Galuppi, dall’Australia e ritorno

Luca Galuppi del Colleferro (foto di Mauro TOPINI – © RIPRODUZIONE RISERVATA)

Dall’Australia con onore e…amore. Per Luca Galuppi, difensore di Alatri, 34 anni compiuti, varcare l’Oceano non è stata soltanto un’avventura di calcio. E’ stata, soprattutto, un’avventura di vita. “Conoscevo un dirigente che stava laggiù e, visto che avevo anche dei parenti in Australia, quando ad Isernia non ricevevo più i rimborsi promessi, non ci ho pensato su due volte a partire”.

Ventiquattro ore di volo, un Paese completamente diverso dall’Italia e dalla Ciociaria, vissuto per quasi un anno. “Una volta laggù, ho scoperto cose nuove, un modo di fare calcio molto diverso dal nostro. Ho giocato con una squadra di Melbourne, il Doncaster in serie C, ma ho anche allenato i bambini, insegnando loro il gioco del calcio”.

Questo in mezzo ad un campo di gioco, ma anche fuori l’avventura di Luca Galuppi, un passato da professionista tra Abruzzo, Romagna e Ciociaria, è stata altamente formante: “Ho anche fatto opera sociale in Australia, assistendo dei ragazzi disabili ai quali, per offrire un’opportunità d’ integrazione, insegnavo a giocare a calcio. E’ stata un’esperienza bellissima”.

Calcisticamente parlando, l’Australia ha dato una visione diversa a Luca Galuppi: “Laggiù fanno poca tattica, però sono molto professionali, anche sotto il profilo disciplinare che comportamentale. Sono dei veri atleti, che in campo non hanno ruoli e hanno maggiore libertà di muoversi rispetto al nostro calcio. E’ una questione di mentalità e non di allenatori. Io, per esempio, avevo un tecnico italiano, l’ex calciatore del Catanzaro Alfredo Costantini”. Un esempio, quello di Costantini, che Luca vorrebbe seguire: “Sì, mi piacerebbe tornare laggiù con mia moglie e i miei due figli ad allenare una squadra australiana, di qualsiasi categoria”.