Albalonga, il tris di Trinca

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Filiberto Trinca (foto Mauro Topini - RIPRODUZIONE RISERVATA)
Filiberto Trinca festeggiato da un compagno di squadra dell’Albalonga (foto di Mauro TOPINI ©RIPRODUZIONE RISERVATA)

Tre reti per prendersi un primato. Stagionale, d’accordo, ma sempre primato. Quello di aver segnato la prima tripletta del campionato di Eccellenza 2013-2014. Un primato che Filiberto Trinca, 28 anni il prossimo 12 dicembre, si tiene ben stretto perché lui, centrocampista, di gol non è abituato a farne tantissimi. “Finora, nella mia carriera, ho segnato una cinquantina di gol, ma mai ne avevo fatti tre tutti insieme”, confessa il calciatore dell’Albalonga, il club che lo ha lanciato in Eccellenza e, prima ancora, in serie D. “E’ stato Paolo D’Este, allora alla guida della squadra, che ha creduto nelle mie qualità e mi ha promosso dalla Juniores quando avevo 17 anni”.

Oggi, di anni, Filiberto ne ha ventotto e nei dieci anni trascorsi a giocare calcio di primo livello (per il mondo dilettantistico) di soddisfazioni ne ha raccolte tante. “Ricordo che il mio esordio è avvenuto allo stadio Flaminio di Roma, che nel 2003-2004 ospitava le gare interne del Cisco Collatino. Ricordo quella gara come un’emozione bellissima, non solo per lo scenario in cui è stata giocata, ma anche perché ha segnato l’inizio della mia carriera”.

Dopo aver iniziato a giocare a calcio nella scuola della polisportiva Ariccia, Trinca è approdato negli Allievi dell’Albalonga. “L’anno successivo, sono passato agli Juniores Nazionali e insieme ai miei compagni abbiamo vinto con facilità il nostro girone, anche se poi abbiamo perso il titolo italiano in semifinale, pur senza sconfitte ma con una differenza reti peggiore. Alla guida della squadra c’era Marco Ippoliti, grande mister e grande persona”.

Approdato in serie D, Filiberto Trinca c’è rimasto per cinque stagioni, arrivando a giocare nella Rappresentativa Nazionale che in quell’anno vinse il torneo in Umbria.

“Nel corso degli anni ho avuto la fortuna di giocare con grandissimi giocatori provenienti anche da categorie superiori, e tutti mi hanno insegnato tanto sotto tutti i punti di vista. Vorrei però citare Sandro Bucri, giocatore straordinario che per tanti anni ha fatto le fortune dell’Albalonga”. Anche dagli allenatori, Trinca ha avuto molto:

“D’este perché è stato il primo, ma anche Argenio e Gregori sono stati veri insegnanti di calcio,utilissimi per la mia crescita calcistica”.

Crescita da centrocampista, che comunque non disdegna di segnare. “No, affatto. In serie D ho segnato 18 reti, che non sono poche in cinque anni. Ricordo ancora la mia prima doppietta al Ladispoli e il gol più bello, segnato alla Scafatese: era il pallone del 3-2 che ci ha permesso di battere una corazzata”. Lasciata la quarta serie (“in un anno bruttissimo sul piano sportivo”) nei cinque anni in Eccellenza, Filiberto ha conquistato Albano, diventando, con molto orgoglio, il capitano della squadra. “Anche qui ho avuto la fortuna di giocare con grandissimi giocatori e di essere allenato da ottimi allenatori, come Di Franco, Punzi e, oggi, Lauretti”.

La tripletta messa a segno domanica scorsa a Itri, e che ha steso il Formia, ha dato all’Albalonga la prima vittoria stagionale. “La società ha costruito, grazie al direttore Tomei, persona che ne sa tanto di calcio e il suo curriculum parla da solo, un organico giovane pieno di entusiasmo e con tanta voglia di ben figurare nel campionato di Eccellenza. Con Lauretti non avevo mai lavorato, ma lo avevo affrontato da avversario e le sue squadre mi hanno fatto sempre un ottima impressione. Ora, lavorando insieme a lui sul campo mi sono reso conto del suo valore e di quello che riesce a trasmettere ai giocatori”.

L’obiettivo dell’Albalonga è quello di avvicinarsiil più possibile, e magari conquistarla, alla serie D. E Trinca è una delle “armi” che la società vuole usare. “Voglio ringraziare il presidente Bruno Camerini, che mi ha dato sempre la possibilità di far parte dell’Albalonga. E’ una società top nel calcio laziale da tantissimi anni, protagonista in tutte le categorie. Secondo il mio parere molti dei meriti vanno alla dirigenza e in particol modo al presidente”. Trinca, che vive a Rocca di Papa, ha un pensiero anche per la famiglia, “che mi ha sempre seguito. Su tutti dico grazie a mia madre, poi a mio padre, mia sorella, mio nonno e la mia ragazza, Sara”.