Macidonio, rabbia e consapevolezza

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Ha impiegato qualche giorno per smaltire la rabbia e la delusione. Antonio Macidonio avrebbe preferito uscire di scena, dalla 52.ma edizione del Torneo delle Regioni, con la sua Rappresentativa Femminile in un altro modo, piuttosto che quella differenza reti che grida vendetta. “Era davvero impensabile che il Molise potesse incassare così tanti gol nella sfida persa contro il Piemonte”, si limita a sottolineare il ct della squadra che ha lasciato il titolo di campione d’Italia. “Noi siamo usciti senza aver mai perso”, aggiunge ancora, quasi a voler credere ad una realtà che è difficile da accettare.

“Il calendario ha davvero giocato un ruolo determinante in questa edizione del torneo. Sapevamo che il Molise sarebbe stato l’ago della bilancia nel nostro girone, ma averlo incontrato all’ultima giornata è stato un bel vantaggio perché il Piemonte si è potuto regolare sul numero di gol da segnare. Noi ne abbiamo fatti “soltanto” nove, loro quindici, la differenza tra le nostre ragazze e le campionesse sta tutta qua…”

A rendere un po’ di giustizia, in finale ci ha forse pensato la Lombardia che si è ripreso quel titolo che era stato loro strappato proprio dal Lazio dopo anni di egemonia. “Sia Lombardia che Veneto hanno sicuramente avuto dei gironi di qualificazioni più agevoli del nostro, ma questo conta poco anche se al tirar delle some noi con due vittorie e un pareggio siamo uscite fuori mentre sia Lombardia che Veneto con due pareggi sono passate…”

A Macidonio, alla Rappresentante del calcio Femminile, resta però la soddisfazione di una striscia positiva che dura da tre stagioni, ormai. “Stavolta sono state le nostre ragazza a gioire per i successi dei ragazzi, e ne sono state comunque contente. Il nostro gruppo ha comunque avuto modo di restare in Sardegna per sostenere suia la squadra Juniores che quella Allievi, impegnate nelle finali, poi vinte. E’ stato bello prendere parte anche noi alla festa finali dei ragazzi e vedere il nostro Vice Presidente Calzolari prendersi questi due titoli con grande soddisfazione: Era troppo tempo che il Lazio aspettava soprattutto il titolo degli Juniores… Sono personalmente contento per il presidente Zarelli che finalmente anche il tabù juniores sia stata sfatato. Per quanto riguarda le ragazze, posso dire che il percorso tracciato in questi ultimi anni è aperto.. Il movimento ha trovato una sua dimensione, che non è più quello di cenerentola del calcio femminile italiano. ”