E’ andato in scena il consueto incontro arbitri-allenatori-calciatori che, quest’anno, ha visto la numerosa partecipazione dei club di Eccellenza e Promozione. Quello trascorso all’hotel Duca d’Este è stato un pomeriggio di confronto tra le principali componenti del movimento calcistico regionale, che ora più che mai hanno il comune obiettivo di condividere la massima collaborazione, in campo e fuori, per rendere il calcio dilettanti sempre più di alto livello.
Il presidente del Comitato Regionale Lazio, Roberto Avantaggiato, nell’aprire i lavori ha annunciato una novità importante in vista dell’attuale stagione sportiva: “Il club che vincerà il premio disciplina, in ogni categoria, non pagherà il diritto di iscrizione dell’anno successivo. Un incentivo per far sì che il premio disciplina consenta ai club di avere dei vantaggio consistenti, oltre ai valori che tale riconoscimento implica”.
Successivamente, come introduzione al momento di confronto tra CRA e società, ci sono stati i preziosi contributi del presidente AIAC Sergio Roticiani e del responsabile regionale AIC Pasquale Mauriello. L’analisi più profonda, e dibattuta, è poi ovviamente state quella del presidente del Comitato Regionale Arbitri del Lazio Francesco Massini il quale, insieme ai membri della sua commissione, ha spiegato alcune dinamiche che contraddistinguono l’operato arbitrale, in campo e fuori, analizzando insieme a calciatori, allenatori e quadri dirigenziali alcune situazioni di gioco. Offerta anche la disponibilità ad un approccio con meno tensione per creare un dialogo costruttivo.
Il confronto tra alcuni dirigenti di società e calciatori e allenatori di Eccellenza (tra i più “pressanti” si sono segnalati gli interventi della W3 Maccarese, dell’Unipomezia e del Centro Sportivo Primavera) alla fine è stato apprezzato sia dalla componente Aia che dai dirigenti, calciatori e allenatori presenti, con il presidente del Cr Lazio che a conclusione dei lavori ha ribadito con forza e determinazione che il Lazio respinge decisamente l’etichetta di regione calcisticamente violenta. “Non possiano negare che ci siano stati eccessi, ma i numeri evidenziati dall’Osservatorio arbitrale non tengono conto dell’elevato numero di gare che si giocano nel Lazio. In percentuale non c’è cattiveria superiore ad altre realtà italiane”.