Bravetti: “Il mio record è il Serpentara”

Federico Bravetti (foto Mauro TOPINI) © RIPRODUZIONE RISERVATA

Federico Bravetti, cinque gare senza prendere gol, difendendo la porta del Serpentara Bellegraolevano.

“Bella soddisfazione; ma non è soltanto merito mio, ma di tutta la difesa”

Che con soli sei gol al passivo in 15 giornate è la meno battuta di tutta la Promozione, al pari di quella del Fiano Romano.

“E’ il segnale che dopo un inizio stentato ci stiamo riprendendo”.

Per arrivare dove?

“All’Eccellenza, l’obiettivo di questa nostra stagione”.

Una categoria che lei ha già affrontato.

“Sì, con il Pisoniano, due stagioni fa quando raggiungemmo la finale della Coppa d’Italia di Eccellenza”.

Nella sua carriera, iniziata nella Tivoli di Serafino Caucci in serie C2, ci sono anche le esperienze nella Cisco Roma, nel Fidene e nel San Cesareo, in serie D. Perché ha deciso di scendere in Promozione?

“Perché qui giocavano numerosi ragazzi che già conoscevo e perché con il direttore sportivo c’è un ottimo rapporto”.

Lei è stato anche il portiere della Rappresentativa Regionale Juniores.

“Sì, due anni fa quando il Torneo delle Regioni è stato giocato nel Lazio. Fu una bella esperienza, anche se poco fortunata sul piano dei risultati”.

Il Serpentara è il presente, ma il futuro?

“Per ora penso a divertirmi qui, poi vedremo. In fondo, se faccio bene a Bellegra qualche possibilità di tornare a giocare in categorie superiore c’è sicuramente”.

Magari mettendosi in luce con un record d’imbattibilità.

“No, al record non penso, anche se fa piacere restare imbattuti per diverse partite. In passato mi era successo, al massimo, per tre partite”.

In campionato siete a ridosso delle prime. Qual è la squadra sulla quale fare la vostra corsa?

“Il Serpentara Bellegraolevano. Sì, proprio su noi stessi, perché dobbiamo essere i primi a credere che questo campionato si può vincere. Poi, saranno gli altri a doversi preoccupare di noi”.

Lei come portiere come si considera?

“Un portiere tranquillo, che si ispira a Buffon, ma che ogni tanto riesce a che ad essere stravagante, come dev’essere un portiere”.

 E come ragazzo?

“Anche qui, uno tranquillo. Che studia Economia e Management all’Unviersità per diventare dirigente d’azienda. Nel calcio? No, preferirei di no, ma non si sa mai…”