Paola, l”araba fenice” del futsal laziale

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Paola Marcone è sicuramente tra le First Ladies del Futsal regionale. Dirigente grintoso e determinato, Paola è riuscita in quello che lei stessa definisce “un piccolo miracolo sportivo” a riportare in soli tre anni una sua squadra nella Serie A nazionale, ripartendo dall’inizio dopo la fine del sodalizio con la Virtus Roma.

Paola, da dove nasce la tua passione per il Futsal?

“Fin da bambina ho vissuto in mezzo al calcio. Mio padre aveva una Società di calcio e io l’ho sempre seguito. E’ stato quindi naturale iniziare a giocare e, quando è venuto il momento di appendere gli scarpini al chiodo, il desiderio di creare un club di calcio femminile tutto mio.”

E’ più semplice o più difficile costruire una Società di calcio femminile, rispetto ad una maschile?

“E’ sicuramente più difficile, se non altro per una questione di numeri. Su cento maschietti, novantanove giocano a calcio, mentre per le ragazzine ovviamente non è così. C’è voluta tutta la mia passione, e quella delle persone che intorno a me hanno creduto in questo progetto, per riuscire a diventare una realtà importante sul territorio di Ciampino.”

C’è differenza di trattamento per un dirigente donna da parte degli organi di informazione o, più in generale, da parte degli addetti ai lavori?

“Sinceramente, no. Ho sempre avvertito la stima da parte del mondo del calcio a cinque, a partire dal Comitato Regionale a tutti i miei colleghi presidenti. In ogni caso, ritengo di avere una personalità abbastanza forte da non temere confronti con nessuno e da potermi confrontare alla pari con tutti.”

La tua esperienza è un po’ come quella dell’Araba Fenice. Dopo la fine del percorso con la Virtus Roma hai ricominciato da capo e hai riportato la tua squadra in Serie A. Una scommessa che pochi pensavano che fossi in grado di vincere?

“Francamente debbo dire che neanche io pensavo di raggiungere traguardi così importanti in un lasso di tempo così breve. Dalle ceneri di dell’esperienza con la Virtus Roma siamo riusciti in soli tre anni a compiere un piccolo miracolo sportivo senza il supporto di nessuno. E di questo, modestia a parte, voglio darmene un pizzico di merito. Abbiamo dimostrato di essere brave sul campo, ma anche a livello di gestione e di organizzazione.”

Un successo che si basa anche sulla creazione del Settore Giovanile. Quando ne parli, ti si accendono gli occhi.

“Non è stato semplice. Abbiamo iniziato nel 2000, nell’impianto di Via Cagliari e mi ricordo che all’inizio eravamo con solo due/tre bambine. Ci abbiamo creduto, abbiamo perseverato, siamo andate nelle scuole, abbiamo fatto volantinaggio. Oggi siamo una realtà. L’obiettivo resta quello di portare le nostre ragazze a calcare i palcoscenici più importanti del Futsal femminile. Ragazze come Pomposelli, Guercio, Muzi sono passate per il nostro Settore Giovanile e oggi qualcuna è pure arrivata a vestire la maglia azzurra della Nazionale.”

Il Futsal in rosa è anche sociale. Come vivi questo aspetto all’interno della tua società?

“L’aspetto sociale è per noi fondamentale. Accanto alle ragazze più brave c’è ne sono forse di meno dotate tecnicamente, ma che, comunque, hanno la possibilità di far parte di un gruppo importante. Di questo ce ne sono grate anche le famiglie che apprezzano l’attenzione che abbiamo anche per chi, giocoforza, gioca un pochino di meno rispetto alle più brave. Il nostro è un ambiente che è, principalmente, una scuola di vita sana e sicura.”

Quali sono gli obiettivi che Paola Marcone si è fissata per i prossimi anni?

“Divertirmi, divertirci, sempre. Fare tutto con il sorriso sulle labbra, dando il massimo sulla base della propria esperienza, ma soprattutto continuare a divertirsi. In un contesto come il nostro, basato esclusivamente sul volontariato, il piacere di portare avanti il nostro progetto è l’unico modo per andare avanti con entusiasmo e passione. Qui siamo tutti appassionati, non ci paga nessuno e se non c’è almeno il divertimento è finita!”

Per concludere la nostra chiacchierata, qual è il messaggio che Paola Marcone lancia a tutte le donne che fanno sport?

“Fate sempre più Calcio a cinque, perché è uno sport bello. Auguriamoci che anche le nostre figlie possano calcare i campi del nostro Settore Giovanile e un “Forza!” a tutto il Futsal femminile.”