A Colleferro torna il derby di C5

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Il tecnico Paolo Forte (foto società)
Il tecnico Paolo Forte (foto società)

Dopo anni di anonimato, torna il Derby a Colleferro tra due squadre che non nascondono importanti aspirazioni di classifica. Il Città di Colleferro guida il Girone C, imbattuto con otto vittorie e un pareggio in nove gare disputate, e la Forte Colleferro che, dopo una partenza difficile, ha collezionato sette risultati utili consecutivi (tra campionato e coppa) con sei vittorie all’attivo e un pareggio “pesante†in casa della Virtus Aniene. E’ il tecnico della Forte Colleferro, Paolo Forte, a fare il punto della situazione.

Mister, finalmente è Derby!

“E’ una gara che tutta Colleferro sportiva meritava. Dopo essere stata per anni il punto di riferimento del Futsal, Colleferro negli ultimi tempi era caduta un po’ nell’anonimato, e deve essere motivo di soddisfazione per tutti che due squadre della città ambiscano a ritornare nella massima serie regionale. E’ una vittoria per le due società, ma anche per tutto lo sport di Colleferro e per i tanti appassionati che amano questa disciplina”.

Uno scontro tra due modi diversi di intendere il Futsal?

“Più che usare il termine “scontroâ€, è più corretto parlare di confronto tra due progetti e, ovviamente, tra due squadre. Devo fare i complimenti alla Presidentessa Michela  Allegrini, a Massimiliano Fiorentini  e ai loro collaboratori, per aver messo in campo una formazione di tutto rispetto – e la classifica lo sta a dimostrare – fatta per vincere subito. Noi abbiamo un’altra concezione, quella di costruire una squadra competitiva partendo dai giovani che provengono dal nostro vivaio, dando loro modo di crescere e diventare giocatori di Futsal”.

Ma, allora Mister, chi vince domani?

“Loro sono indubbiamente i favoriti, ma vinciamo  noi , perché, come dice lo stesso Fiorentini,  “La Forte Colleferro sta crescendoâ€.

La Forte, viene da una striscia positiva di sette gare, con sei vittorie, due delle quali in Coppa. Che è cambiato rispetto alle prime giornate di Campionato?

“Abbiamo pagato lo scotto del salto di categoria. In C2 non esistono gare facili o squadre materasso. Bisogna mantenere la concentrazione al top per tutti i sessanta minuti. E anche per far quello ci vuole allenamento e impegno. Abbiamo lasciato per strada punti importanti per aver sbagliato un tiro libero o un calcio di rigore. E poi, non dimentichiamolo, per motivi diversi non abbiamo potuto far conto su tre dei quattro rinforzi arrivati in estate (Colaceci, Santia e Giorgi), visto che il solo Valenzi sta giocando con continuità. E’ rimasto il gruppo che ha fatto molto bene lo scorso anno in Serie D e che si sta ripetendo anche nella categoria superiore”.

Soddisfatto quindi dello stato di forma della squadra?

“Chi mi conosce sa che io non sono mai soddisfatto e che pretendo sempre il massimo dai miei giocatori, ma posso dire che seguo con piacere il percorso di crescita dei miei ragazzi, che mi riempie di orgoglio e del quale devo ringraziare anche gli altri componenti dello staff tecnico, in particolare Dario Pisani, con i suoi collaboratori Matteo Liverani e Franco Pecora e Fabio Spinetti per la preparazione dei portieri. Dopo un avvio un po’ faticoso, la squadra si è adattata ai metodi di allenamento di Dario e adesso la forma fisica sta raggiungendo i risultati che ci aspettavamo. Siamo quindi pronti ad affrontare nel migliore dei modi sia la partita di sabato che quelle che seguiranno”.

Dove può arrivare questa squadra?

“Se guardiamo le carte d’identità, sicuramente lontano. Siamo una squadra composta da giocatori nati tutti, se escludiamo Lorenzo Tetti, classe 1988, il “vecchietto†del gruppo, dal 1990 in avanti, con un gruppo significativo di Under 21. I margini di miglioramento sono quindi enormi. Potenzialmente sono giocatori che hanno davanti almeno altri quindici anni di carriera sportiva. Per questo il nostro investimento principale è quello di poterli fare allenare tutti i giorni con a disposizione uno Staff tecnico formato da autentici professionisti. Non a caso anche dalla Serie A ci guardano con attenzione. Il fatto che alcuni prodotti del nostro vivaio come Afilani, Ciafrei, Orefice e Lorenzo Forte oggi indossino la maglia della Lazio, è la migliore dimostrazione della bontà del nostro progetto, che consente di crescere sia collettivamente che individualmente”.

A proposito di vivaio, ti troverai davanti alcune tue vecchie conoscenze, come Rossi, Sinibaldi, Manni, Trombetta…

“Sono giocatori importanti e bravi ragazzi con i quali abbiamo condiviso, anche recentemente, un percorso comune, poi ciascuno è stato libero di fare le scelte che riteneva più opportune. Per me i migliori sono sempre i miei “ragazzini terribili†come li chiama qualcuno. Gli altri sono solo avversari da affrontare e, possibilmente, da battere”.

Che messaggio vuole lanciare Paolo Forte alla vigilia del derby di Colleferro?

“Innanzitutto che giocatori in campo e tifosi sugli spalti regalino, e si regalino, un bel pomeriggio di sport. In una stracittadina è comprensibile la tensione emotiva e la voglia di fare bella figura, ma tutto deve rimanere nei limiti di una sana rivalità e, soprattutto, del rispetto reciproco. Sia sul terreno di gioco che fuori, il rispetto deve rappresentare il filo conduttore di ogni partita di calcio. Nello sport non esistono nemici, ma solo avversari da affrontare e, come dicevo prima, possibilmente da battere. Ai miei ragazzini dico che se giocano come hanno fatto dalla trasferta di Genzano ad oggi, e mantengono la giusta concentrazione, sono sicuramente in grado di ottenere un risultato positivo. Le gare si vincono con la testa, con le gambe, con il cuore e anche con un pizzico di fortuna. E poi, vuoi mettere la soddisfazione di sfottere Michela e Massimiliano fino al derby di ritorno?”