Bertino: bentornato entusiasmo

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Antonello Bertino con la maglia del Latina
Antonello Bertino con la maglia del Latina

Antonello Bertino, tre gol con la maglia del Montecelio. Qualcuno ha detto: finalmente…

“Sì, direi anche io così. Perché qui a Montecelio, grazie al ds Salfa e ad una società che ha tante bravissime persone, ho ritrovato l’armonia e la voglia di giocare”

Perché l’avevi persa?

“Dopo la stagione vissuta a Civitavecchia, l’anno scorso, ero demoralizzato, avevo quindi perso la voglia di giocare al calcio. Ho trascorso l’anno calcistico più brutto della mia carriera”.

Carriera iniziata a Roma, la tua città Natale…

“E’ vero, ho iniziato nel Tirreno calcio, all’età di sei anni, nella scuola calcio come quasi tutti i calciatori. Poi, nel 2000, all’età di 11 anni fui visionato da Bruno Conti, che mi scelse insieme ad altri bambini per far parte del vivaio della Roma”.

Sei anni a Trigoria, poi?

“Bè, dopo aver giocato fino alla categoria Allievi Nazionali con la maglia giallorossa, conseguendo buoni risultati in diversi tornei nei quali sono risultato miglior giocatore, le nostre strade si sono divise”.

Sei dunque finito alla Cisco Roma, la ex Lodigiani, altro vivaio importante di Roma…

“Lì ho iniziato il percorso da calciatore, prima giocando nella Berretti, poi andando in prestito, all’età di 17 anni, alla Lupa Frascati. Servivano dei giovani e Mario Apuzzo, con cui mi sono trovato benissimo, scelse me per quella stagione in serie D. Quell’anno giocai 22 gare e segnai due reti, le prime da “grande””.

Dopo Roma, un altro capoluogo di provincia, Latina…

“La società sta ricostruendosi e cercava giovani di valore. Il Latina era ripartito dall’Eccellenza e in panchina c’erano prima Condemi e poi Promutico. Restai in nerazzurro soltanto sei mesi, giocando 14 gare e segnando una sola rete, poi mi sono trasferito a Guidonia per motivi personali”.

Di nuovo la serie D, di nuovo tante presenze e un buon numero di gol.

“Nella prima stagione segnai altri due gol ma in nove gare; l’anno dopo, invece, arrivai a 10 reti in 33 gare e sfiorammo la promozione in serie C2. In panchina c’era Stefano Ferretti, un altro tecnico bravissimo”.

Le tue doti, a questo punto, vengono di nuovo notate da un club professionistico.

“E’ vero, a fine stagione firmai un contratto di tre anni con il Grosseto, che stava in serie B. Dopo qualche mese, però, sono andato in prestito al Gavorrano , in serie C2: la squadra era allenata da Lamberto Magrini e tra i professionisti segnai due reti in 27 gare”

Una lettera “galeotta” tra Guidonia e Grosseto, però, interrompe il sogno.

“Sì, fu un accordo fatto a mia insaputa e così fui costretto a rescindere il contratto e tornare a giocare in serie D. Ma non era un bel periodo, perché nel Monterotondo Lupa di Pochesci mi infortunai gravemente e rimasi fermo per sei mesi”

Messo da parte il periodo no, a Montecelio c’è stato il rilancio: toccata già quota 10 reti, il tuo record personale

“Direi che è stato importante avere la fiducia del presidente Piervincenzi e di tutti i collaboratori della società, in primis Pino Giubilei e Alessandro Giangirolami che, come Fausto Salfa, conoscevo e apprezzavo molto dai tempi del Guidonia”.

Poi c’è stato l’arrivo di Giancarlo Oddi, l’ex laziale che si è assunto l’onere di guidare la squadra gialloblù.

“Devo ringraziarlo, perché mi sta dando l’opportunità di rimettermi in gioco dopo tante peripezie passate in questi anni e di dimostrare di nuovo la passione che ho per questo sport a tutti coloro che lo stanno rovinando. Spero di continuare la mia attività migliorando il mio livello calcistico perché in fondo credo di meritarlo un pochino”.