Antonio Macidonio ci riprova. Dopo la prima esperienza alla guida di una squadra maschile al Torneo delle Regioni, tenta di nuovo l’assalto al titolo della categoria Allievi. Macidonio, con quali le prospettive affrontate il Torneo delle Regioni 2015?
“Come sempre sono quelle di arrivare fino in fondo, come Lazio è quasi un nostro dovere. Ci metteremo il massimo dell’impegno affinché ciò accada”.
Sul piano fisico, come arrivate a questo appuntamento, considerando che siamo a fine stagione?
“In considerazione del fatto che i campionati è terminato già da un mese quasi, si corre ovviamente il rischio che i ragazzi non si stiano allenando come accade durante l’anno. Per fortuna, ci sono ancora dei tornei post-campionato in corso di svolgimento che danno l’opportunità alle società di far allenare i propri ragazzi anche in questo mese di maggio. Ecco, confidiamo proprio in questo, non tanto per la parte atletica, quanto per l’aspetto mentale per evitare che i ragazzi arrivino poco concentrati”.
Il lavoro di avvicinamento al torneo è stato diverso, rispetto alle scorse stagioni?
“Sì, anche se abbiamo comunque iniziato la preparazione come gli altri anni, lo spostamento del torneo di due mesi ci ha spinto a fare raduni e amichevoli con meno frequenza”.
Conoscete il valore delle altre squadre del vostro raggruppamento?
“No, non conosco le capacità, tecniche e fisiche, delle altre componenti del girone; so, però, che hanno un apprezzato valore calcistico”
Come giocherà la squadra?
“Come sempre… con tenacia e determinazione. E tanta voglia di vincere”
Basteranno?
“Sepriamo di sì… anche se, magari, sarebbe bello poter essere accompagnati da un pizzico di fortuna”
Qual è il segreto per “sopportare” un carico d’impegni così pesante e ravvicinato come quello del torneo delle regioni?
“Sarà fondamentale, da questo punto di vista, che il nostro gruppo sia unito e collaborativo più che mai. Se riusciremo a superare il primo turno, l’obiettivo minimo da raggiungere, per i ragazzi sarebbe un grosso aiuto per recupererare energie mentali, superando anche la stanchezza fisica”.
La tradizione potrà contare in un torneo com’è quello di Milano?
“Sinceramente, credo che le tradizioni lasciano il tempo che trovano. Il Torneo delle Regioni è ogni volta una nuova avventura, nella quale ogni partita ha la sua storia. L’unica nostra tradizione da rispettare, come Lazio, è quella di onorare il nostro Comitato dando sempre il massimo”.
Qual è l’obiettivo minimo da raggiungere?
“Come ho detto prima, credo che superare il primo turno sia quasi doverso per il Lazio, anche se anche qui non mi pongo mai obiettivi minimi o massimi. Vincere sarebbe ottimale, ma non vogliamo essere presuntuosi e prometto solo che i ragazzi lotteranno partita dopo partita. Poi, vedremo fin dove saremo arrivati”.