Lorenzo Serafini, attaccante quasi per caso. Sì, perchè l’idea di impiegarlo come punta centrale, lui che preferiva stare di lato anzichè al centro del campo di gioco, è venuta al tecnico del Montefiascone, Stefano Del Canuto, che ha dovuto fare di necessità virtù. “Già nella scorsa stagione non avevamo una punta centrale; così, vedendolo in allenamento, lui che giocava esterno, ho pensato di provarlo lì davanti, e l’esperimento è riuscito”, rivela il tecnico gialloverde.
Sì, perché Lorenzo, classe 1991, sta facendo faville, segnando gol su gol. Sono quindici quelli messi a segno con la maglia del Montefiascone, club al quale è arrivato dall’Orvieto, passando prima prima per il Grosseto e poi per il Tarquinia. “Ho iniziato nel settore giovanile della Viterbese, poi c’è stata questa esperienza nella Primavera del Grosseto. Devo dire che non avevo mai segnato così tanto  quella che ha fatto più gol, considerabndo anche i cinque in coppa Italia”.
L’esplosione, dopo aver cambiato ruolo: “E’ accaduto nel girone di ritorno della scorsa stagione, e dopo aver iniziato a giocare da punta centrale ho segnato nove reti in diciotto gare. Qual è il mio piede preferito? Bè, con il sinistro ho anche fatto gol  da trenta metri in questo campionato, ma preferisco il destro. Dove devo migliorare è nel colpo di testa, lì posso crescere molto”. Il segreto per fare così tante reti è abbastanza semplice per LOrenzo. “Prima partivo più lontano dalla porta, e quindi non avevo grandi possibilità di tirare. Ora gioco più avanti e con la mia dinamicità riesco ad arrivare prima dei difensori sulla palla”. Tra gli obiettivi, c’è quello di “regalare” al Montefiascone almeno un altro anno di Eccellenza. “Certamente la salvezza viene prima di tutto. Ma se subito dopo arrivasse il salto di categoria, sarebbe un’esperienza che mi farebbe davvero felice”. Nato a Grotte Santo Stefano, Lorenzo vive ancora nel centro natale, ma essendo studente di Economia e Commercio, è spesso a Viterbo per frequentare l’Università . E con la Viterbese che è in corsa per salire in Lega Pro, cosa ci sarebbe di meglio che essere “profeti in patria”?.