Gianfranco Pesci è alla prima esperienza alla guida della Rappresentativa Giovanissimi del CR Lazio, che nel prossimo fine settimana inizierà il suo cammino nella 54.ma edizione del Toroneo delle Regioni. Un’esperienza nuova e affascinante, per l’ex tecnico di tante squadre giovanili (e non solo) della nostra regione.
“E’ un’avventura affascinante, che torno a fare dopo parecchi anni ma con l’entusiasmo dei primi gionri”
Guidare una Rappresentativa, cosa significa?
“Vuol dire lavorare in simbiosi con le società. Saper mettere a frutto l’impegno e la dedizione che i tecnici di club profondono ogni giorno con i loro ragazzi”
Come arriva la squadra a questo appuntamento, considerando che siamo a fine stagione?
“Indubbiamente è una fase della stagione particolare. Nella quale parecchi ragazzi sono in cosiddetta fase di scarico, magari alle prese con gli studi di fine stagione. Confido che vivere un’esperienza com’è quella del Torneo delle Regioni, manifestazione unica in Italia non certo assimilabile ad un torneo per club, sia da stimolo e da incentivo ai ragazzi per compiere un ultimo sforzo fisico e tecnico”
Il lavoro di avvicinamento al torneo com’è stato?
“Non so come poteva essere stato impostato il lavoro le scorse stagioni, quanto il torneo si giocava nel periodo di Pasqua. Posso dire che noi abbiamo fatto due fasi di lavoro: una prima, coincisa con il successo nel Memorial Percelli, nella quale abbiamo visionato tanti giovani calciatori. Poi, dopo un periodo di riposo, ci siamo concentrati a “tirare le somme”, per formare il gruppo che porterò in Lombardia”.
Conoscete il valore delle altre squadre del raggruppamento?
“No, anche se qualche informazione sono riuscito ad averla. Ma, come accade a noi, per i nostri avversari è la rosa finale quella che va valutata e conosciuta. E questo potremo farlo soltanto al momento di affrontarla su a Bergamo.”
Qual è il segreto per “sopportare” un carico d’impegni così pesante e ravvicinato come quello del Torneo delle Regioni?
“Io ritengo che i giovanissimi, che per loro definizione hanno un’età particolarmente bassa per il gioco del calcio, non vadano caricati di eccessive responsabilità. E’ chiaro, però, che i ragazzi devono essere anche
Gianfranco Pesci, tecnico della Rappresentativa Giovanissimiconsapevoli che non andremo in Lombardia a fare una gita di piacere o culturale, visto che avremo anche modo di visitare l’Expo. Ecco, sarà necessario fare il giusto mix tra impegno e divertimento”.
La tradizione può avere un suo peso in un torneo com’è quello di Milano?
“Se per tradizione intendiamo il “peso” che il movimento vcalcistico del Lazio, a livello giovanile, esprime, spero possa valere. Se, invece, pensiamo a quanto è stato fatto in passato, purtroppo no. E lo dico perché la categoria Giovanissimi è quella che si “rigenera” ad ogni stagione con un ricambio davvero totale”
Qual è l’obiettivo minimo della squadra Giovanissimi?
“Mi piacerebbe dire: arrivare in semifinale o in finale. Sarebbe davvero un bel traguardo. Ma so che in un torneo com’è quello delle Regioni, avrà la sua importanza anche una buona dose di fortuna. Fortuna nel non pagare oltremisura eventuali errori o stanchezza, fortuna nell’evitare infortuni che possono condizionare i ragazzi e anche un pizzico di fortuna nel far girare dalla tua parte gli episodi. Componenti che doveno comunque accompagnare quei valori che sono alla bse del nostro lavoro: ovvero, impegno, passione, sportività. Ecco, se proprio dovessi scegliere un trofeo da portare a casa, mi piacerebbe ci fosse assegnato quello del fair-play e del rispetto. Se poi arrivasse anche il titolo sportivo, ne saremmo ovviamente felici”.