sottovaluteremo perchè sarebbe il nostro più grande errore”.
Nel Torneo Roma Caput Mundi, il Lazio ha messo in mostra un collettivo di spessore, una squadra più che una rappresentativa. “Ai ragazzi dico sempre che devono fare quello che sanno fare meglio nei loro club – rivela il ct – Non posso chiedere loro, in un periodo così breve, cose particolari sul piano tattico, sarebbe un errore. Ai ragazzi chiedo soltanto di stare in campo con accortezza, senza scoprirsi troppo”.
Non è un caso, dunque, se le squadre di Giuliano Giannichedda hanno proprio nel reparto difensivo il “pezzo forte”. La scorsa stagione gli Alleivi chiusero il torneo imbattuti e subendo una sola rete, in finale; nello scorso torneo Roma Caput Mundi, invece, l’imbattibilità si è accompagnata anche all’inviolabilità della porta, difesa da Mattia Placidi, uno dei portieri meno battuti di tutta l’Eccellenza.
Articolo pubblicato su Calcio Illustrato