Tre reti alla regina, tre reti per aprire una crisi e chiuderne un’altra. E’ stata davvero speciale la domenica appena trascorsa di Paolo Troisi, attaccante nato a Frascati ventiquattro anni fa e oggi titolare nella Pro Cisterna. Squadra che domenica scorsa ha mandato ko, proprio con la tripletta di Troisi, i “cugini” del Terracina, considerati prima di questa sfida i grandi favoriti per il successo nel girone B dell’Eccellenza.
“Non è perché l’abbiamo battuto noi, ma a questo punto del campionato, più del Terracina, considero favorito per il successo finale il Monterotondo Lupa”, spiega il centrocampista, cresciuto nell’Ariccia prima e nelle giovanili della Lazio dopo, giocando accanto a calciatori come De Silvestri, Firmani e Diakitè. Trascorsi che hanno formato e cementato la sua fede per i colori biancocelesti.
Arrivato a Cisterna la scorsa stagione, dopo essere passato per la vicina Latina, Troisi ha segnato quindici reti nel suo primo campionato in biancazzurro. “Prima di arrivare in questa società, avevo giocato anche a Pomezia e nella Nuova Tor Tre Teste”, racconta Paolo, che nel suo essere calciatore ha ricoperto anche il ruolo di esterno e, finanche come terzino. “E’ vero, ma non avevo mai segnato tre reti in una sola partita prima di domenica scorsa”.
Domenica, Troisi si troverà davanti proprio la sua favorita per il salto in serie D, il Monterotondo Lupa. L’incontro si giocherà allo Sbardella di Primavalle a porte chiuse. “Per par condicio – annuncia Paolo – ovviamente proverò a fare un’altra tripletta, così nessuno si potrà lamentare…”. Scherzi a parte, chi sicuramente non si lamenta del rendimento di Troisi è proprio la Pro Cisterna, che dopo un periodo di appannamento, grazie al successo sul Terracina sembra essersi rilanciata nella corsa al posto nei play off per la serie D. “Ci batteremo fino all’ultima giornata per agganciare il secondo posto”, annuncia Troisi, che nei suoi sogni aveva quello di fare il calciatore professionista. “Purtroppo, ho incontrato gente con cui ho legato poco quando era il momento di spiccare il salto – rivela – Mi riferisco ai procuratori, ovviamente, ma anche a qualche allenatore”.
A proposito di tecnici, Troisi dice di avere particolare affetto per Wolfango Patarca, un pezzo di storia del settore giovanile della Lazio, ma anche per Roberto Sesena, Alfonso Greco e, oggi, Manolo Patalano, il suo attuale allenatore. “Il calcio è il mio grande amore, e per questo mi piacerebbe restare in questo mondo allenando i giovani che vogliono giocare a calcio. So benissimo, però, che in un momento come quello che stiamo vivendo, pensare solo al calcio è sbagliato. Sto quindi cercando di crearmi un futuro alternativo”. Che parte dal suo attuale impiego di coordinatore in un’impresa di pulizie e che vuole arrivare lontano, molto lontano.