Michela, la “passionaria” che ha rilanciato il Città di Colleferro

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Michela Allegrini, presidente del Città di Colleferro (foto Giustinelli)
Michela Allegrini, presidente del Città di Colleferro (foto Giustinelli)

Michela Allegrini è la “passionaria” del calcio a cinque laziale. Presidente del Città di Colleferro, squadra prima in classifica nel girone C della Serie C2 laziale, è protagonista, insieme a Massimiliano Fiorentini, come lei stessa ci tiene a sottolineare, di un progetto che ha portato, negli ultimi mesi, a portare la sua squadra dalle sabbie mobili dei play out ai fasti dei vertici della classifica. Sognando in grande.

Buongiorno, presidente. Come nasce per Michela Allegrini la passione per questo sport?

«A dire il vero nasce come una … costrizione. Poi si è trasformata in passione e oggi è il mio grande scopo».

E’ semplice per una donna entrare in questo mondo che è un luogo comune definire come un mondo di maschi?

«Non è stato eccessivamente difficile. Beata tra gli uomini …. (ride). E poi per me, come dicevo, è diventata una passione. Prima di tutto per lo sport in generale, poi per il calcio a cinque. Una passione che è sbocciata in un momento difficile della mia vita, ma proprio per questo, più forte e coinvolgente».

Sei stata in grado di prendere in mano una squadra che lo scorso anno lottava per non retrocedere e la hai trasformata in una corazzata che sta ammazzando il campionato.

«E’ stato, ed è, un Progetto difficile. Lo stiamo realizzando grazie e soprattutto all’impegno di Massimiliano Fiorentini che, debbo dire, è stato il mio angelo custode. Mi ha sostenuto sia economicamente – e sappiamo tutti quanto costa portare una squadra a questi livelli – ma, anche, a livello morale, in ambiti dove, per tornare al discorso iniziale, una donna sola non parte avvantaggiata. Sto parlando del mercato, della gestione delle dinamiche interne allo spogliatoio, alla gestione dell’avvicendamento dell’allenatore… Senza Massimiliano a fianco forse oggi non staremmo a parlare di una squadra in testa alla classifica».

Una “presidentessa” dinamica e grintosa come te, quanto riesce a trasmettere anche alla squadra la sua voglia di vincere?

«La mia filosofia di vita è quella di vincere. E quella di vincere le guerre! La soddisfazione di vincere le battaglie la lascio volentieri agli altri. Se non avessi avuto la consapevolezza di avere almeno una chance di vincere e di trasmettere questo mio approccio allo sport, questo progetto non sarebbe neanche iniziato».

Quali sono gli obiettivi a breve di Michela Allegrini?

«Per scaramanzia, ne riparliamo a maggio!»

E quelli a lungo termine?

«Come in tutti i sogni, perché porsi dei limiti? Credo che scegliendo i compagni di viaggio giusti, ogni traguardo, anche il più ambizioso, è raggiungibile».

E il tuo parere sul Futsal femminile? C’è all’orizzonte una squadra di calcio a cinque in rosa nel tuo club?

«Credo che una delle caratteristiche principali di una donna debba essere l’eleganza. E credo che talvolta lo sport, o, meglio, alcuni tipi di sport, penalizzino questo aspetto. Per quello che mi riguarda, quindi, nel calcio a cinque, largo ai maschietti!».

Da donna di sport, invece, che consiglio daresti ad una ragazza che vorrebbe avvicinarsi all’agonismo?

«Lo sport è vita, è relazione. Soprattutto lo sport di squadra. Lo sport è aggregazione, è sociale e penso che sia un anticorpo eccezionale contro i pericoli che di questi tempi, insidiano i nostri ragazzi e le nostre ragazze. Non a caso le migliori amicizie, quelle che durano una vita, nascono nelle palestre, sui campi di gioco. Quindi, che cosa potrei consigliare ad un giovane, stare tutto il giorno sopra un muretto? Sport, sport, fare sport tutta la vita!».

Per concludere, un augurio a tutte le donne di sport del Lazio.

«Purtroppo sono ancora troppo poche le donne che sono protagoniste nello sport. A loro dico di mantenere la propria positività, di circondarsi delle cose più belle della vita, di non abbandonare il sorriso. Si diventa una grande donna solo se si conserverà la forza di sorridere sempre. Nella vita e nello sport».