Maurizio Rossi, al Torneo delle Regioni sabato scorso lei ha calato un poker servito…
“Sì, proprio così. Il mio amico Silvio Crisari, che di poker se ne intende, direbbe proprio così”
Una soddisfazione che però soltanto lei può descrivere.
“Ė vero anche questo e ne sono orgoglioso”
Spieghiamo?
“É una cosa molto semplice: il titolo vinto sabato scorso a Lignano Sabbiadoro con la Juniores è il quarto scudetto che conquisto da allenatore delle rappresentative del Lazio”
Quattro tricolori, ognuno in una categoria diversa
“Il primo con il Femminile, il secondo e terzo con Giovanissimi e Allievi, il quarto con gli under 18”
Una vera pagina di storia per il Comitato Regionale Lazio?
“Credo di sì, anche se non sono io che tengo questi conti”
Allora lo diciamo noi: é la prima volta che accade
“Allora ne sono felice, e fiero ovviamente. Ma il merito non è mio, ma dei ragazzi e delle ragazze che ho avuto a disposizione”
Una manifestazione di modestia, la sua…
“E’ soltanto la verità. Anche in Friuli ho avuto la fortuna di guidare un gruppo di ragazzi davvero fantastico”
Fortuna o bravura?
“Diciamo entrambe, perché la fortuna devi andartela a cercare”
Viste le “lotterie” dei calci di rigore centrate dalla sua squadra, direi che ha saputo cercare bene?
“Bè, non sempre accade. Basta ricordare la sfortuna avuta nella finale del Roma Caput Mundi, persa proprio ai calci di rigore, per capire come vanno le cose”
E a Lignano Sabbiadoro come sono andate le cose?
“Benissimo, inutile sottolinearlo ancora. Personalmente ho sempre avuto fiducia nel gruppo, anche quando le cose sembrano andare male”.
Anche quando siete stati ad un passo dall’eliminazione?
“Quanodi incontri le migliori squadre rappresentative della categoria, come abbiamo fatto noi con Piemontwe, Toscana, Abruzzo e Veneto, il rischio c’è sempre. Ma confesso che non ho mai temuto di uscire prima del tempo. Anche quando mancavano pochi minuti al termine della partita con l’Abruzzo e stavamo perdendo, non ho mai pensato: odio, ora torniamo a casa”.
A cosa era dovuta tutta questa sicurezza?
“Alla forza del gruppo. C il carattere dei miei ragazzi, la voglia che avevano di arrivare fino in fondo, il loro attaccamento alla maglia. Se riprendi il risultato alla fine è perché non molli mai, come ha fatto la mia squadra”
Anche lei, in quanto a carattere non scherza, vero?
“Lo so che a volte sono un rompiscatole e che non è facile starmi appresso. Però ho avuto uno staff straordinario, che ha avuto la pazienza di seguirmi e sopportarmi. Da Fernando Arcese a Paolo Corsetti, da Antonino De Angelis a Ignazio dalia al dottor Petrillo. Per questo dedico a loro, oltre che ai ragazzi, la vittoria”
Prima di lei, soltanto Giuliano Giannichedda era riuscito a piazzare la doppia vittoria con gli Allievi e la Juniores, un anno dopo l’altro.
“Giuliano è stata una delle persone che mi hanno chiamato per farmi i complimenti, e di questo lo ringrazio”
Anche lei, come Giuliano, ha un trascorso laziale. Si attende un egual futuro da tecnico azzurro?
“Piano, piano. Giannichedda è stato Giannichedda, io ho soltanto allenato le giovanili biancocelesti. Per il futuro, non sta solo a me deciderlo. Se qualcuno dovesse chiamarmi, ne parlerò con il presidente Zarelli e decideremo insieme”
Però, ora sarà difficile fare meglio con le rappresentative
“C’è l’Uefa Regions Cup da giocare, a settembre, con la rappresentativa di Eccellenza. Il Lazio dovrà andare in Serbia e sarà un impegno per niente facile conquistarsi la fase finale”
A proposito, ma lo sa che vincendo ancora il Torneo delle Regioni ha garantito al Lazio un altro spareggio europeo?
“Non ci avevo pensato. Ma ne sono contento, anche se a guidare quella squadra, nell’autunno del 2015, potrebbe essere qualcuno altro”.
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Valentino DE DOMINICIS
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Marco NARDI
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22.03.1996
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22.08.1996
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30.01.1996
23.10.1995
30.10.1996
19.09.1995
11.07.1996
31.03.1996
27.07.1996
02.02.1995
15.06.1995
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02.08.1996
01.04.1996
POR
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