Zaccardi: “Il Lazio tornerà a vincere”

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A sinistra, il ct delle Rappresentative del Lazio, Luciano Zaccardi
A sinistra, il ct delle Rappresentative del Lazio, Luciano Zaccardi

Il Torneo delle Regioni è ormai alle porte. Dal 23 marzo il Lazio, e tutti gli altri Comitati Regionali, inizieranno il tour de force con la voglia di riportare a Roma il prestigioso trofeo nelle categorie del calcio a cinque. Luciano Zaccardi, che nel 2011 ha raccolto l’invito del Presidente Zarelli di coordinare le Rappresentative Regionali di Calcio a cinque,  è il “motore” di un progetto globale  partito dalla valorizzazione dei vivai e dalla creazione di uno staff in grado di lavorare sul medio e sul lungo periodo. L’obiettivo dichiarato è quello di riconquistare quelle posizioni che ormai da troppi anni sfuggono alle formazioni laziali e che hanno visto solo la Rappresentativa Femminile conquistare la piazza d’onore in due delle tre ultime edizioni.

Zaccardi è carico e determinato. Non nasconde la soddisfazione di vedere il progetto consolidarsi giorno dopo giorno e lascia trasparire la speranza che l’edizione sarda del Torneo delle Regioni riservi importanti soddisfazioni ai colori regionali.

“La squadra più temuta del girone B? Siamo noi”, esordisce Luciano Zaccardi, senza scherzare troppo “Da anni la nostra regione vanta un ampio bacino d’utenza e la grande quantità di squadre ci permette di disporre di una possibilità di scelta maggiore rispetto a tante altre situazioni. Ovviamente ciò comporta anche seri svantaggi. I ragazzi da selezionare sono tanti e accade spesso che la rosa finale sia mutila proprio di quei talenti che non siamo riusciti a visionare. Per questo l’apporto con le singole società risulta determinante. Non è raro che alcuni calciatori dalle indubbie qualità siano trattenuti dai singoli club per disputare gare a livello regionale. Nonostante questi piccoli incidenti non smettiamo di esortare ogni società ad indicarci i ragazzi più promettenti per avere un quadro delle disponibilità tecnico tattiche più completo possibile.

Il gruppo di quest’anno ha preso finalmente una forma definitiva. Quindici giocatori, dodici di movimento e tre portieri. Lei pensa davvero che questi ragazzi possano ambire alla vittoria finale?

Il fattore determinante di questo gruppo è sicuramente il carattere. Personalmente credo che quando c’è la verace voglia di far bene, i risultati che si ottengono non possono  che essere buoni. Anche quest’anno il problema principale è stato la necessità di amalgamare giovani provenienti dalle esperienze più diverse per pareggiarne il livello e penso che i tecnici ci siano riusciti. D’altronde, basta osservare i risultati delle amichevoli. Il pensiero va al match disputato contro l’Atletico Ferentino di serie C1. In quell’occasione i ragazzi hanno disputato un primo tempo notevole che lascia ben sperare per le gare da disputare nel cagliaritano”.

E per quanto riguarda lo staff tecnico? Sappiamo che è stato Lei stesso a selezionare i mister per ogni categoria. Vorrei chiederle se ciascun allenatore ha soddisfatto finora le sue aspettative.

“Assolutamente si, a cominciare da Silvio Crisari, il tecnico della categoria Juniores. Silvio ha la peculiarità di formare sempre un gruppo molto unito e compatto, al cui interno vigono rapporti quasi familiari. È curioso che Silvio preferisce comportarsi come un fratello maggiore, piuttosto che assumere il ruolo di “padre” autorevole e severo. Ho invece ritenuto che un giocatore storico, con una vastissima esperienza come Salvatore Corsaletti, sia l’uomo giusto per guidare la Rappresentativa Allievi. Per quanto riguarda i Giovanissimi scelta è caduta su Francesco Viglietta, giovane laureato allo Iusm: l’unico obiettivo su cui non transigo è che non si facciano divertire i ragazzi. Sono molto soddisfatto anche di Mauro Caprari e dell’ottimo lavoro che sta svolgendo con la Femminile”.

Ho già avuto modo di sentire le opinioni di alcuni suoi colleghi ed è emersa la stessa preoccupazione di ogni anno: la presenza di stranieri nelle formazioni avversarie…

“Il Lazio punta sui suoi giovani e su un progetto a lunga scadenza. Un progetto che si pone come obiettivo principale quello di creare un consistente vivaio nostrano a cui attingere per formare una rosa competitiva. Presto questa idea avrà un corrispettivo con l’istituzione di una giovanile femminile. Siamo partiti con una sola rappresentativa, ma ci stiamo espandendo. L’inserimento di oriundi e stranieri? A questo proposito sono state tante e tante saranno ancora le critiche, ma la soddisfazione di crescere talenti tutti italiani per una futura nazionale non ha prezzo”.