Mancini-Gamboni, due per tre…

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A sinistra Emiliano Mancini, a destra Tommaso Gamboni
Gamboni e Mancini in una simpatica immagine di amicizia

Quest’anno sono stati tra i principali protagonisti della straordinaria cavalcata della Lupa Castelli Romani, capace di aggiudicarsi il girone B dell’Eccellenza laziale a 6 giornate dal termine della stagione regolamentare, ma non c’è da stupirsi considerando che questo, per entrambi, è il terzo campionato di Eccellenza vinto in carriera. Emanuele Mancini, capitano della Lupa Castelli Romani e vero cervello del gruppo, durante l’anno ha dimostrato anche a chi non lo conosceva di avere non solo grandi mezzi tecnici, ma soprattutto di essere dotato di una testa pensante (dote da non sottovalutare, anche quando si parla di calcio) che mette spesso e volentieri a servizio di due piedi che con la categoria hanno ben poco a che fare. Tommaso Gamboni è “il folle” del gruppo, quello che tra una battuta, uno scherzo nello spogliatoio e un coro da stadio ha sfornato più di venti assist vincenti per i compagni, realizzando anche 12 reti nelle 31 giornate finora disputate. E se guardandoli giocare ci si chiede cosa ci facciano due come loro in Eccellenza, sfogliando gli Almanacchi ci si rende conto che la risposta è una sola: la vincono. Ci sono riusciti quest’anno, ma lo avevano fatto già nella stagione 2011-2012, quando entrambi vestivano la maglia del San Cesareo, e ancor prima nel 2009-2010, quando il Fidene di Mancini aveva superato solo dopo lo spareggio l’Anziolavinio di Gamboni, che aveva comunque conquistato la D dopo i play off. Tra passato, presente e futuro, questa è l’Eccellenza del duo Mancini-Gamboni.

Per entrambi, quello conquistato con la Lupa Castelli Romani è stato il terzo campionato di Eccellenza vinto, il secondo insieme. Qual è stato il più difficile, e quale il più bello?

Mancini: “Il più difficile, e probabilmente anche il più bello, è stato proprio quello vinto contro Tommaso quando io ero al Fidene e lui all’Anziolavinio. Noi abbiamo rincorso per tutta la stagione, e all’ultima di campionato eravamo tre punti sotto rispetto a loro, con lo scontro diretto da disputare. Così in una settimana ci siamo trovati a giocare contro due volte, per la partita di campionato e per lo spareggio, e in entrambi i casi abbiamo vinto, conquistando la promozione diretta in D. Sì, dei tre campionati che ho vinto quello è stato senza dubbio il più bello e il più difficile, anche se poi vincere regala sempre grandi emozioni”.

Gamboni: “Devo dire che anche per me quella con l’Anziolavinio è stata la vittoria più bella e più sofferta. Dopo essere stati in testa per tutto il campionato, avevamo visto sfumare la promozione proprio all’ultima giornata, ma non ci siamo persi d’animo e siamo andati a vincere i playoff, riconquistandoci quello che ci eravamo meritati durante l’anno. Sicuramente il Fidene era più forte di noi, ma noi abbiamo dimostrato che a volte un gruppo unito può raggiungere obiettivi che in pochi si aspettano”.

E per quanto riguarda quello che avete vinto insieme, con la maglia del San Cesareo?

Gamboni: “Diciamo che quell’anno siamo riusciti a conquistare il campionato nonostante abbiano fatto di tutto per non farcelo vincere! A dicembre, dopo quattro sconfitte consecutive si voleva smantellare completamente la squadra, e la Lupa Frascati, che ci inseguiva, aveva iniziato a spendere per rafforzarsi. Per fortuna non abbiamo permesso a questioni societarie di distrarci e alla fine siamo riusciti a trionfare!”.

Mancini: “Sicuramente anche quella di San Cesareo è stata una bella soddisfazione, perché per tutta la stagione la Lupa Frascati ci ha tallonato e soprattutto dopo il mercato invernale sembrava che potesse avere tutte le carte in regola per metterci in difficoltà. Il nostro, però, era un gruppo ben costruito, con tanti giocatori importanti per la categoria, e alla fine abbiamo chiuso la stagione con un punto di vantaggio sulla seconda!”

Quello di quest’anno, almeno a guardare la classifica e considerando il fatto che l’obiettivo è stato raggiunto con sei giornate di anticipo, forse tra i tre è il più facile...

Mancini: “Tutti pensano che sia stato facile, ma in realtà così non è. Ogni partita ha una storia a sé e non è mai vinta in partenza, ma noi siamo stati bravi a stare sempre sul pezzo, a non sottovalutare nessun impegno ed a scendere in campo senza mai dare per scontato di aver già vinto. Sembra banale dire che questa è stata la vittoria del gruppo, ma è la verità, perché dal primo all’ultimo giocatore tutti abbiamo dato il massimo per riuscire a conquistare l’obiettivo che la società si era prefissata in estate”.

Gamboni: “Facile non è il termine giusto, perché rischierebbe di sminuire quanto fatto da questa squadra. Sicuramente abbiamo dimostrato fin da subito di essere nettamente più forti rispetto agli altri, ma non è mai facile vincere anche contro le squadre che sulla carta sembrano inferiori. Noi ci siamo riusciti grazie ad un gruppo unito e compatto, che non ha mai perso di vista l’obiettivo centrandolo con netto anticipo rispetto al termine della stagione”.

Qual è stato, a vostro parere, l’avversario che quest’anno vi ha messo più in difficoltà?

Gamboni: “Sicuramente l’Artena, che sia in casa loro che qui a Frascati ha dimostrato di essere una squadra quadrata e di carattere. Credo che quelle siano state le uniche partite nelle quali abbiamo un po’ sofferto, riuscendo comunque a conquistare 4 punti dei 6 disponibili, a dimostrazione del fatto che una squadra organizzata bene può darti più fastidio di una con tanti nomi e tanti singoli che però non giocano l’uno per l’altro”.

Mancini: “Sono d’accordo, nel doppio confronto l’Artena è la squadra che più di altre è riuscita a crearci qualche grattacapo. In casa nostra sono stati pochi gli avversari che sono venuti a giocarsi la partita a viso aperto, visto che la maggior parte delle squadre hanno preferito chiudersi in difesa per cercare di non prendere gol piuttosto che provare a farne. L’Artena, invece, ha avuto un atteggiamento diverso, ed è riuscita a fare il suo gioco per buona parte della gara anche qui all’8 settembre. Alla fine dei 90 minuti, però, i tre punti li abbiamo conquistati noi!”

Vi aspettavate di vincere così presto e con così tanto margine dalla seconda?

Mancini: “La consapevolezza di essere più forti degli altri c’era, e fin dal momento in cui ho visto la composizione dei gironi ho pensato che questo campionato lo avremmo potuto perdere solamente noi. Certo, ho dato un’occhiata alle classifiche degli altri gironi e delle categorie inferiori, e un distacco di 20 punti dalla seconda non c’è nemmeno in prima o in seconda categoria. Diciamo che fin dalla prima giornata siamo stati bravi a compattarci e abbiamo avuto ben chiaro il nostro obiettivo, rendendo le cose più semplici di quanto non sembrino guardando la classifica”.

Gamboni: “Concordo pienamente, e aggiungo che il collettivo ancora una volta ha fatto la differenza. Io sono sempre stato fortunato a far parte di gruppi molto uniti, di quelli in cui fin dai primi giorni di ritiro hai l’impressione di essere al fianco di calciatori con i quali giochi da dieci anni, e anche quest’anno è stato così. In molti già ci conoscevamo, per aver giocato insieme lo scorso anno a Genzano o negli anni precedenti, come accaduto appunto a me e al Mancio, ma anche i nuovi si sono perfettamente integrati e questa vittoria non è figlia del caso”.

Rispetto a qualche anno fa, il campionato di Eccellenza è cambiato?

Mancini: “Sì, soprattutto a livello economico perché nella maggior parte dei casi si preferisce risparmiare e puntare di più sui giovani, anche a causa delle norme che impongono l’uso degli under. Quello di quest’anno è un caso piuttosto eclatante, perché nel girone B ci sono piazze storicamente importanti come Formia e Gaeta che si trovano alle prese con delle situazioni di classifica più che difficili, e ciò dimostra che rispetto agli anni passati un calo c’è sicuramente stato”.

Gamboni: “Sono d’accordo. Nei precedenti campionati che ho vinto mi sono trovato ad avere di fronte più avversari temibili, sia nell’anno del San Cesareo che in quello di Anzio, dove oltre al Fidene c’erano anche altre 3-4 squadre che hanno messo in difficoltà sia noi che loro. Quest’anno, anche compagini costruite per vincere, come il Colleferro, hanno avuto difficoltà a tenere il nostro ritmo e il distacco tra noi e tutte le altre squadre testimonia il fatto che il livello si è un po’ abbassato rispetto al passato, e che sono pochi i presidenti ancora pronti ad investire nel calcio di Eccellenza”.

E la scarsa affluenza di pubblico ne è probabilmente una conseguenza… Non a caso, questa è una delle poche note dolenti di questo campionato senza macchie della Lupa Castelli Romani.

Gamboni: “Per fortuna che ci sono ancora piazze come Carpineto, con la Semprevisa che ha più di 500 abbonati e riempie lo stadio ogni domenica al di là della posizione di classifica che occupa. Noi, nonostante il campionato che abbiamo disputato, anche nelle partite decisive non abbiamo avuto più di una trentina di tifosi, composti principalmente da genitori, mogli e figli, anche se il presidente Virzi ha stituito l’ingresso gratuito per tutte le gare casalinghe. Non è mai facile giocare in uno stadio vuoto, ma siamo stati bravi a non perdere le motivazioni e trovare nuovi stimoli ogni domenica”.

Mancini: “Devo dire che a me non è mai capitato di giocare di fronte a centinaia di spettatori, e che anche a San Cesareo o Fidene non c’era questa grande affluenza di pubblico, ma quest’anno è stato assurdo… Sarà perché la tribuna è grande e si nota di più che siamo di meno, ma ottenere simili risultati in uno stadio deserto è veramente desolante! Devo dire, però, che in questa stagione ci sono stati alcuni ragazzi, i Warriors, che ci hanno seguito regolarmente sia in casa che in trasferta, e ci tengo a fargli un applauso per come ci hanno sostenuto”.

Al di là della vittoria finale, questa Lupa di successo ne ha ottenuto anche un altro, rappresentato dalla crescita dei suoi giovani, e dagli ottimi risultati che hanno raggiunto non solo in campionato, ma anche con la Rappresentativa del CR Lazio. Anche per voi “grandi”, questa è una bella soddisfazione…

Gamboni: “Ogni anno i giovani sono una vera e propria scommessa, soprattutto in questa categoria, e ad oggi credo di poter dire che i nostri siano i migliori del Lazio. Giornata dopo giornata sono cresciuti tanto, e alcuni di loro hanno dimostrato di essere bravi come noi, se non di più. Ora spero che non si fermino, perché meritano di arrivare lontano. Da parte mia, ho sempre cercato di parlarci e consigliarli, per aiutarli a non fare gli errori che ho fatto io in passato”.

Mancini: “Sono rimasto molto sorpreso da loro perché fin da subito si sono messi a disposizione, chiedendo consigli ai più grandi e lavorando sempre a testa bassa per crescere. I risultati che hanno ottenuto sono il frutto del loro lavoro, e mi auguro che questo sia l’ultimo anno che passano dei Dilettanti, perché si meritano ben altro. Dovranno mantenere la giusta umiltà e la testa sulle spalle, ma hanno tutte le carte in regola per arrivare lontano”.

Testo di Guendalina Fortunati