Caprari: “Fuori, ma a testa alta”

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Mauro Caprari, il ct del calcio a 5 femminile
Mauro Caprari, il ct del calcio a 5 femminile

La voce di Mauro Caprari è rotta per l’emozione e per un pizzico di delusione dopo la sconfitta per 5 a 2 delle sue ragazze contro la forte Rappresentativa delle Marche. Un ko che significa lo stop alle ambizioni del Cr Lazio nel futsal femminile:

“Lasciamo il Torneo delle Regioni, facendo i complimenti alle ragazze marchigiane per la bella partita che hanno disputato contro di noi. E naturalmente, un grazie e un abbraccio alle nostre ragazze che ce l’hanno davvero messa tutta per ben figurare. Per almeno tutto il primo tempo abbiamo tenuto testa alle più quotate avversarie che, non dimentichiamolo, schieravano due giocatrici appena scese dalla serie A. Poi, il terzo gol, subito dopo pochi secondi dall’inizio della ripresa, ci ha tagliato le gambe. Comunque alle ragazze posso solo dire che sono state bravissime e che hanno raggiunto in ogni caso un risultato importante e grazie anche al mio amico Stefano Rosati e al grande Francesco Viglietta. Lavorare con loro è sempre un piacere e un privilegio.”

C’è qualche particolare rammarico o qualcosa che non ripeteresti?

“Nei tre anni della mia gestione, abbiamo raggiunto un secondo posto e due semifinali, a conferma del fatto che il Futsal femminile laziale è comunque una delle più importanti realtà a livello nazionale. Abbiamo preparato al meglio la spedizione in Sardegna, valorizzando i migliori talenti della Regione e schierando in campo un gruppo giovane, con giocatrici che sicuramente faranno parlare di se negli anni a venire, come, tra le altre, Silvia De Luca, Menichelli, Lisi o la “giovanissima” Pisello. Questi sono alcuni tra gli aspetti positivi di questa che rimane, comunque, una straordinaria esperienza per le ragazze e per lo staff.”

E quelli negativi?

“Cercando il pelo nell’uovo, forse qualche ragazza ha reso al di sotto delle aspettative, anche perché qualcuna di loro veniva dal successo della propria squadra di club in Coppa Italia e, sappiamo benissimo, come è difficile ritrovare a distanza di pochi giorni le giuste motivazioni e la giusta concentrazione dopo un risultato così importante. Anche la logistica non ci ha aiutato, con un viaggio di oltre tre ore dal nostro albergo al campo di gioco, mentre le avversarie soggiornavano praticamente sul posto. Qualche infortunio di troppo e la conseguente indisponibilità di qualche pedina fondamentale ha fatto, purtroppo il resto.”

E adesso cosa succede?

“Si torna a Roma e si ricomincia a lavorare sul progetto che in pochissimo tempo ha visto formarsi anche la Rappresentativa sperimentale Under 18 femminile, a testimonianza che il movimento laziale cresce, continuando a dare a tifosi e addetti ai lavori le giuste soddisfazioni che tutti meritiamo per la gran mole di lavoro svolto”.