Sei gol tutti insieme, non li aveva mai segnati nessuno. In Eccellenza sicuramente, ma anche nel campionato di Promozione, almeno nella sua forma moderna e di cui si ha documentazione, la “sestina” segnata da Francesco Pistolesi tre settimane fa, costituisce sicuramente un record. L’attaccante di Morolo, sua città natale anche all’anagrafe risulta essere nato ad Anagni dove c’è l’ospedale, le sei reti in … minuti di gioco, le ha realizzate all’Anitrella, nel derby vinto dal Ceccano 11-2 lo scorso 13 gennaio. “Quando incontri una squadra fragile com’è in questo momento l’Anitrella, è facile segnare tanto”, premette l’attaccante. Che poi rivela: ” Avrei potuto segnare anche altri gol, ma ad un certo punto ho detto basta, per non infierire troppo. Credo ci voglia una forma di rispetto anche per gli avversari più deboli”.
Parole da giocatore navigato, quelle dette da Pistolesi, che la sua carriera l’ha costruita proprio a suon di gol. A cominciare dai suoi esordi nel calcio dei grandi, avvenuto con il Sora, quando il club biancorosso era la terza forza del Lazio. Poi, la grande occasione con la Primavera dell’Udinese, nella stagione 1999-2000, quella che in prima squadra annoverava Giuliano Giannichedda (conterraneo di Pistolesi), Stefano Fiore, Roberto Muzzi, David Pizarro e Morgan De Sanctis. Ai margini della prima squadra, Pistolesi ha segnato dodici reti nel campionato Primavera, che però non sono bastate per la conferma.
Ecco, quindi, il ritorno a Sora (nel frattempo scivolato in serie C2) con cui vince un campionato pro e ottiene di nuovo la ribalta della serie C1. Pistolesi, però, ha ventuno anni e vuole giocare con continuità . Da qui la scelta di provare l’avventura con il Cervaro, appena salito in Eccellenza. e, l’anno dopo, con il Ferentino, con cui vince il suo primo campionato di Eccellenza; poi, va a giocare ad Alatri, con cui vive, a suo dire, “la migliore stagione perché segnai ventotto reti, il massimo che ho mai raggiunto in carriera”.
Bella e suggestiva è poi stata anche la stagione trascorsa a Morolo nel 2005-2006. La stagione della storica promozione in quarta serie del club biancorosso, mai salito così in alto, al termine dell’appassionante testa a testa con il Terracina, risolto dallo spareggio giocato allo stadio Flaminio di Roma e trasmesso, per la prima volta in assoluto, in diretta tv locale. “Aver vinto il campionato con la squadra del mio paese in quel modo, è un ricordo e una soddisfazione che restano per sempre scolpiti nella mente e nel cuore”, spiega Pistolesi.
Il salto in serie D, però, l’attaccante ciociaro non lo vive con la sua squadra, ma con il Ferentino dove però resta soltanto quattro mesi, prima fare la sua prima esperienza fuori provincia dopo il ritorno da Udine. E’ Aprilia che chiede a Pistolesi di aiutare il club a risalire la china, dopo la retrocessione d’ufficio decisa dalla Figc. Il salto di categoria non riesce alla squadra pontina, ma Pistolesi torna comunque in serie D, perchè viene chiamato da Paolo Tagliolini a vivere un’esperienza nuova.
E’ il Bassano Romano che lo porta ad allenarsi al Nord del Lazio, chiedendo all’attaccante l’esperienza (e i gol) per trascorrere senza patemi il debutto in quarta serie. La stagione, in cui ha come compagno di reparto Stefano Antonelli, un’altra icone del calcio laziale, a cui prova a contendere il titolo di re del gol della squadra: Antonelli chiude l’anno calcistico con 14 reti, Pistolesi con 12: botini niente male per un campionato nazionale com’è la serie D.
L’Eccellenza è però “la casa” di Pistolesi, che viene chiamato in un’altra grande piazza, quella di Latina, altro club che chiede aiuto ai suoi gol nel tentativo di rinascita dopo il fallimento della società . E’ destino, però, che Pistolesi debba dare il meglio di se quando gioca dalle parti di casa. Così, lasciata Latina nel dicembre del 2008, ecco il ritorno a Sora prima (le due stagioni vissute in Eccellenza con i bianconeri), l’esperienza (parziale) a Palestrina e il ritorno ancora a Morolo nell’anno della difficile retrocessione dalla serie D.
Lariano (anche qui solo per mezza stagione) e Civitavecchia costituiscono altre due tappe inedite per l’attaccante morolense. Che vince il suo terzo campionato di Eccellenza (con i nerazzurri tirrenici) e decide di tornare in provincia di Frosinone, giocando quattro mesi con il Monte S.Giovanni Campano, la scorsa stagione, e sei con il Segni. La scorsa estate, è arrivata la chiamata del Ceccano, che Pistolesi ha subito accolto. “Qui ho trovato una bella società . C’è un bell’ambiente e anche un ottimo tecnico”, dice Pistolesi.
Che, tuttavia, trova poco spazio tra i titolari. “E’ naturale, perché davanti ci sono due giocatori come Vano e Colafranceschi che vanno bene e segnano grappoli di gol. Io, oltreutto, ho dovuto fare i conti con qualche infortunio, anche se al tirar delle somme in quattro gare ho messo a segno otto gol. Per ora mi accontento di come stanno andando le cose”.
Se le sei reti segnate all’Anitrella – che migliorano il precedente record che apparteneva a Roberto Romagnoli che con la maglia dell’Almas andò a segno cinque volte in una partita – nella sua carriera Pistolesi ha avuto altri exploit. “Ricordo di aver segnato almeno quattro triplette, mentre ho davvero perso il conto delle doppiette messe a segno nella mia carierra”.
Carriera che già fa intravedere un bivio in fondo alla strada. “Quando smetterò? Tra quattro o cinque anni”, rivela Pistolesi, che poi aggiunge: “Dopo vorrei intraprendere la carriera di diessi e diggì per restare in questo mondo del calcio”. E scoprire, magari, altri Francesco Pistolesi.
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nato il 6 settembre 1981
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