Colleferro-Cassino, la storia in coppa

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E’ una delle finali più “vecchie” della storia del calcio laziale. Tra due club che hanno fatto la storia del movimento dilettantistico regionale. Colleferro e Cassino 1924, finaliste mercoledì mattina a Latina della finale regionale della 49.ma edizione della Coppa Italia d’Eccellenza rappresentano due pezzi del centenario cammino dell’attività deò Comitato Regionale Lazio. Due club che hanno conosciuto i fasti del professionismo, ma anche i dispiaceri di discese rapide e dolorose.

Il Cassino, nato nel 1924, è passato attraverso alcune trasformazioni, generate da difficoltà e cirisi societarie. Il Colleferro, nato nel 1937 (ma alcune testimonianze riportano una presenza di società di calcio agli inizi degli anni Trenta) ha vissuto una fase risorgimentale, dopo le glorie vissute negli anni ’50, che hanno portato il club rossonero a sfiorare in un paio di occasioni almeno, la promozione in serie B.

Il Cassino ha nel suo palmares il successo nella coppa Italia della stagione 85-86, con una finale che non era regionale, ma nazionale) vinta contro il Formia in una gara giocata a Viareggio. Il club cassinate ha anche vissuto il dispiacere di una finale persa, contro il Montebelluna, sempre a livello nazionale. Il Colleferro, invece, ha vinto uno Scudetto Dilettanti (54-55) ed ha in bacheca due coppe Italia: una di Promozione e l’altra di Eccellenza, unico club laziale ad aver centrato l’accoppiata. In fatto di delusioni, anche il Colleferro ha pagato il cosiddetto dazio, quando ha visto festeggiare il Santa Marinella nella sua prima finale di coppa Italia disputata, al sorgere degli anni Duemila.

Nel Colleferro che ha vinto la precedente finale di coppa, ci sono ancora tre calciatori: Matteo Amici, Pierluigi Moriconi e Alessandro Salvagni, con quest’ultimo che segnò anche il primo dei due gol della finale vinta contro l’Atletico Boville Ernica.

A dirigere la finale sarà l’arbitro di Albano Laziale, Alberto Caciotti, che sarà coadiuvato dagli assistenti Marco Bianchi di Roma 2 e Mirko Lilli di Viterbo.