La carriera può iniziare, anzi re-iniziare, a 31 anni. E’ la carriera di Alessandro Cerroni, uno che il gol ce l’ha nel sangue.Uno che nelle ultime stagioni ha pagato dazio alla sfortuna. A quel fato che gli ha messo il bastone fra le gambe, anzi sulle ginocchia. Già, perché Alessandro, romano nato a Tor bella Monaca è tornato a giocare dopo otto mesi di stop. Un ritorno dopo il ritorno, perché già due anni fa Cerroni si fermò, per operarsi ai legamenti del ginocchio. “Stavolta mi sono fermato per problemi cartilaginei al ginocchio”, racconta Alessandro. “Sono stati messi lunghi e duri, durante i quali ho anche pensato che forse era il momento di smettere. Però, grazie anche all’aiuto della mia famiglia, che mi è stata molto vicina, non ho mai mollato ed oggi sono qui, di nuovo in campo”.
IL RITORNO
Un ritorno da protagonista, quello di Alessandro Cerroni, con una doppietta, domenica scorsa. “Bello, davvero bello tornare così. Nel modo che più preferisco, cioè quello di fare gol ed esultare per la mia squadra”. Che quest’anno si chiama Crecas Città di Palombara e sta contendendo a quello squadrone che risponde al nome di Serpentara Bellegraolevano, e alla rivelazione assoluta Vis Subiaco, il salto diretto in Eccellenza. “Devo dire grazie al presidente Valentini per avermi aspettato tutti questi mesi e aver rispettato gli impegni presi. Devo dire grazie anche al ds Marco ferramini, con il quale ho anche giocato,per aver sempre creduto nella mia guarigione”.
LA STORIA
La storia calcistica di Alessandro Cerroni ha preso il via sotto casa, a Tor Bella Monaca, nel club che oggi risponde al nome di Roma VIII e che allora si chiamva Nuova Torbellamonaca. “La mia scuola calcistica è iniziata lì, poi all’età di 14 anni sono andato nel settore giovanile del Borussia prima e del Savio poi. Con gli allievi regionali segnai 27 reti e il presidente Fiorentini mi mandò alla Fermana, che era appena retrocessa dalla serie B”. Due stagioni nella Primavera e un professionismo appena sfiorato (“mancai l’esordio per un soffio in un paio di occasioni”), prima del trasferimento in prestito al Castel di Lama, in serie D. “Dove sono rimasto una sola stagione, dopo di che preferii tornare a Roma, per giocare di nuovo nella Roma VIII, che aveva raggiunto l’Eccellenza”
Proprio con i rossoverdi di casa, Cerroni arriva alla finela di Coppa Italia regionale (persa contro il Torrenova, un derby…). “Poi sono andato a giocare due anni a Nettuno, due campionati che ricordo con tantissimo piacere, perché l’esperienza mi è davvero rimasta nel cuore”. Altri due all’Almas Roma (“anche qui ho dei bei ricordi con l’allora presidente Durante”) e l’esperienza negativa a Cecchina e a San Cesareo. “Fu una stagione da dimenticare”, si limita a dire Alessandro che, forse proprio per questo, si “rifugia” ancora nella sua Roma VIII. “Sì, nel campionato di Promozione, che vincemmo alla grande nella stagione 2009-10. Giocai trenta partite e segnai 30 reti, uno score irripetibile, da record. In panchina c’era Franco Pagliarini, che poi mi volle anche a Cava dei Selci, dopo che mi ero fatto male a Monterotondo, proprio nel momento in cui stavo per trasferirmi alla Sabina”.
L’ECCELLENZA
Da Cava dei Selci, la prima ripresa, con un anno e mezzo vissuto segnando sempre il suo bel bottino di reti (campionato stratosferico alle spalle del S.Maria Mole con tanto di play-off finali raggiunti a colpiti di doppiette e triplette). Ora, la seconda ripresa da Palombara con “la speranza di non dovermi più fermare”. Anche perché c’è un’altra Eccellenza da raggiungere.