Storia del Comitato Regionale Lazio – Capitolo XII

[gn_heading style=”2″]1939-1941[/gn_heading]

[gn_dropcap style=”1″ size=”3″]C[/gn_dropcap]on lo scoppio del nuovo conflitto bellico, numerose società regionali e nazionali sono chiamate ad affrontare moltissimi problemi di natura organizzativa, ma soprattutto di stampo economico, che trasformano subito la C in un campionato a carattere regionale, con una serie infinita di gironi. Anche l’attività del Direttorio Regionale è condizionata dalla Seconda Guerra Mondiale. A dirigere gli uffici c’è ancora Federico Tedeschi, che a fine stagione dovrà lasciare temporaneamente l’incarico in seguito alla chiamata alle armi. Lo seguiranno in brevissimo tempo anche i due consiglieri Guido D’Atri e Eugenio Tinelli: le assenze dal Direttorio saranno lunghe, ma nessuno penserà a sostituirlo per diverso tempo. Il tributo della F.I.G.C. regionale alla Guerra viene subito pagato da Massimo Salvatori, arbitro vittima di guerra e per il quale, nel Natale del ’40, il Direttorio decide di osservare un minuto di silenzio in segno di commemorazione sportiva. Gli uffici del Direttorio Laziale restano aperti soltanto nei pomeriggi dei giorni feriali, dalle 16 alle 20, ed è la figura del segretario Giulio Saraceno a diventare centrale. Sarà proprio il vice di Tedeschi a supplire, insieme ad Adolfo Ramoni, responsabile dell’attività uliciana, e Armando Bonifazi, fiduciario CITA e presidente del Direttorio Romano, alle assenze del numero uno del Direttorio.

Sono due i campionati organizzati agli albori della Seconda Guerra Mondiale: I e II Divisione, che però si presenta al via con sole cinque squadre. Si gioca anche la “Coppa XI Zona” riservata agli adulti e ai ragazzi secondo due distinti tabelloni di gare. La coppa è di proprietà del Direttorio che, sul modello di quanto accade per la Coppa del Mondo, dà in custodia il trofeo alla squadra vincitrice, che deve riconsegnarla all’inizio della competizione seguente. La custodia non può comunque superare la durata di sei mesi, così come stabilisce il comunicato numero 1, che spiega che “sulla coppa verranno incise le denominazioni delle società vincenti nei vari anni. La Coppa verrà assegnata definitivamente all’associazione che la vincerà per tre volte”. Venti le squadre che chiedono di partecipare alla manifestazione, e tra queste ci sono Lazio, Civitavecchiese, Trastevere, Frascati, Cynthia, Gil Sabaudia e il Gruppo Sportivo Ottico Meccanico Italiano, che più tardi diventerà semplicemente Omi. La Coppa la vince l’Ala Littoria, mentre Tivoli ha due anime calcistiche, con l’Ac Tivoli e la Pro Tivoli.

[gn_dropcap style=”1″ size=”3″]I[/gn_dropcap]l conflitto bellico pesa tantissimo sull’attività calcistica del Lazio, che non è in grado di fissare le modalità di svolgimento dei campionati. Sulle difficoltà organizzative continuano a pesare le assenze del presidente Federico Tedeschi e del consigliere Guido D’Atri, ancora sotto le armi. Spetta quindi al segretario Giulio Saraceno accogliere le richieste di alcune società, che chiedono di organizzare i campionati di Prima e Seconda Categoria Ragazzi, e ratificare i cambiamenti imposti dalla F.I.G.C., che affida la presidenza del Direttorio dell’Alto Lazio a Vincenzo Frittelli, in sostituzione del dimissionario “fascista” Aldo Carbonetti. I membri effettivi del Direttorio Regionale sono Adolfo Ramoni, Eugenio Tinelli e Armando Bonifazi. Esce invece di scena Ettore Marucci.

I cambiamenti nei Comitati Locali del Direttorio XI Zona non si fermano neppure durante il conflitto bellico. Anzi, proprio i continui richiami alle armi dei dirigenti, spingono a frequenti avvicendamenti. Il fascista Francesco Alberti viene sostituito come componente del Direttorio provinciale Romano con il consigliere del Direttorio Armando Bonifazi, mentre nel Comitato locale Tiburtino Renzo Pacifici prende il posto, sempre come componente, di Alfredo D’Alessi; nel Basso Lazio (Frosinone) in sostituzione di Italo Utimpergher, trasferitosi in un’altra città, viene nominato presidente il ragionier Renato Sotis. Mutamenti anche nell’Alto Lazio (Viterbo): Evandro Pascoli e Primo Portincasa sono nominati componenti, mentre al posto di Vincenzo Frittelli, richiamato alle armi, diventa reggente Evandro Pascolini.

[gn_dropcap style=”1″ size=”3″]F[/gn_dropcap]ar partire i campionati presenta dunque notevoli difficoltà. Tanto che sul comunicato numero 1 della stagione 1940-41, il Direttorio si limita ad informare che è “intendimento di questo Direttorio di iniziare al più presto l’attività sportiva”, senza specificare modalità e tempi. Dopo qualche settimana d’attesa, il Direttorio Regionale decide di cancellare la II Divisione per mancanza di numero sufficiente di squadre. Le squadre che avevano presentato domanda di iscrizione vengono “promosse” in I Divisione, campionato che ha carattere regionale. Per partecipare ci vogliono 400 lire (20 invece per la Coppa XI Zona), soldi servono a coprire parte delle spese di viaggio, che sono a carico del Direttorio. Alle società viene rimborsato il costo del biglietto ferroviario in terza classe, con riduzione del 70%, per 14 persone, non essendo ancora previste le sostituzioni di calciatori in campo. Nelle località in cui non arriva il treno, il rimborso è calcolato, sempre in misura ridotta del 70%,  in base al chilometraggio stradale percorso in via ordinaria.

La guerra rende difficile agli arbitri raggiungere i luoghi dove si giocano le partite. L’8 aprile, cioè a stagione in corso, il Direttorio dispone che, qualora l’arbitro non possa arrivare al campo di gioco in tempo utile, la partita può essere diretta da un arbitro presente sul posto, purché non appartenga ad una delle società in gara e sia inquadrato nel C.I.T.A., che nella stagione si impegna ad organizzare, con discreto successo, corsi per aspiranti arbitri a Roma, Frascati e Tivoli.

Al campionato di I Divisione della stagione 1940-41 vengono ammesse per la prima volta il Latina Roma e i Vigili del Fuoco, ma alle 15 squadre inizialmente previste per il girone unico, vengono aggiunte Civitavecchiese, Gil Albano, Gs Frascati, SS Cynthia e SS Viterbo, ossia le squadre che avevano dato l’adesione alla II Divisione. Il campionato passa a 20 squadre e vengono formati due gironi. Tuscania e Gaeta, per cause di forza maggiore (le difficoltà ad affrontare le trasferte e i numerosi giocatori partiti per il servizio militare) sono costrette a ritirarsi dal campionato nel girone di ritorno.

Il Direttorio considera la particolarità del momento e decide di non adottare sanzioni nei confronti dei due club. Fintanto che partecipa al campionato, il Direttorio organizza un servizio navetta in auto da Viterbo (dove arriva il treno) con una convenzione con l’”Autorimessa Ditta Petrini” per raggiungere Tuscania. Altri disagi al campionato li provoca il tesseramento dei calciatori-militari.

[gn_dropcap style=”1″ size=”3″]I[/gn_dropcap]l 21 gennaio il segretario Saraceno, in assenza del presidente Tedeschi, detta alcune disposizioni in proposito: “Si è più volte verificato il caso – scrive il dirigente nel Comunicato n.21 – che il giocatore militare invii per proprio conto la domanda di trasferimento; successivamente la società invia il cartellino, riservandosi di trasmettere in un secondo tempo il documento dell’autorità militare. Avviene così doppia perdita di tempo: prima per l’attesa dei documenti, poi per la raccolta degli stessi, ai quali, per essere stati inviati in epoche diverse hanno seguito vie diverse nelle pratiche di archivio”.

Saraceno, ovviamente con il sostengo dei due membri del consiglio presenti alla riunione (Tinelli e Bonifazi) decide di vietare l’invio dei documenti per il tesseramento dei militari in epoche diverse. “Il calciatore potrà disputare gare di campionato solo quando le società saranno in possesso della tessera di abilitazione al giuoco. Viene quindi a cessare la facoltà di farli giuocare con dichiarazioni di responsabilità”. Le difficoltà delle guerra impongono anche l’assunzione di provvedimenti particolari come quello preso dal CONI che dispone che “in caso di allarme durante lo svolgimento di competizioni sportive, le competizioni stesse dovranno essere sospese sino alla fine dell’allarme”. La stagione arrivare a conclusione con il successo dell’Ala Littoria nel campionato di I Divisione. I Vigili del Fuoco, vincitori del girone A ma perdenti nelle finali, si rifanno vincendo la Coppa XI Zona adulti. La categoria Ragazzi è invece vinta dalla SGS Fortitudo, il campionato Ragazzi dalla Lazio.

[gn_heading style=”2″]1942-1944[/gn_heading]

[gn_dropcap style=”1″ size=”3″]L[/gn_dropcap]a presidenza di Federico Tedeschi si conclude a metà della stagione 1941-42, nove anni dopo la sua prima elezione. Le frequenti assenze del presidente, richiamato alle armi, alla lunga pesano sulla decisione del Direttorio Federale, che spinge al cambiamento nel tentativo di avere una presidenza più salda e presente in un momento di grande difficoltà del calcio. Così, il 17 marzo 1942 l’arbitro benemerito Oscar Bayer viene nominato nuovo presidente del Direttorio XI Zona, ma a Federico Tedeschi viene concesso di restare nel consiglio fino a fine stagione. Successivamente, diventerà Ispettore federale e lascerà definitivamente il Direttorio Laziale, in cui invece entra Armando Pipparelli, un caposaldo nell’opera di ricostruzione del calcio laziale, e non solo, dopo la conclusione della Seconda Guerra Mondiale.

Pipparelli era già entrato nella Federazione come componente del Direttorio Provinciale Romano (la cui presidenza passa da Francesco Seganti a Bruno Musso), mettendo subito in risalto le proprie qualità e conoscenze delle norme federali. Insieme a lui, nel Direttorio XI Zona sono componenti i riconfermati Adolfo Ramoni, Giulio Saraceno, che rientra a tempo pieno nell’incarico di segretario, e Armando Bonifazi. In seguito, entrerà anche Marino Juri, in qualità di rappresentante Opena Nazionale Dopolavoro (O.N.D.). Lasciano i rispettivi direttori Gino Orlandi, Aldo Giannoli e Umberto Erminio, mentre Alberto Valentini entra anche nel Direttorio Civitavecchiese diventando delegato C.I.T.A.. Raffaele Grandi, che sarà uno dei dirigenti di maggior spicco del Settore Giovanile e Scolastico, diventa presidente del Direttorio Prenestino, ma il grande dirigente federale dedicherà poi tutta la sua vita sportiva alla promozione e crescita del giovanile, prima come segretario e presidente del Comitato Regionale della Lega Giovanile e poi come dirigente del Consiglio Nazionale del Settore Giovanile e Scolastico.

[gn_dropcap style=”1″ size=”3″]I[/gn_dropcap]l primo provvedimento assunto dal Direttorio XI Zona nella stagione 1941-42 è di natura eccezionale, a causa del conflitto bellico sempre più intenso e duro. Seguendo una disposizione del Direttorio Federale, il neo-presidente Bayer decide che le tasse gare e percentuali sugli incassi dovute alla F.I.G.C. siano ridotte del 50%., ma si decide che anche i club affiliati che non partecipano ai campionati debbano pagare una quota fissa di 50 lire. Gli spostamenti delle squadre, in ambito regionale ovviamente, continuano ad essere effettuati esclusivamente con il treno e soltanto nelle località dove la ferrovia non arriva si provvede con altri mezzi. Ai Castelli Romani, per esempio, si deve andare col tram della Stefer e questo spinge il Direttorio a ricordare che “su richiesta di interessate, per i viaggi in località servite da mezzi di trasporto della Stefer le società ospitanti debbono versare alle società ospitate un indennizzo pari al costo effettivo del biglietto per 14 persone, per il viaggio di andata e ritorno del luogo dove si svolge la gara e sulla base delle tariffe in vigore all’atto del viaggio”.

La I Divisione del 1941-42 viene vinta dal Littorio, ma il campionato è fortemente condizionato dalle gare non disputate. Il Frascati si ritira addirittura prima della conclusione del girone d’andata, mentre sono sei le squadre che terminano la stagione con una penalizzazione in classifica per la mancata partecipazione alle gare o per interruzioni anticipate degli incontri. Le decisioni del consiglio direttivo, oltretutto, sono assolutistiche perché non esiste appello. Per rompere questo sistema, bisogna attendere il 25 gennaio del 1943, quando il Direttorio Federale forma la Commissione d’Appello Federale (CAF), alla quale viene affidato il giudizio in appello. E’ la Disperata Roma a vincere la quarta edizione della Coppa XI Zona, superando con un solo gol nella doppia finale il Trionfale, mentre nel campionato Ragazzi prevale la Roma, che precede di tre punti la Lazio. I giallorossi diventano anche campioni di zona dopo aver vinto le finali con le vincenti dei campionati ragazzi provinciali..

Con l’Italia in pieno conflitto bellico, la II Divisione resta ancora sospesa nella stagione 1942-43. Nel Direttorio XI Zona, che riconferma tutte le cariche della stagione precedente, dà precise disposizione affinchè “il saluto reso dalle squadre a fine della gara deve essere eseguito con uguale ordine e disciplina del saluto reso all’inizio. Gli arbitri sono incaricati di controllarne la esecuzione facendo rilevare nei rapporti la eventuale inosservanza alla disposizione, inosservanze che saranno punite dagli Enti federali con ammende a carico delle società e dei giocatori”. Gli unici cambiamenti di dirigenti avvengono nei direttori locali. In quello dell’Alto Lazio sale alla presidenza Enrico Marzi, che “governerà” il calcio viterbese per più di vent’anni anni. Presidente del Direttorio del Basso Lazio (provincia di Frosinone) è invece Ettore Papetti, che subentra a Francesco Galella. Eugenio Tinelli, dopo tanti anni trascorsi nel direttivo regionale, verso fine stagione deve lasciare il posto di rappresentante del G.U.F. perché è richiamato alle armi. Il suo posto viene preso da Fortunato Precone.

[gn_dropcap style=”1″ size=”3″]A[/gn_dropcap]l campionato di I Divisione vengono iscritte ventidue squadre, che salgono a ventiquattro (divise in tre gironi) con le ammissioni di Guidonia e Civitavecchia, inizialmente escluse perché presentano l’iscrizione oltre i termini fissati. Il girone di finale del campionato, a cui si qualificano Latina, Littorio, La Disperata, Vigili del Fuoco e Tarquinia (dopo spareggio con l’Avia Ciampino) è vinto dalla Disperata, che viene promossa in serie C insieme al Tarquinia, anche se poi rinuncerà al titolo preferendo restare in I Divisione. L’Aeroporto Viterbo vince invece la II Categoria uliciana, l’Aerotecnica la I Categoria. La quinta edizione della Coppa XI Zona se l’aggiudica l’Ala Littorio, mentre la Stefer prevale nel tabellone riservato ai Ragazzi.

Il 1943-44 si rivela un anno incredibile nella storia del calcio laziale perché le tragiche giornate vissute dall’Italia (il 10 luglio del ’43 gli americani sbarcano in Sicilia e il 25 dello stesso mese il fascismo cade; quindi l’8 settembre arriva l’armistizio che spezza l’unità dell’Italia e paralizza i campionati nazionali della Federcalcio) non fermano l’attività calcistica nella capitale. Il presidente Oscar Bayer e il segretario Giulio Saraceno sono le due figure di spicco nel Direttorio XI Zona. Con loro ci sono ancora Adolfo Ramoni e Armando Bonifazi, mentre dopo due anni trascorsi in guerra rientra il delegato C.I.T.A. Guido D’Atri, che però il 28 dicembre 1943 lascia l’incarico ad Alfonso Riselli. Anche Bonifazi, che in sua assenza aveva sostituito D’Atri come delegato degli arbitri, il 21 marzo del 1944 esce dal direttivo; al suo posto entra Enrico Baldani, lascia la carica di segretario del Direttorio Romano Settore Propaganda.

[gn_dropcap style=”1″ size=”3″]V[/gn_dropcap]enendo a mancare il campionato nazionale, tutte le squadre laziali affiliate sono costrette a prendere parte all’attività regionale, Roma e Lazio comprese. Si organizza dunque un solo campionato, denominato Romano, girone unico da dieci squadre, vinto dalla Lazio, che precede la Roma di un punto e la Tirrenia di sette. Il campionato di I Divisione regionale se lo aggiudica invece la Stefer, dopo uno spareggio nel girone finale con l’Aerotecnica. La Lazio vince anche il campionato Ragazzi, mentre la Coppa XI Zona non viene disputata. Il 30 maggio del 1944 Oscar Bayer firma l’ultimo comunicato con la dicitura di Direttorio XI Zona, che seguendo le disposizioni del C.O.N.I. si trasforma in Comitato Regionale Laziale. Il primo atto porta la data del 13 giugno ed è la  celebrazione della Liberazione di Roma: “Il Comitato rivolge un caloroso saluto agli atleti, ai dirigenti delle società, agli arbitri ed a tutti gli sportivi che possono tornare allo sport finalmente liberi, non più soggetti ai gravi pericoli che per tanto tempo misero a dura prova la loro passione”. Per lo stesso motivo, il Direttorio, “decide di amnistiare tutte le squalifiche a tempo inflitte dal Comitato XI Zona a giocatori e a dirigenti. Di tale amnistia fruiscono anche le punizioni del presente comunicato, che si intendono, quindi, comminate soltanto a fine schedariali”.

Un mese dopo, esattamente il 18 luglio, Bayer invia un ringraziamento alle società per l’andamento della stagione appena conclusa. In pratica è il suo saluto dopo due anni di presidenza. “Il Comitato, esaurite le gare in calendario sia dei Campionati che dei Tornei da esso organizzati, rivolge ai Dirigenti le Società, agli Atleti e agli Arbitri il più vivo compiacimento per la loro fattiva collaborazione, la quale rese possibile di superare le gravi difficoltà che per molti mesi insidiarono, anche nel settore sportivo, la vita cittadina romana. Il Comitato esprime altresì il proprio apprezzamento ai Dirigenti delle Società per la fiducia in esso riposta anche dopo la liberazione della Capitale, e continuerà ad esercitare le proprie funzioni per l’attuazione del nuovo ordinamento in base ai criteri di massima recentemente enunciati dal Reggente del C.O.N.I.”

Negli ultimi documenti del Direttorio XI Zona compare anche il nome di un altro personaggio storico del calcio nazionale, quel Fulvio Bernardini ex calciatore di Lazio, Roma e della Nazionale, che nella stagione ‘43-44 assume l’incarico di Commissario della Rappresentativa del Lazio insieme a Giovanni Degni.

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