Sesta volta da ct per Maurizio Rossi, il tecnico che più di altri ha legato il proprio nome a quello del Comitato Regionale Lazio. Per l’allenatore ciociaro, quello che va a iniziare in Sardegna è il sesto Torneo delle Regioni alla guida di una Rappresentativa Regionale. Un cammino lungo, molto lungo, quello intrapreso da Rossi, l’unico ct ad aver affrontato il torneo con tutte le rappresentative regionali di calcio a 11: da quella del calcio femminile, a quella juniores, passando per i Giovanissimi e, due volte, per gli Allievi.
Rossi, oltretutto, è al momento il commissario tecnico più titolato tra quelli che hanno guidato le Rappresentative Regionali. Nella sua “frequentazione” delle panchine del Cr Lazio, il ct ha portato in dote due titoli italiani: il primo arrivò nel 2007, quando Rossi fece crollare un muro, quello del calcio femminile, che mai aveva vinto il titolo italiano; il secondo nello storico torneo del 2011, giocato a Fiuggi per la prima volta in un unico concentramento, alla guida della squadra Giovanissimi.
“Il mio rapporto con le Rappresentative? Posso dire che è quasi simbiotico”, spiega Maurizio Rossi che in questa stagione è tornato alla guida della squadra Allievi. “Devo dire che allenare i giovani mi dà grande soddisfazione, e che le esperienze maturate anche con il calcio femminile, mi hanno formato sul piano professionale. Aver poi conseguito dei risultati importanti per il Comitato Regionale, è ovviamente una bella soddisfazione”. Anche se la gioia maggiore, un ct come Maurizio Rossi la raccoglie nel momento in cui un ragazzo passato per la sua squadra, spicca il volo verso il grande calcio. “E’ naturale che sia così, perché il nostro compito, al di là del risultato agonistico, è proprio quello di offrire ai nostri giovani un’opportunità per mettersi in mostra e giocarsi una chance per fare il grande salto”.
Una condizione che, però, in questa stagione ha creato qualche difficoltà al lavoro di Maurizio Rossi. “Abbiamo perso i pezzi per strada”, ammette il ct. “E se da una parte non può che farci piacere, dall’altra aver visto partire per squadre prof alcuni nostri giocatori nel mezzo della stagione, ha interferito nel nostro lavoro”. Il riferimento di Rossi è alle partenze di …… e ….., tanto per fare degli esempi. “Fatti i complimenti e un in bocca al lupo a questi ragazzi, ci siamo subito rimboccati le maniche per trovare i sostituti”, spiega ancora Rossi, che ha dovuto ampliare i raduni per visionare quei ragazzi che hanno lasciato il calcio laziale a gennaio. “Oltreutto, un paio di altri elementi si sono infortunati”, sottolinea Maurizio Rossi.
Al quale non piace fasciarsi la testa prima di essersela rotta. “Assolutamente. Mi dispiace di non poter portare in Sardegna una squadra ben collaudata, ma sono certo che i ragazzi che abbiamo selezionato sapranno darci quelle soddisfazioni che andiamo cercando”. Anche perché, la categoria Allievi è chiamata a difendere un titolo nazionale vinto la scorsa Primavera. “Quello che viene fatto l’anno prima, in questa categoria, conta relativamente. C’è un naturale ricambio dei giocatori che praticamente azzera il lavoro svolto la stagione precedente. Era accaduto con i miei ragazzi Giovanissimi, si ripete e si ripeterà ancora, com’è giusto che sia”.
La Rappresentativa Allievi è arrivata al Torneo delle Regioni con un curriculum agonistico di rispetto. “E’ vero, abbiamo affrontato e superato le migliori formazioni giovanili della nostra categoria, sia a livello regionale che nazionale. Ma questi risultati, pur gratificanti, sono azzerati da un torneo che si svolge in un arco di tempo molto ristretto, che impone gare a ritmo serrato. Ci sarà bisogno di una rosa completa, che sappia offrire soluzioni di ricambio per giocare una gara dietro l’altra in pochi giorni”.
Sul piano personale, Maurizio Rossi affronta il sesto torneo della sua carriera con un rinnovato entusiasmo. “Come potrebbe essere altrimenti? E’ una kermesse unica, che regala sempre emozioni nuove e particolari. Devo dire che ritrovarsi tutti insieme in un’unica città, dà sensazioni uniche, che servono molto sia a noi tecnici che agli stessi ragazzi, che hanno modo di vivere un’esperienza simile a quella che vivono i professionisti quando giocano le grandi competizioni internazionali a livello di nazionali”.
Parlare delle avversarie che la Rappresentativa allievi incontrerà in Sardegna è come giocare un terno al lotto. “Anche loro, come noi, ogni anno mostrano un volto nuovo, dcompletamente iverso da quello dell’anno precedente. Certo, Piemonte e Calabria hanno una buona tradizione calcistica al Torneo delle Regioni e, come Molise e Liguria, vanno prese con le dovute cautele a prescindere da quello che hanno fatto o meno nelle precedenti edizioni della manifestazione. E’ fin troppo ovvio dire che sarà importante partire con il piede giusto per non dover poi rincorrere una qualificazione problematica”.