Una splendida giornata di sport seppur “macchiata” da un meteo un po’ variabile. Questo è stato l’Arsenal Day di sabato scorso al “Petra”, una giornata in cui quaranta ragazzi (per motivi di spazio non è stato possibile accoglierne di più) hanno potuto allenarsi sotto gli occhi degli istruttori della mitica squadra inglese, vale a dire il capo allenatore Asa Sanderson e i tecnici Ryan Harrison e Daniele Bertinelli.
Due ore di allenamenti e giochi di reazione, sessioni di tecnica, tiri, passaggi, dribbling e mini-partite per conseguire a fine giornata il certificato ufficiale dell’Arsenal Day. «Siamo molto felici di come sia andata questa giornata – dice il direttore nazionale dell’Arsenal Soccer School, Giulio Longo – e in generale gli otto appuntamenti che avevamo fissato nella provincia di Roma che hanno coinvolto oltre 450 bambini dai 5 ai 15 anni. La Virtus Romanina è stata tra le società più veloci a dare la propria adesione per l’Arsenal Day, una giornata che serve ai ragazzi che partecipano per capire in parte cosa propone la nostra “school”».
«Un evento da ripetere sicuramente per allargare i nostri orizzonti» ha detto il presidente capitolino Gianluca Di Vittorio che poi rivela anche una gustosa notizia. «Stiamo cercando di instaurare un’affiliazione con l’Arsenal, sarebbe una cosa fantastica – dice il massimo dirigente -. Quella di sabato scorso è stata una splendida giornata che ha visto la partecipazione di molti nostri ragazzi della Scuola calcio e di qualche “esterno”, ma è stata sicuramente un’esperienza molto significativa».
A proposito di giovani talenti, una grande notizia “scuote” l’ambiente della Virtus Romanina. Il pivot Mirko Covelluzzi (classe 1994) e il portiere Enrico Moranti (classe 1995) sono da oggi (e fino a mercoledì) in prova con il Forlì calcio a 5, società di serie A2. «La società romagnola – sottolinea il presidente Di Vittorio – ce li ha chiesti, tramite l’agente Andrea Candeloro, per vederli da vicino. Questo è un ulteriore premio per il nostro lavoro, una bella vetrina che conferma che gli “sbocchi” per i nostri ragazzi possono essere anche molto importanti».