La soddisfazione si legge nei suoi occhi, nel momento in cui Pietro Colantuoni, Responsabile Regionale del calcio a cinque del Lazio posa, orgoglioso, accanto alla coppa dei campioni d’Italia, vinta dalla Rappresentativa Giovanissimi al Torneo delle Regioni. L’unico titolo che mancava al palmares del calcio a cinque del Lazio. «Ora, grazie all’impresa dei ragazzi di David Calabria abbiamo completato la nostra bacheca».
Soddisfatto quindi dell’andamento del Torneo?
«Più che soddisfatto. Anche in questa occasione il Lazio ha dimostrato di essere tra le Regioni leader in questa disciplina. Siamo stati l’unica Regione, infatti, in grado di portare quattro squadre su quattro in semifinale e, con un pizzico di fortuna in più, forse la cCoppa dei Giovanissimi non sarebbe stata l’unica ad arrivare a Via Tiburtina».
Due semifinali perse ai calci di rigore
«Purtroppo la dea bendata non ci ha assistito. I rigori sono sempre una lotteria e non si può imputare nulla ne’ ai ragazzi, ne’ tantomeno allo staff. Tutti hanno dato il massimo e il fatto che le rappresentative Juniores e Femminile siano uscite imbattute dal Torneo la dice tutta sul valore e sull’impegno delle due squadre».
Organizzazione all’altezza della situazione?
«Devo ringraziare e devo fare i complimenti sia al Comitato Organizzatore della Val D’Aosta per l’ospitalità e la qualità delle strutture, ma, soprattutto a tutti i componenti della nostra delegazione, ottimamente coordinata da Marco Tosini. Con piacere ho ricevuto i complimenti per il comportamento dei nostri ragazzi che, prima di essere campioni sul campo, sono stati campioni di comportamento e di educazione. E, permettetemi, a questi livelli, è forse più importante di alzare una coppa al cielo».
Un “bravo” a tutti, quindi?
«Assolutamente si. Sono orgoglioso di rappresentare una regione assolutamente di primissimo livello nel panorama del futsal italiano. I tecnici hanno svolto un ottimo lavoro, arrivando alla fase finale con ragazzi preparati e motivati. Nel femminile Tiziana Biondi ha confermato l’ottimo piazzamento ottenuto da David Calabria nella scorsa edizione, uscendo solo ai calci di rigore. Salvatore Corsaletti ha trasferito la sua mentalità vincente al gruppo, portando anche nella categoria superiore tutta la sua esperienza e la voglia di vincere. Entrambi, con un pizzico di buona sorte in più si sarebbero potuti giocare le loro chances in finale. Peccato. Un complimento particolare va, ovviamente, alle due finaliste. Per Silvio Crisari è mancato solo l’ultimo colpo di reni per arrivare a dama».
Quello che hanno avuto i Giovanissimi…
«Per Calabria, il titolo italiano è stato il meritato coronamento di un lavoro partito da lontano, dove valori tecnici e umani si sono fusi per arrivare alla conquista dell’unico titolo italiano che ci mancava e, proprio per questo, fonte di ancora maggior soddisfazione».
Il settore giovanile del Lazio si dimostra quindi competitivo a tutti i livelli?
«Abbiamo dimostrato di non essere secondi a nessuno in questo settore. Anzi, non si debbono dimenticare tutti quei ragazzi e quelle società che, con la loro presenza agli stage di selezione, hanno dato il loro contributo fondamentale al raggiungimento di questi ottimi risultati. Voglio sottolineare che non è stato un successo da attribuire a un ristretto gruppo di giocatori, tecnici e dirigenti, ma è il successo di tutto il movimento del futsal laziale, con in testa il presidente Melchiorre Zarelli che ha dato l’impronta vincente a tutto il progetto».