Rossi: “Motivazione e tenacia, così si vince”

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Il tecnico della Rappresentativa Juniores, Maurzio Rossi
Il tecnico della Rappresentativa Juniores, Maurizio Rossi

Una settimana ancora di tour de force e poi si partirà. Alla volta di Milano, o meglio di Bergamo, dov’è collocata la sede logistica delle rappresentative laziali che saranno impegnate nella 54.ma edizione del Torneo delle Regioni. Sei le squadre rappresentative che il Vice Presidente Vicario, Vincenzo Calzolari, guiderà per provare a confermare i titoli vinti in passato o anche a conquistarne di nuovi.

Per la Rappresentativa Juniores, la “madre” di tutte le rappresentative, gli impegni amichevoli sono stati conclusi con l’ultimo test a San cesareo. Oggi e la prossima settimana (martedì, mercoledì e giovedì le date già fissate) soltanto stage di preparazione per definire rosa e tattiche di gioco.

Maurizio Rossi, al terzo anno (non consecutivo) alla guida della Juniores, confermarsi sul tetto d’Italia per la terza volta di fila rappresenta un’impresa simile a quella degli scalatori sull’Everest?

“Sì, ma le imprese sono tali perché possono essere comoiute, altrimenti sarebbero missioni impossibili. Certamente, partiamo con la consueta umiltà, sapendo che il torneo è lungo e difficile. E’ altrettanto ovvio, tuttavia,che la nostra speranza, come quella di tanti altri, è quella di arrivare alla fine della manifestazione”.

Come arriva la squadra a questo appuntamento, considerando che siamo a fine stagione?

“Questa è una grande incognita. E’ vero che abbiamo avuto più tempo per programmare l’evento, ma la conclusione dei campionati Eccellenza, Promozione e Juniores un mese prima della manifestazione, rischia di farci avere dei calciatori magari un po’ scarichi, se non stanchi. Per questo motivo, stiamo dedicando il mese di maggio agli stage, per far rigenerare i ragazzi. Il lavoro che riusciremo a svolgere in questi giorni sarà dunque determinate”.

Il lavoro di avvicinamento al torneo è stato dunque diverso, rispetto alle scorse stagioni?

“Sì. Un lavoro nuovo, con problematiche che non conoscevamo prima. Ma questo non deve essere un alibi. Abbiamo rivisto la programmazione e l’abbiamo adattata alle nuove esigenze”.

Conoscete il valore delle altre squadre del tuo raggruppamento?

“Non in particolare. So, però, che saranno avversarie di tutto rispetto e hanno la nostra stessa fame di vittoria. Lo ripeto, non sarà facile, ma partire bene credo sia l’aspetto fondamentale per il passaggio del turno”.

Come giocherà la Juniores?

“Il modulo sarà quello solito, un 4-3-3, che è risultato il piu adatto ad evidenziare maggiormente le  caratteristiche dei nostri ragazzi. Lo dimostra il fatto che in passato ci ha dato grandi soddisfazioni”.

Qual è il segreto per “sopportare” un carico d’impegni così pesante e ravvicinato come quello del Torneo delle Regioni?

“Avere una formidabile carica motivazionale e una straordinaria tenacia. Occorre tener ferma l’attenzione sulla meta giorno dopo giorno, senza debolezze. La gente che guarda la manifestazione dall’esterno può avere l’impressione che sia tutto facile. Invece non lo è affatto. Anzi soltanto chi ha tenacia e voglia di arrivare, sommata alla giusta dose di umiltà, come compagni di viaggio può arrivare. E lo dico ai ragazzi, così come lo ripeto a me stesso, ogni giorno”.

La tradizione può avere un suo peso in un torneo com’è quello di Milano?

“No, assolutamente. Nessuno ti ragala niente perchè sei stato bravo in altre edizioni o perché hai appena vinto. O perché ti chiami Lazio piuttosto che Lombardia. Ogni volta, ogni partita devi lottare come se fosse la prima volta”.

Qual è l’obiettivo minimo della squadra Juniores?

“Quello di dare soddisfazione prima di tutto a noi stessi, e poi alle persone che hanno creduto in noi”.