La Juniores d’Elite della Virtus Romanina ha chiuso al primo posto la stagione regolare. Un’impresa straordinaria per il gruppo allenato da mister Emanuele Di Vittorio che era partito con l’obiettivo della salvezza, ma che giornata dopo giornata ha costruito una grande stagione. Ieri sera (lunedì) col 7-0 sulla Mirafin la Juniores d’Elite ha centrato con un turno d’anticipo la matematica vittoria del campionato, anche se ora dovrà giocare comunque una finale play off per il titolo regionale e l’eventuale accesso alla fase nazionale.
«E’ un grande orgoglio – dice il presidente Gianluca Di Vittorio – anche perchè eravamo alla prima esperienza in questa categoria e tra l’altro nel corso della stagione per tutta una serie di situazioni abbiamo perso qualche elemento di questo gruppo. Eppure i ragazzi si sono compattati e non si sono arresi nemmeno dopo lo scontro diretto perso con l’Acquedotto al ritorno che ci aveva mandato a meno 4. E’ la vittoria dei ragazzi, ma anche del mister e dello staff tecnico, dei dirigenti, del fisioterapista Edoardo De Flammineis e di tutti quelli che hanno seguito la Juniores d’Elite. Il successo di una società intera unita e compatta, sorretta sempre da un grande pubblico».
Non è ancora tempo di bilanci, ma la stagione in corso sembra davvero eccellente per la Virtus Romanina. «Abbiamo portato ai play off anche Under 21 e Allievi, quindi tre squadre su quattro dell’agonistica e i nostri Giovanissimi giocano sotto età – sottolinea Di Vittorio -. Con l’Under, che è composta in parte dal gruppo Juniores, dipenderà da come sapranno gestire gli impegni sui due fronti, mentre gli Allievi hanno davvero grandi possibilità visto che hanno un ottimo allenatore e un assetto ormai consolidato».
Il panorama della Virtus Romanina si chiude con le due squadre (maschile e femminile) di serie D. «Per i ragazzi, che abbiamo “inglobato” in corsa nella nostra struttura – sostiene il presidente -, ci sono buone chance ai play off. Sono reduci dal 2-2 nello scontro diretto col Ciampino, osserveremo con curiosità il loro andamento da qui alla fine della stagione. La femminile era alla prima esperienza e quindi dovevamo conoscere questo mondo».