Uso dei Social, il presidente chiede più attenzione

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Il presidente del Comitato Regionale Lazio, Melchiorre Zarelli, alla luce di alcune esternazioni comparse sui social da parte di tesserati (dirigenti, calciatori e tecnici) ha ritenuto opportuno richiamare l’attenzione sul corretto dei social per evitare di incorrere in sanzioni disciplinari. Ecco il testo della comunicazione pubblicata sul Comunicato Ufficiale:

“Cari Dirigenti, negli ultimi tempi è stato registrato un uso sempre più frequente dei Social da parte di dirigenti, tecnici e tesserati delle società appartenenti al Comitato Regionale Lazio, attraverso i quali sono stati diffusi commenti denigratori che vanno al di là della libertà d’espressione e che sono sconfinati nelle offese verso altri tesserati, arbitri o componenti federali.
Ribadendo il rispetto e l’apprezzamento, da parte del Comitato Regionale Lazio, per la libertà di espressione, si ritiene comunque opportuno richiamare l’attenzione delle società e dei loro tesserati al rispetto delle comuni regole di buona educazione e del buon senso per garantire un confronto civile, sul web come nella vita.
Si richiama pertanto l’attenzione anche sulle conseguenze disciplinari che sul piano sportivo i comportamenti denigratori e offensivi possono portare ai tesserati Figc, i quali sono tenuti al rispetto del comma 1 dell’articolo 1 bis del Codice di Giustizia Sportiva, che stabilisce: “Le società, i dirigenti, gli atleti, i tecnici, gli ufficiali di gara e ogni altro soggetto che svolge attività di carattere agonistico, tecnico, organizzativo, decisionale o comunque rilevante per l’ordinamento federale, sono tenuti all’osservanza delle norme e degli atti federali e devono comportarsi secondo i principi di lealtà, correttezza e probità in ogni rapporto comunque riferibile all’attività sportiva”.
Si invitano le società a diffondere, ai propri tesserati, il contenuto del presente messaggio per garantire un corretto e sano rapporto di comunicazione ed evitare, come detto sopra, il ricorso a segnalazioni alla Procura Federale dei comportamenti scorretti”.