Antonio Macidonio (a destra) con il dirigente accompagnatore Fernando Arcese

Arriva un’altra prova doc per la Rappresentativa Allievi del Comitato Regionale Lazio. La squadra guidata da Antonio Macidonio, ha vinto anche l’amichevole giocata a Ferentino contro gli Allievi Nazionali del Frosinone. “Al di là dl risultato, mi ha confortato molto la prova della squadra”, spiega il tecnico, particolarmente soddisfatto di come si sta svolgendo la fase di avvicinamento al Torneo delle Regioni, in programma dal 28 maggio al 4 giugno in Calabria.

Il gruppo degli Allievi è praticamente formato, salvo integrazioni o defezioni dell’ultima ora. «In linea di massima, continueremo a lavorare sui ragazzi che sono arrivati fin qui», ammette Macidonio, che vuole comunque tenere basso il livello dell’entusiasmo per non alimentare facili trionfalismi.«E’ vero che queste vittorie aiutano il gruppo a prendere consapevolezza dei propri mezzi e delle proprie possibilità, ma è bene ricordare a tutti che il vero banco di prova di un anno di lavoro sarà solo il Torneo delle Regioni. Lì, le gare sono ravvicinate e ci vorrà un’attenzione e una determinazione diverse da quelle viste nelle amichevoli».

A confortare gli osservatori, oltre ai risultati, anche il gioco espresso dalla Rappresentativa. «Io posso solo dire che stiamo lavorando bene, che i ragazzi rispondono nel modo giusto e dimostrano di avere una gran voglia di far parte della rappresentativa». Rappresentativa che ora si fermerà una ventina di giorni.«Sì, vogliamo evitare di sovrapporci alle finali di categoria, che si svolgeranno nelle prossime settimane. Sacrificando un po’ il nostro lavoro, e anticipandolo un po, vogliamo evitare che la rappresentativa diventi motivo di intralcio nel cammino di questa o quell’altra società», fa sapere Macidonio, che riconvocherà i suoi ragazzi l’11 maggio, per un altro test amichevole (forse il penultimo se il calendario consentirà altri appuntamenti).«Vediamo quale sarà l’avversario. Forse la Lazio, se gli Allievi nazionali saranno disponibili, oppure un altro club professionistico. L’avversario dovrà comunque essere di livello perché la nostra asticella di difficoltà, arrivati a questo punto, deve essere alta».