Cari amici, buon anno. Buon 2024.
Attraverso queste parole voglio esprimere il mio piu’ caloroso augurio, e quello del Comitato Regionale Lazio, a tutto il movimento calcistico regionale. L’augurio che l’anno che inizia oggi sia foriero di serenità e gioie, nella speranza che i prossimi giorni possano portare sorrisi e soddisfazioni a tutti voi anche se sappiamo benissimo che ci saranno, purtroppo, anche momenti di tristezza e delusioni sul piano calcistico e personale.
Il 2023 appena concluso è stato un anno di transizione per il calcio laziale, nel quale si sono comunque avuti momenti di sviluppo tangibile, arrivati grazie al lavoro di tutto il Comitato, partendo dal Consiglio Direttivo e arrivando fino ai dipendenti e collaboratori, che tutti insieme hanno dimostrato di saper trovare le soluzioni e dare nuovi input al movimento, che si è trovato a dover affrontare una sfida epocale, come io definisco la nuova Legge sullo sport che, ancora oggi, non ha metodi di applicazione del tutto definiti.
Il consenso che molti di voi ci hanno dato è stata la gratificazione più grande che potevamo ricevere, in questo passaggio tra il vecchio e nuovo anno. Sappiamo benissimo di non poter piacere a tutti, soprattutto a coloro che parlano di formule magiche per dei cambiamenti di cui neppure loro hanno ben chiari i contorni e che sembrano andare appresso alle solite chimere invece che alle solide realtà.
Guidare il calcio laziale è un esercizio non facile, che richiede esperienza (tanta) e dedizione e non può essere visto come un diversivo tra attività che, magari, sono in contrasto con l’essere superpartner. E’ un esercizio che richiede molta applicazione e che può essere svolto solo vivendolo giorno dopo giorno perché non si diventa generali senza essere stati colonnelli.
Il nostro mondo è passione e semplicità, con valori che vanno coltivati e cullati affinché siano da insegnamento sulla strada sportiva che dovranno percorrere i nostri giovani. Valori da trasmettere e che includono il rispetto delle regole, senza le quali, piaccia o no, non ci sarebbero partite, campionati, tornei. Rispetto delle regole dentro e fuori il campo, che servono a tutelare chi gioca, ma anche chi questo gioco lo manda avanti nella massima equità possibile.
Per questo motivo, tutti insieme in questo 2024 dovremo fare uno sforzo comune affinché la ragione, il dialogo e il confronto (anche serrato) abbiano sempre la prevalenza sulla rabbia e l’esasperazione. Che troppo spesso stanno sfociando in violenza, verbale e fisica, rovinando un mondo che dovrebbe insegnare, educare e non reprimere o punire.
Il 2023 ci ha portati via anche alcuni amici del nostro calcio: dirigenti storici delle società e dirigenti federali, l’ultimo dei quali è stato Ernesto Milia, al quale mi legava una profonda amicizia ultra trentennale. A tutti vogliamo rivolgere il nostro pensiero perché ognuno di loro ha dato il proprio contributo alla crescita del calcio dilettantistico regionale e che, proprio per questo, il nostro movimenti non li dimenticherà. Anzi, saranno i loro insegnamenti a darci lo sprone per portare avanti questo nostro bellissimo calcio, che non è quello insultante che troppo spesso leggiamo sui social, ma quello divertente mostrato nelle tante partite giovanili di fine anno che si sono giocate in tutta la Regione e nella bella festa di Stradacalciando che abbiamo organizzato, insieme all’Ufficio del Coordinatore regionale Sgs, al Divino Amore. La gioia e i sorrisi visti nei bambini e nei ragazzi che hanno partecipato sono la luce che deve guidarci anche in questo 2024.
Buon Anno a tutti
Melchiorre Zarelli