Per una punta i gol sono il pane quotidiano. Tra l’attaccante e la rete c’è un rapporto speciale, quasi morboso. E non importa se si segni in serie A o in Terza categoria, se si è bomber tra i maschi o tra le ragazze. Lo sa bene, Melania Martinovic, 19 anni appena, ma già un curriculum calcistico rilevante per il mondo del calcio femminile. L’attaccante della Roma Calcio Femminile, squadra che guida la classifica del campionato di serie C insieme al Fiano Romano (38 punti per entrambe le squadre), è uno dei pilastri della Rappresentativa femminile di calcio.
“Con il mio ruolo è stato amore a prima vista – spiega Melania -. Per una punta i gol sono il nostro pane quotidiano, e solo gli attaccanti possono capirmi, e possono capire come ci si sente quando per un motivo o l’altro i gol non arrivano. Ci si demoralizza e l’unica cosa che può darti la forza di andare avanti e giocare con spensieratezza, è quella pala che si insacca nella rete”.
Segnare, giocare, fare squadra: ecco le motivazioni che la Martinovic trova nel calcio: “Correre dietro a un pallone sul rettangolo di gioco è un’emozione indescrivibile; vedere le determinazione e la voglia che le tue compagne mettono in campo per cercare di raggiungere la vittoria è qualcosa di impressionante. Tutte diamo l’anima in campo, e saremo disposte a far qualsiasi cosa per la nostra squadra, ed è proprio lì che si vede la forza di un gruppo, perché dentro quel rettangolo siamo come una famiglia, una grande famiglia, pronta a tutto, con un unico e ambizioso obiettivo, vincere”.
Arrivata nella Rappresentativa del Lazio due stagioni fa, quando militava nella Totti Soccer School, Melania ha iniziato il suo percorso sportivo nella pallavolo. “Ma il calcio era la mia passione e non ho saputo resistere alla tentazione e all’emozione che solo questo sport riesce a darmi. Mi sono quindi gettata in una nuova esperienza, con una squadra appena nata e con un gruppo giovanissimo, tutte ragazze di età compresa tra i 14 e i 18 anni, ma con un potenziale impressionante, perché ognuna di loro aveva una caratteristica che la rendeva così forte anche se di piccola età”.
Il debutto nel calcio è praticamente coinciso con il debutto con la Rappresentativa, avvenuto in un contesto importante, il Torneo delle Regioni organizzato nel Lazio: “Ricordo perfettamente ogni piccola sfumatura di quel torneo, era la 50.ma edizione e vissi delle emozioni fortissime. Il contesto di per se era già alquanto emozionante e stimolante, poi confrontarsi con tutte le regioni d’Italia è stato qualcosa di veramente bello. Quell’anno purtroppo arrivammo seconde, venimmo battute in finale dal Piemonte, squadra già campione d’Italia l’anno precedente. A mio avviso non eravamo inferiori a loro; anzi, ce la giocammo a viso aperto, senza paura, perché al contrario loro noi non avevamo nulla da perdere. Riuscimmo sin da subito a interpretare bene la partita, tant’è che passammo in vantaggio grazie ad un mio gol, frutto della collaborazione corale di tutte le mie compagne. Nonostante avessimo avuto l’occasione per raddoppiare e quindi mettere al sicuro il risultato non riuscimmo a concretizzare l’occasione e arrivò il pareggio del Piemonte, che ci spezzò le gambe, perché subito dopo passarono in vantaggio e lì la partita, nonostante la nostra reazione finì. Alla fine perdemmo 4 a 2.”
Per fortuna, anzi per bravura, l’anno dopo arrivò il riscatto, con il successo in Basilicata. “Questa è stata la nostra più grande soddisfazione, riuscire a vincere il torneo dopo cinque anni è stata una gioia unica”. Ora si riparte, con un’altra grande esperienza. “Rispetto all’anno passato sono cambiate parecchie giocatrici. Quattro dei punti di riferimento della squadra, come il capitano Michela Ciucci, i difensori Elisabetta Boccia e Giulia Trani e il motorino della squadra Serena Presutto, non potranno più partecipare per limiti d’età, ma nonostante questo non ci siamo demoralizzate. Anzi, devo dire che la squadra anche quest’anno è molto, ma molto competitiva”.
Gruppo rinnovato, tanti i volti nuovi. “Sì, ci sono ragazze che sono con noi la prima volta, ma che hanno già dimostrato di essere brave. Stiamo preparando questo torneo al meglio, abbiamo iniziato i raduni da fine novembre proprio per essere competitive e non deludere le aspettative. Siamo un gruppo molto unito, che si impegnerà per fare bene. Noi veterane aiuteremo le più piccole a superare l’emozione, soprattutto nella prima partita. Treasmetteremo loro la giusta determinazione ricordando il valore di ognuna di loro e mettendo bene in chiaro il nostro unico obiettivo: vincere”.
Le avversarie del primo turno sono tutt’altro che facili. Piemonte, Liguria, Calabria e Molise rappresentano ostacoli difficili. “Posso dire, anche a nome della squadra, che noi non temiamo nessuno. Sicuramente ci sono rappresentative molto competitive, e penso soprattutto a Liguria e Piemonte, ma non abbiamo paura. Piuttosto, dovrebbe essere il contrario, perché siamo noi le campionesse d’Italia in carica. Sono gli altri che devono aver paura, noi camminiamo a testa alta e non abbiamo intenzione di regalare niente a nessuno: entreremo in campo ogni volta con la giusta cattiveria, e la giusta determinazione e dimostreremo il nostro valore”.