Storia del Comitato Regionale Lazio – Capitolo XXIII

[gn_heading style=”2″]1976-1980[/gn_heading]

[gn_dropcap style=”1″ size=”1″]C[/gn_dropcap]on la Seconda categoria allargata anche all’Under 23, nell’estate del 1976 il Comitato decide di ampliare i campionati, portando da quattro a cinque i gironi di Prima categoria e da otto a dieci quelli di Seconda. Un provvedimento che verrà ratificato nell’assemblea del 3 luglio ‘76 che si tiene nel Palazzo dei Congressi all’Eur. “Tale delibera – spiega il presidente Jacinto – si rende necessaria per il costante allargamento della base, il che comportava l’impossibilità di garantire, secondo la prassi sempre seguita da questo Comitato, la promozione alla categoria superiore delle società vincenti i rispettivi gironi. L’aumento dei gironi consente una maggiore selezione tecnica delle società”.

Si allarga anche il Consiglio del Comitato Regionale, che ammette l’ingresso di altri due consiglieri. Per la sesta volta di fila Filippo Jacinto viene eletto presidente, che nella sua relazione nell’assemblea di fine quadriennio (chiuso con un avanzo di gestione di oltre 14 milioni di lire) che poi è anche la relazione del nuovo insediamento, fa il punto della situazione difficile che il calcio laziale ha dovuto superare. “Le nostre società hanno dovuto affrontare notevoli disagi nel quadriennio, superati grazie alla maturità e alla piena consapevolezza della loro opera. E’ bene ricordare che tutta la nostra organizzazio ne è stata messa a dura prova durante il periodo di austerità impostoci dalle autorità governative nella stagione 73-74, provvedimento adottato improvvisamente due mesi dopo l’inizio di tutta la nostra attività stagionale, creandoci un momento di smarrimento e di incertezza, Ebbene, in quell’occasione i nostri dirigenti, gli atleti e gli arbitri hanno reagito prontamente con abnegazione e immani sacrifici rendendo possibile il regolare svolgimento dei campionati”.

[gn_dropcap style=”1″ size=”1″]A[/gn_dropcap]ccanto a Jacinto, nell’assemblea del 3 luglio 1976 vengono confermati Eugenio Bartolozzi, Fausto Trani, Alberto Tribioli (a cui viene assegnata la benemerenza sportiva), Franco Ciavatta e Enzo De Angelis, che diventa vicepresidente nella prima riunione del Direttivo che nomina Raffaele Sciortino nuovo segretario, mentre il nuovo allargamento a sette unità del consiglio consente a Renzo Lorenzi e Angelo Riccioni di entrare per la prima volta nel consiglio. E’ Fausto Trani il consigliere che si occupa della Rappresentativa regionale, il cui commissario tecnico è Alfredo Orsini, con Nazzareno Cerusico allenatore (l’anno dopo lascerà a Mario Pelosi) e Roberto Belà massaggiatore. Nella seconda metà degli anni Settanta della Rappresentativa faranno parte, tra gli altri, anche Pietro Mantero, Pasquale Camillo, Igor Jankole, Carlo Del Bufalo, Gianfranco Ricci, Leopoldo Ciprianetti, Gianni Terribili, Nello Segatori, Gianni Bianchetti, Bernardino Pezzotti.

Nella stagione 1976-77 la Lega Nazionale Dilettanti decide di trasferire ai Comitati Provinciali l’attività dei calciatori cosiddetti juniores, sottraendola definitivamente al Settore Giovanile. L’intento è di spingere tutti i propri club a sviluppare l’attività giovanile all’interno delle società. I Comitati Provinciali, oltre che all’organizzazione del primo campionato juniores della LND, devono attivarsi per effettuare le premiazioni delle società vincitrici i campionati della stagione precedente, che il Comitato Regionale decide di effettuate nei mesi di novembre e dicembre: inizia Rieti, poi Latina, Viterbo, Roma e infine Frosinone.

[gn_dropcap style=”1″ size=”1″]L[/gn_dropcap]a stagione successiva è caratterizzata da un tentativo di illecito che coinvolge il Cynthia. La Disciplinare infligge sei punti di penalizzazione alla squadra di Genzano perché incolpata di aver tentato di alterare la gara Civitavecchia-Romulea consegnando al giocatore Antonio Mecorio del Civitavecchia sette biglietti da 100 mila lire, tagliati a trequarti promettendo la consegna delle parti mancanti uin caso di vittoria del Civitavecchia. Il presidente del Cynthia viene ritenuto colpevole di aver dato uno e due milioni ai giocatori Mario Cancellieri e Adriano Alibardi del Pro Cisterna per indurli a facilitare la vittoria del Cynthia. Il campionato di Promozione viene poi vinto dal Casalotti Pineta Sacchetti e dal Sora.

Il Comitato raggiunge un accordo con il “Corriere dello Sport” per pubblicare sul giornale settimanalmente uno stralcio del Comunicato ufficiale. La decisione serve ad ovviare il disagio continuo che si registra nell’invio per posta, anche tramite espresso, dei comunicati. Il quotidiano sportivo pubblica nelle giornata del venerdì, sia nell’edizione di Roma che in quella del Lazio, le decisioni del Giudice sportivo relative ai campionati di Promozione, I/a e II/a categoria. Una novità che comporterà un aggravio di spese per il Comitato ma che ha sicura efficacia.

C’è ancora un illecito sportivo a caratterizzare la stagione 1978-79; un illecito che porta alla revoca della vittoria del campionato di II Categoria alla Nuova Podgora. In I Categoria viene pertanto ripescato il Monterotondo. All’interno del Comitato c’è un problema con i tesseramenti, che procedono a rilento. Il Comitato chiede alle società di svincolare i calciatori che non sono più necessari, dato l’elevato numero di vincolati che risultano dai tabultati che periodicamente vengono inviati alle società. Per questo motivo, il consiglio direttivo decide di alzare a 200 mila lire, dalla stagione 79-80, l’acconto per le spese di tesseramento. Il 9 dicembre ‘78 viene eletto alla presidenza della Lega Dilettanti Antonio Ricchieri, in sostituzione di Artemio Franchi diventato presidente FIGC.

Alla fine degli anni Settanta ha molta importanza l’attività ricreativa, che si affianca a quella dilettantistica.  I tornei si susseguono con un ritmo impressionante e già ad inizio stagione viene chiesta l’approvazione dei regolamenti e di assegnazione di commissioni tecniche. Sono tornei di quartiere o aziendali, che precedono l’attività ufficiale della FIGC o addirittura l’affiancano in gran parte del suo percorso stagionale. Il presidente del Comitato Regionale, Jacinto, è molto attento a valorizzare questa attività, che considera fonte di incremento per tutto il movimento calcistico regionale. Negli anni assume una sua dimensione il torneo Caravella, top dell’attività amatoriale del Lazio. Il delegato del torneo è Scibetta, con Franco Corsi che organizza tutto nei mini dettagli.

Al torneo prendono parte professionisti, avvocati, medici e calciatori in età avanzata e questo basta a far diventare un torneo da tenere conto negli uffici del Comitato Regionale. Malgrado il torneo riservi qualche problema disciplinare, il presidente Jacinto dimostra di tenere in grande considerazione il “Caravella”, che resterà in primo piano nel Lazio anche con l’avvento alla presidenza del Comitato di Enzo De Angelis.

[gn_dropcap style=”1″ size=”1″]N[/gn_dropcap]ella stagione 1979-80 il Consiglio Direttivo del Comitato stabilisce che anche in Seconda categoria serva l’omologazioneno dei campi da gioco. Viene comunque concesso un periodo di adeguamento che si potrarrà fino alla stagione ‘82-83, quando chi non avrà un campo di dimensioni minime 50×100 non verrà ammesso al campionato. Durante il campionato, alcune squadre del girone B chiedono di spostare l’orario d’inizio delle gare dal pomeriggio alle 10,30 della mattina per evitare accavallamenti con le gare di serie A. Il presidente Jacinto indice un piccolo referendum tra le società appartenenti al girone che ne avevano fatto richiesta per conoscerne il parere. Viene fuori che 12 squadre su 16 non sono d’accordo a spostare l’orario d’ufficio. Così, il cambiamento viene bloccato, pur restando valida la possibilità di raggiungere accordi tra le società per ogni singola partita

Nella stagione 1979-80, Armando Pipparelli è ancora il giudice sportivo, con Carlo Calabria primo collaboratore. Negli uffici della giustizia sportiva entra Vittoriano Paoles, che per dieci anni sarà a sua volta giudice sportivo con la gestione Sbardella. Cesare Mazza continua ad essere il presidente della Disciplinare, con Tullio Capezzuoli, Archimede Di Pietro, Armando Guadabascio e Damiano Ricevuto componenti. Antonio Sbardella, ex arbitro internazionale, dirigente della Lazio dello scudetto, della Roma e della Triestina poi, diventa presidente del CAR (Commissione arbitri regionale) e inizia a lavorare con Armando Pipparelli, di cui è fraterno amico essendo stato, il giudice sportivo, colui che ha indirizzato l’ex presidente del Comitato alla carriera arbitrale.

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