Calzolari: “Al Tdr un quarto per sei…”

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Vincenzo Calzolari, Vice Presidente Vicario e Responsabile della Rappresentative del CR Lazio
Vincenzo Calzolari, Vice Presidente Vicario e Responsabile della Rappresentative del CR Lazio

Il Lazio si appresta a vivere, da oggi e fino a sbaato prossimo,  l’appuntamento più importante della stagione: il Torneo delle Regioni. Evento che ha avuto un importante prologo qualche settimana fa, con i titoli Allievi e Giovanissimi del calcio a 5 assegnati nelle Marche. Proprio da questo prologo, il Lazio è partito con un titolo italiano, quello della categoria Allievi del calcio a 5, vinto per la terza volta di fila.

“Un titolo che, ovviamente, inorgoglisce tutto il Comitato Regionale Lazio”, spiega Vincenzo Calzolari, Vice Presidente Vicario e dirigente responsabile di tutte le Rappresentative, in partenza per la Lombardia. “Il calcio a 5 conferma la sua grande forza di base, avendo raggiunto anche la finale con la categoria Giovanissmi. Sono stati due grandi risultati, che testimoniano come il fusta del Lazio abbia solide radici, avendo creduto, prima di altri, nella crescita e valorizzazione dei settori giovanili”.

Un biglietto da visita importante, ma anche impegnativo, quello mostrato dal calcio a 5 giovanile del Lazio. Vincenzo Calzolari lo sa benissimo, dall’alto della sua ultra-ventennale esperienza. “E’ nel Dna del Lazio partire sempre con l’obiettivo della vittoria”, spiega. “D’altronde, come qualità del movimento e come numeri espressi, il nostro Comitato ha sempre le possibilità per affermarsi a livello nazionale come uno dei migliori in Italia”.

Sei le categorie chiamate a tenere alto lo stendardo calcistico regionale. La Juniores, che parte in difesa del titolo conquistato la scorsa stagione (il secondo consecutivo), gli Allievi e i Giovanissimi per il calcio a 11 maschile; il calcio a 11 Femminile e le due rappresentative di calcio a 5, maschile e femminile. “Per nessuna di queste squadre il compito sarà facile. Credo che tutte quante abbiamo la possibilità di superare il primo turno e accedere ai quarti di finale; quanto poi a vincere, bisognerà vedere quanto sarà forte quella componente di fortuna che ci deve sempre essere in manifestazioni di questo tipo, nelle quali si gioca a distanza ravvicinatissima e il fattore infortuni e forma fisica gioca un ruolo determinante”.

Un’ulteriore incognita, per il Lazio ma anche per le altre rappresentative, è quella del diverso periodo di svolgimento del torneo. “E’ la prima volta che giochiamo a fine maggio, inizio giugno”, sottolinea Calzolari. “Una fase dell’anno calcistico che si porta appresso diversi fattori d’incertezza, quali la stanchezza di fine stagione sulle gambe dei calciatori, il caldo e l’esito finale dell’anno scolastico. Tre situazioni nuove, con le quali dovremo confrontarci e che possono rappresentare un’incognita sul rendimento complessivo delle squadre”.

Calzolari, com’è sua consuetudine, ha seguito passo-passo l’evoluzione delle rappresentative maschile e femminile dei calcio a 11. La sua analisi è forte proprio di questo suo quadro d’insieme. “La Juniores ha avuto una prima parte della stagione molto buona”, spiega subito. “Ha vinto il torneo Karol Wojtyla ed è arrivata di nuovo in finale nel Roma Caput Mundi: due ottimi risultati, che confermano quanto di buono Maurizio Rossi sta facendo in questi anni guidando le nostre squadre. A Bergamo, dove giocheremo il concentramento iniziale, ci guarderanno tutti con occhio particolare, proprio perché siamo i campioni in carica, anche se è bene ricordare che ogni stagione riparte da zero rispetto alla precedente, essendoci un naturale cambio di giocatori”.

Allievi e Giovanissimi, invece, da un paio di stagioni soffrono un po’ ad arrivare fino in fondo. “Dopo i successi conseguiti da Giuliano Giannichedda e dallo stesso Rossi con Allievi e Giovanissimi, abbiamo subìto il “ritorno” delle altre rappresentative, che a livello giovanile sono concorrenti davvero agguerrite. Sono però convinto che questo sarà di nuovo il nostro anno: di solito, quando non partiamo favoriti riusciamo a tirare fuori sempre qualcosa di importante dal carattere dei nostri giovani, ma c’è da dire che in queste due categorie “pesano” tanto le cosiddette annate che, come il vino, non sono uguali l’una all’altra”.

In campo femminile, il Lazio vuole proseguire il trend di crescita avuto negli anni di conduzione tecnica di Antonio Macidonio. “Qui abbiamo dovuto fare i conti con il ricambio generazione di un gruppo che, negli anni scorsi, ci aveva portato a conquistare il titolo italiano. Ora la squadra è affidata a Mauro Clementi, che ha formato una rosa che fa leva su tante giovani e che, quindi, può peccare un po’ d’esperienza. L’aver partecipato, nello scorso mese di marzo, al primo torneo internazionale “Il Calcio è rosa – donne e pace”, è stato un passo importante per il nostro movimento, che ha avuto la possibilità di confrontarsi con realtà internazionali molto più evolute della nostra, mettendo così nel proprio bagaglio esperienza e convinzione nei propri mezzi”.

A Bergamo, le sei squadre del Lazio faranno base logistica tutte in un unico hotel. “Sì, almeno per la prima fase, quella a gironi, alloggeremo tutti nella stessa struttura. Sarà un momento aggregativo importante, sia per i ragazzi che per le ragazze”, sottolinea Calzolari. Che ancora una volta ribadisce l’aspetto più importante del far parte di una Rappresentativa Regionale del Lazio. “Noi possiamo fare tutti i discorsi tecnici che vogliamo, analizzare ogni situazione agonistica, ma poi, al tirar delle somme, l’aspetto più importante per noi resta quello comportamentale. Ai ragazzi e alle ragazze, ma anche ai tecnici e ai nostri dirigenti che li guidano, chiediamo soprattutto due cose: rispetto e educazione; rispetto per gli avversari, educazione verso altri, tra le quali includo anche gli arbitri, che sono una componente basilare del nostro gioco e che hanno le stesse prerogative e caratteristiche di una squadra di calcio”.

Rappresentare il Comitato Regionale Lazio, per il presidente del CR Lazio, Melchiorre Zarelli, e tutto il Consiglio Direttivo, deve costituire motivo d’orgoglio. “Ad ognuno dei partecipanti chiediamo senso di appartenenza e rispetto delle regole. A me piace sempre ricordare che non siamo una squadra di club, che ha altre prerogative rispetto a quelle delle rappresentative. Noi siamo l’immagine del calcio laziale e non possiamo macchiarla con atteggiamenti fuori luogo. Per questio ai nostri ragazzi e alle nosyre ragazze dobbiamo insegnare che una vittoria o una sconfitta sul campo, vanno prese nel modo giusto, analizzando eventuali errori o meriti con la serenità dovuta”.