Campioni si nasce e lo si diventa pure. Ma forse lo si può anche rinnegare. Come vorrebbe fare Cristian Giuffrida, attaccante del S.Maria Mole, grande protagonista della seconda parte del campionato della squadra castellana, prima in classifica del girone A dell’Eccellenza. Cristian, nelle ultime tre domeniche è sempre andato in gol, sostituendosi al compagno di squadra Pietro Petrangeli (dodici gol in quattordici gare) nelle copertine dei giornali. Nonostante i problemi avuti alla caviglia, l’ex protagonista di Campioni, la trasmissione televisiva di Italia 1 che a metà degli anni Duemila propose, per la prima volta, un reality sul calcio, è vicino a superare la fatidica quota in doppia cifra.
Il meglio del suo essere attaccante, Giuffrida l’ha dato ad Anzio, quando riuscì a mettere a segno diciassette reti in una stagione. Un bottino super per lui che sì è attaccante, ma è una seconda punta che riesce a far fare i gol ai compagni di squadra.
Sulla via Appia, dov’è arrivato questa estate, Cristian ha riscoperto voglia di giocare e di segnare, in una squadra che non era partita certo per vincere il campionato. E che, invece, si trova lassù a guardare tutti dall’alto verso il basso.
“Devo dire che la società è stata brava a mettere insieme un gruppo di giovani, diventati amici oltre che compagni di squadra. Un gruppo amalgamato da Milazzo e Forte, che sono po’ i padri di questa formazione, poiché più anziani di noi”.
Una rosa costruita per arrivare alla salvezza, e che invece è lì a sognare la quarta serie, traguardo storico e forse non pensabile per un frazione del Comune di Marino com’è Santa Maria delle Mole, oltretutto appena ritornata in Eccellenza dopo alcuni anni di assenza.
“Alla base di questo straordinario momento – spiega Cristian – c’è il lavoro e il sacrificio di tutti. Giochiamo con moduli variabili alle caratteristiche degli avversari. Il mio momento felice è anche merito dell’intesa che c’è con Petrangeli, con cui mi integro molto bene lì davanti perché lui è più finalizzatore di me”.
Chiuso il girone d’andata in testa, c’è ora da percorrere un ritorno che, anche per via delle liste di trasferimento suppletive, potrebbe avere altri connotati.
“Ora siamo lì in alto e l’appetito, come si dice, vien mangiando. Quindi, perché non provarci e sognare? Siamo però consapevoli che ci sono formazioni che hanno una rosa con maggiori ricambi e risorse societarie superiori alle nostre, come Rieti e Fregene. Però siamo lì e ce la giocheremo domenica per domenica cercando di arrivare fino in fondo davanti a tutti”.
Anche se non ama ricordare l’esperienza con il Cervia, a Giuffrida quegli anni hanno portato in dote un campionato vinto, poi bissato con la maglia dell’Anziolavinio.
“Bè, se è vero che il proverbo dice che non c’è due senza tre, non mi dispiacerebbe fare tris con il S.Maria Mole. Se dovesse arrivare, sarebbe sicuramente la vittoria più bella perché inaspettata”.
A guidare la squadra castellana c’è Diego Leone, un tecnico che Giuffrida apprezza in modo particolare perché “in pochi mettono in risalto le sue qualità umane e tecniche, che sono migliori di quelle di tanti altri”.
Dietro alla squadra, però c’è anche un supporto societario di spessore, com’è giusto che sia. “Qui ho trovato gente magnifica, che merita le soddisfazioni che stanno arrivando. Siamo come in una famiglia dove ognuno svolge il proprio ruolo in funzione degli altri. Se ora sono in questa squadra lo devo al direttore sportivo Giorgio Tomei, una persona preparata e competente che ha creduto in me”.
Anche se di “Campioni” non ama parlare, con alcuni di quei ragazzi è rimasto in contatto. “Sì, è vero, mi sento con Russo, che sta giocando nell’Entella, e con Emanuele Morelli, che si trova a Terracina”. E con il quale, chissà, tra qualche mese potrebbe dividere un altro successo, perché Morelli sta contribuendo, sia pure da qualche settimana soltanto, a tenere al vertice del girone B il Terracina, club nel quale, qualche anno fa, è passato pure Giovanni Conversano, altro “attore” di C