[gn_heading style=”2″]1949-1950[/gn_heading]
[gn_dropcap style=”1″ size=”3″]L'[/gn_dropcap]’attività del calcio regionale cresce ancora nella stagione 1949-50, grazie anche alle affiliazioni di Fregene, Astrea, Passo Corese e Manziana; il Pontinia, attraverso un cambio di denominazione sociale, si trasforma in Latina, mentre dall’Alc Fiumicino nasce l’Isola Sacra Fiumicino. Crescono anche i campionati, che si allargano soprattutto alla base. La Lega Regionale, per dare ancora più forza all’opera di contrasto nei confronti degli enti di promozione sportiva (U.I.S.P. e C.S.I.) decide di aumentare i gironi dell’attività amatori, che in questa stagione conosce un grosso incremento di squadre. Oltre i due gironi romani, si riescono a formare gironi provinciali oltre che a Viterbo anche a Latina: è la base da cui partirà, molti anni dopo, la Terza Categoria. Nel Lazio si organizza anche un campionato Riserve per le società laziali di A, B e serie C e a cui prendono parte anche Napoli e Salernitana.
Il campionato di I Divisione torna ad essere più omogeneo, con tre gironi formati ognuno da diciotto squadre. Fiamme Azzurre, Fondana e Sogene accedono al girone finale, chiuso dalle tre squadre con gli stessi punti in classifica (due) e la stessa differenza reti. Il Comitato, per scegliere la squadra campione regionale, decide di far disputare un torneo di spareggio che viene vinto dalla Fondana. Salgono in Promozione Fiamme Azzurre, Fondana, Sogene e Italcalcio, quest’ultima dopo aver vinto i play-off tra le seconde classificate.
[gn_dropcap style=”1″ size=”3″]I[/gn_dropcap]n II Divisione molte domande di iscrizione restano a lungo in sospeso perché ci sono problemi con i terreni di gioco, che non rispondono ai requisiti richiesti. Alla fine vengono composti sei gironi, vinti da Arcoprenestino, Astrea, Spes, Cavese, Tormarancia e Cisterna, ma ad essere promosse sono Spes, Pontinia, Giannisport, Robur, Astrea e Cisterna. La stagione è però condizionata dai troppi episodi di violenza che si verificano sui campi. Il presidente federale, in conseguenza di alcuni incresciosi fatti accaduti nel dopo-gara tra Di Biagio Terracina e Humanitas Roma, terminata con il successo degli ospiti per 3-2, che portano alla squalifica del campo pontino per tutto il girone di ritorno, è costretto a redigere il 14 marzo ‘50 un comunicato di richiamo alle società e ai giocatori, concedendo alle Leghe regionali la facoltà di introdurre, nei loro giudicati, in caso di danni ad un avversario, un rimborso delle spese sostenute dal giocatore infortunato a carico del giocatore responsabile del danno.
La stagione si conclude con le dimissioni dal direttivo regionale di Giuseppe Arnaldi, sostituito da Rodolfo Laurenti, primo dei non eletti nell’assemblea del 7 agosto ’48. Il dirigente, però, per motivi personali non può accettare l’incarico. Accade la stessa cosa con il secondo degli eletti, il signor Felici e così nel Direttivo alla fine entra Armando Pastuglia.
[gn_heading style=”2″]1950-1951[/gn_heading]
[gn_dropcap style=”1″ size=”3″]I[/gn_dropcap]l Consiglio Federale, approvando una proposta del consigliere Zambelli, nella primavera del 1951 stabilisce l’incompatibilità tra la carica di Consigliere federale con quella ricoperta in un altro ente federale. Rodolfo Bevilacqua, membro del Consiglio Federale e presidente della Lega Regionale Lazio, è costretto a scegliere quando la carica di consigliere gli viene confermata nel marzo del 1951, quando le società daranno ancora fiducia, per acclamazione, al presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio Ottorino Barassi. L’assemblea delle società laziali elegge il sostituto di Bevilacqua il 31 marzo 1951 nel salone C.O.N.I. dello stadio Torino (oggi Flaminio) e porta alla presidenza della Lega Laziale l’uomo che negli ultimi anni più di altri è stato vicino al presidente uscente, e cioè Enrico Baldani.
Il neo presidente è funzionario della Fiumeter Assicurazioni, ma anche giornalista pubblicista, responsabile dell’attività dilettantistica al “Corriere dello Sport”. Come collaboratori della segreteria della Lega, ci sono due ragazzi, Mario Pennacchia e Franco Dominici, destinati a diventare due firme di primissimo piano nel panorama giornalistico italiano. Entrambi, probabilmente grazie ai buoni uffici di Baldani, vanno poi a lavorare nel “Corriere dello Sport”, iniziando così una brillante carriera giornalistica. Al posto di Pennacchia e Dominici, il presidente chiama in Lega Franco Ciavatta, vicino di casa di Baldani e conosciuto dal presidente (di cui diventerà il genero dopo aver sposato la figlia Anna) per la sua grande passione per il calcio. Gli uffici della Lega hanno il pregio di essere nel cuore della oma antica, in via Colonna Antonina 41, alle spalle di piazza Colonna. Ma hanno il difetto di essere ristretti: poche stanze, spesso affollate di collaboratori al lavoro nella segreteria o di dirigenti ansiosi di conoscere le decisioni della giustizia sportiva o di conferire con i dirigenti federali.
Baldani, che tutti conosceranno come “il Cavaliere”, si presenta alle società con un contributo di 3.260.000 lire avuto dalla F.I.G.C. per lo storno parziale delle spese arbitrali a carico delle società. Per la prima volta, poi, si stipula un contratto collettivo per l’assicurazione sportiva obbligatoria per i calciatori attraverso una convenzione con la Cassa Previdenza per l’Assicurazione degli Sportivi, la vecchia Sportass. La Federazione decide di concorrere alle spese per la sottoscrizione dell’assicurazione obbligatoria: le società sono chiamate a pagare 100 lire, la Federcalcio integra questa cifra con altre 145 lire. Sul piano sportivo, le promozioni dalla I Divisione regionale alla Promozione sono ancora quattro, posti che spettano alle vincenti i tre gironi del campionato, ovvero Romulea, Di Biagio Terracina e Humanitas Roma, che poi si aggiudica il titolo regionale della stagione 1950-51 grazie ad un 6-1 rifilato alla Di Biagio. La Lega Regionale riesce a mettere in campo anche un’attività amatori (2 gironi da otto) e una giovanile, che prevede due gironi unici per le categorie Allievi e Ragazzi.
[gn_dropcap style=”1″ size=”3″]S[/gn_dropcap]a composizione dei campionati subisce un’ulteriore modifica la stagione successiva, datata 1951-52. L’assemblea dell’8 e 9 giugno ’51 a Firenze e l’assemblea romana dei presidenti delle Leghe Regionali e Interregionali della F.I.G.C. del 15 e 16 settembre, a cui prende parte anche Enrico Baldani, varano e ratificano la delibera del Consiglio Nazionale delle Leghe per il nuovo ordinamento dei tornei federali, che andrà in vigore a partire dalla stagione 1952-53. E che prevede una drastica riduzione delle squadre che prendono parte ai campionati professionistici e la necessità di introdurre una “categoria d’elite” per i dilettanti, la Promozione appunto. In considerazione della consistenza del proprio movimento, al Lazio vengono assegnati due gironi del nuovo campionato, che porteranno le vincitrici direttamente in IV Serie; la Toscana ne avrà invece tre e la Lombardia addirittura cinque.
I due gironi da 16 squadre sono composti dalle squadre laziali partecipanti al campionato Interregionale di Promozione 1951-52 che non otterranno la promozione in IV Serie e dalle squadre prime classificate nei campionati regionali di I Divisione della stagione 1951-52, che da tre viene allargato a quattro gironi. Dai gironi a 16 squadre retrocederanno le ultime quattro classificate. La II Divisione diventa campionato a carattere provinciale e va ad inglobare l’attività Amatori. Nasce anche un campionato regionale Ragazzi (14-16 anni) organizzato direttamente dalla Lega Regionale, che si sovrappone a quello già organizzato dalla Lega Giovanile. La fase sperimentale durerà più di quanto preventivato perché il nuovo campionato diventerà motivo di contrasto, fino ad essere oggetto di un’apposita assemblea di lega sette anni più tardi.
Sul piano finanziario sono anni comunque difficili anche per il calcio, che deve fare i conti con il problema dell’omologazione delle gare, che subisce forti rallentamenti perché i referti arbitrali, per colpa anche di un servizio postale che deve ancora ritrovare efficienza, arrivano in ritardo nella sede della Lega Regionale. Le decisioni della giustizia sportiva in diverse situazioni slittano addirittura di qualche settimana e questo crea qualche difficoltà alle società stesse. Sul comunicato dell’8 aprile del ’52, per esempio, si ritrova l’omologazione di partite giocate addirittura a dicembre e in gennaio. A fine stagione i conti comunque tornano e si celebra la vittoria nel campionato di I Divisione dell’Annunziata Ceccano, imbattuta per l’intera stagione.
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